Dopo una breve sosta su Giove proseguiamo il nostro viaggio ideale tra i pianeti, verso i confini del Sistema Solare. Il prossimo incontro è con Saturno, un vero spettacolo della natura.
Mentre ad occhio nudo Saturno si presenta con una luminosità inferiore a quella di Giove, con un colore leggermente più giallastro, al telescopio presenta una visione assolutamente mozzafiato: infatti non basta sapere che Saturno è circondato dagli anelli (che in alcuni periodi non si vedono in quanto si presentano di taglio), ma è decisamente un altro conto vederli con i propri occhi. A detta di molti, è questa la visione telescopica di gran lunga più affascinante!
Anche Saturno, dall’antichità fino a poco prima degli anni ’80, era dotato di una manciata di satelliti (Mimas, Encelado, Teti, Dione, Rea, Titano, Iperione, Giapeto e Febe), i cui nomi si ricordavano abbastanza facilmente ed erano principalmente nomi di Titani (uomini e donne) della mitologia greca.
Poi c’è stato il periodo in cui gli anelli si vedevano di taglio ed è stato scoperto Giano (dal nome del dio bifronte). Infine con l’avvento dei progressi tecnologici nel $campo$ dei sensori CCD applicati a telescopi sempre più potenti, con l’invio di sonde spaziali e con l’attiva partecipazione di solerti ricercatori, come nel caso di Giove, c’è stato un aumento spropostato del numero di satelliti, fino ad arrivare al valore attuale di 60!
I nomi? Beh, ad un certo punto sono finiti tutti i giganti greci e latini ed allora la comunità astronomica si è rivolta nientemeno che ai giganti caratteristici di tre culture molto differenti: Norvegesi, Galliche e Inuit. Una caratteristica accomuna queste culture: i nomi sono particolarmente strani e quasi impronunciabili. Qualche esempio? Mundilfari, Jarnsaxa, Suttungr, Thrymr, Paaliaq, Bebhionn…
In alcuni casi si è indicato nel nome (aggiungendo una “r” finale) il fatto che il satellite presenta un’orbita retrograda: ecco che il nome “Suttung” è diventato “Suttungr” a sottolineare la peculiarità dell’orbita. Il nome era difficile e tale è rimasto.
Ma ci sono nomi decisamente più facili: Farbauti, Bestla, Kari, Loge, Surtur, mentre gli ultimi tre satelliti che sono stati battezzati hanno ricevuto i nomi di Jarnsaxa, Greip e Tarqeq, che ben sappiamo essere rispettivamente due giganti donne della cultura scandinava e un dio lunare della cultura Inuit: chissà… forse era meglio se questi satelliti rimanevano noti come “Saturno 50”, 51 e 52 (o meglio “Saturno L”, LI e LII).
Nel prossimo articolo ci allontaneremo sempre più dalla nostra stella per arrivare agli ultimi giganti gassosi del Sistema Solare.
Nel rispetto delle culture diverse dalla nostra suggerirei di togliere il temine Eschimese, perchè per gli Inuit è un offesa paragonabile alla parola “Negro”.
Ciao,
la sonda Cassini ormai impegnata da qualche anno nell’esplorazione del “Sistema di Saturno” ci ha inviato qualche immagine spettacolare? o nuove scoperte?
C’è qualche link da segnalare?
Saluti!
Giorgio.
@epoch
Errore assolutamente involontario in quanto ero completamente all’oscuro di quanto dici: ora prendo atto! 😳
@Giorgio
Senz’altro! C’è un sito del JPL dedicato interamente alla missione Cassini e che quotidianamente pubblica foto sempre incredibili!
L’indirizzo del sito è http://saturn.jpl.nasa.gov/home/index.cfm e questo è un assaggio delle foto: che ne dici di questo primo piano della zona boreale del satellite Rea, oppure della foto che immortala il piccolo satellite Atlas, ai margini degli anelli?
Stupende! 😯
Wow… da lasciarci gli occhi!
peccato non poterlo visitare direttamente di persona 🙄
Saluti!
Giorgio.
Ciao a tutti!
Assolutamente fantastiche le foto della sonda Cassini: ecco l’ultima arrivata!
Riguarda il satellite Dione ed è veramente nulla a confronto di questa foto di Giapeto ripresa in settembre dell’anno scorso!
è la prima volta che mi collego a questo sito poichè non è da molto che ho l’ADSl.Sono una grande appassionata di Astronomia e finalmente posso parlarne con qualcuno datosi che dalle mie parti non è molto facile trovare persone con questa passione….Io abito in montagna e da qui le stelle si vedono benissimo e fin da piccola non vi è sera che io non le osservi anche se non ho un telescopio e neanche un cannocchiale ma prima o poi anche questa spesa sarà fatta. Sono contenta quindi di trovare sul vostro sito tutto quello che c’è di bello da sapere sullo spazio…..un grosso saluto a tutti da parte mia.
Ciao nico, ti dò il benvenuto su questo favoloso sito…io sono un appassionato di astronomia come tè…studio astronomia da 6 anni!!fortunata tè che abiti in montagna da li si vedono meglio sia costellazioni….diciamo che si vede meglio tutto,…io non ho la tua fortuna abito in pianura padana e con lo smog e la nuvolosità accentuata da quest’ ultimo il massimo che vedo sono le eclissi!!!comunque benvenuta se ti servono risposte a quesiti o altro io sono a tua disposizione…questo e altro per una appassionata come mè!!posso chiederti da quanto hai questa favolosa passione???risp ciao!!
Ciao Alessandro, grazie per il tuo benvenuto. Tu mi invidi perchè abito in montagna e vedo benissimo le stelle io invece invidio te perchè stai studiando Astronomia, cosa che io invece non ho potuto fare e non sto qui a spiegarti il perchè, ti posso solo dire che quando si abita in montagna è vero che si è vicini alle “stelle “, ma d’altro canto si è anche un bel pò lontani da tutto il resto. Io quindi per coltivare la mia passione avrei dovuto spostarmi, ma ciò non mi è stato possibile per questo invidio te che invece lo stai facendo.Sono felice però che dopo anni grazie ad internet posso parlare con qualcuno di pianeti, stelle,nebulose, ecc..senza sentirmi fuori luogo, accetto quindi volentieri il tuo benvenuto, grazie e….alla prossima..ciao!!