Un satellite inglese potrà osservare eclissi solari ogni mese

Dopo la coppia di sonde Proba 3 dell’ESA, che possono osservare eclissi di Sole ad ogni orbita, ecco una nuova proposta, con un altro tipo di approccio


Recentemente ho scritto tre articoli su una coppia di sonde dell’ESA, la missione Proba-3, nel primo dei quali ho parlato di come questa coppia di sonde funzionano rispettivamente da coronografo e telescopio per studiare la corona solare nello spazio, creando un’apposita eclissi di Sole artificiale al giorno, disponendosi a 150 km di distanza l’una dall’altra, con una precisione di 1 mm.

In seguito ho pubblicato un aggiornamento sullo stato delle sonde ed infine un articolo sulla realizzazione, da parte di un appassionato, dei modelli delle due sonde con i mattoncini LEGO, con i suggerimenti, una volta costruiti, di come disporli in una necessariamente grande libreria, per poter rispettare le proporzioni in gioco.

I tecnici di una società inglese stanno studiando una missione analoga, ma che utilizza un’unica sonda stavolta accompagnata da quell’altra grande sonda spaziale che è la Luna, già in volo da miliardi di anni nello spazio vicino…

Si propone dunque qualcosa di simile alle Proba-3, ma con le differenze di cui parlo a breve traducendo un articolo di UniverseToday, a firma di Mark Thompson: mi accompagna come sempre la mia IP (Intelligenza Personale) e non la sua giovane e saccente cugina IA.

Premessa

Perché attendere per anni una rara eclissi di sole? La sonda Proba-3 dell’ESA (European Space Agency) può creare un’eclissi artificiale solare ogni giorno (ndr: ecco le uniche parole spese da Mark in questa occasione riguardo questa bella missione che per gli americani è d’oltreoceano! 😛 ).

Ora una missione, sponsorizzata dalla Royal Astronomical Society (RAS) praticamente farà la stessa cosa, ottenendo una volta al mese (29.6 giorni, la durata dell’orbita lunare intorno alla Terra) un’eclissi totale di Sole della durata di 48 minuti, sfruttando direttamente l’ombra della Luna.

La missione è denominata MESOM (Moon-Enabled Sun Occultation Mission) e allineerà la propria orbita a quella della Luna, bloccando perfettamente la luce del Sole, potendo dunque osservare l’atmosfera solare e la sua parte più esterna con un livello di dettaglio mai raggiunto prima, catturando immagini equivalenti ad un’ottantina di eclissi solari dalla Terra, per un periodo di due anni.

Un piccolo satellite potrebbe assistere ad un’eclissi solare ogni mese

In questa immagine di esempio

Credit : Luc Viatour

possiamo vedere un’eclissi totale di Sole dove appare una splendida corona solare, l’atmosfera  più esterna della nostra stella.

La corona solare

È uno dei misteri più affascinanti del Sole: questo strato impalpabile è visibile solamente durante le eclissi totali di Sole, allorché la Luna blocca completamente il disco solare e mostra il plasma scintillante che si estende per milioni di km nello spazio. Sulla Terra queste eclissi durano appena qualche minuto e si verificano solamente in una stretta fascia della superficie terrestre, costringendo gli appassionati, che vogliono studiare le eclissi o semplicemente essere presenti all’evento, a viaggi molto lunghi dopo aver aspettato anni: inutile dire che in ogni caso valga il mantra “cieli sereni!”.

Comprendere bene la corona è importantissimo per le previsioni meteorologiche spaziali: i flare solari e le CME (Coronal Mass Ejections), sono massicci impulsi di plasma e campo magnetico, che si sviluppano in questa regione e possono disturbare i satelliti, i sistemi di erogazione dell’elettricità ed i sistemi satellitari di comunicazione (ad esempio i GPS e le rotte aeree polari).

MESOM dunque può tagliare i tempi di attesa e la dipendenza da costose apparecchiature: posizionandosi proprio all’interno dell’ombra proiettata dalla Luna, la sonda assisterà ad un’eclissi totale della durata di fino a 48 minuti, dieci volte più lunga delle eclissi totali terrestri, consentendo studi altrimenti impossibili dalla superficie terrestre.

Il Dr. Nicola Baresi della Surrey Space Centre afferma che “MESOM sfrutterà le dinamiche del sistema Sole-Terra-Luna riproducendo le condizioni di elissi totali di Sole nello spazio, utilizzando la Luna come oggetto naturale occultante. Il satellite attraverserà la parte più scura dell’ombra lunare”.

MESOM avrà a bordo una strumentazione sofisticata che include una fotocamera coronale ad alta risoluzione da parte dell’US Naval Research Laboratory, uno spettrometro di massa da parte dell’Università di Aberystwyth nel Galles, per analizzare la composizione del plasma ed uno spettropolarimetro di costruzione spagnola (Spanish Space Solar Physics Consortium, S3PC) per studiare il campo magnetico solare ed i fenomeni come le macchie ed i flare.

Flare solare ripreso dallo Skylab – Credit : NASA

Il team di ricerca (del Mullard Space Science Laboratory presso l’University College London, UCL, l’Aberystwyth University ed il Surrey Space Centre, parte dell’Università del Surrey) è ora in attesa del responso per fine anno da parte dell’ESA, che sta valutando la proposta: se verrà approvata, il MESOM potrebbe operare per due anni studiando approfonditamente la corona solare, con il lancio che potrebbe avvenire tra il 2026 ed il 2028.

Invece di realizzare costose attrezzature oppure aspettare eventi rari, MESOM utilizzerà la Luna come un disco gratuito e perfettamente adatto a bloccare la luce del Sole proprio dove e quando gli scienziati lo vogliano.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 567 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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