Ma il tempo stringe, lasciamo Ariel dato che, chissà, forse sta per piovere…
Dunque umbrielliamo solo per il tempo di fotografare Urano (foto): da Umbriel il pianeta sembra una palla da biliardo senza molti particolari superficiali, ma è ancora enorme, con un diametro apparente di circa 10°.
Ora in men che non si dica, effettuiamo un bel titaniaggio e dal suolo di Titania ecco di nuovo Urano, nella foto. Ma dov’è? Dovete cercarlo bene, perché é quasi in fase di Urano Nuovo, con il gigante gassoso pronto a occultare pianeti a tutto spiano: tra l’altro ha un diametro di circa 8°, quindi potremmo aspettarci sempre e comunque manciate di occultazioni!
L’ultimo satellite su cui ci posiamo è Oberon: l’oberonaggio avviene senza sforzo alcuno e ci accorgiamo (foto) che Urano, dal diametro ancora rispettabile di 5°, sta attraversando una costellazione ben nota! La riconoscete? Vi aiuto con una ulteriore foto dove sono tracciate le linee delle costellazioni: è nientemeno che l’Orsa Maggiore! Ma che mondi strani! Un pianeta che attraversa l’Orsa Maggiore…
Visto che ci siamo, proviamo a cercare Nettuno, il pianeta che in ordine di distanza nel Sistema Solare è il successivo, dopo Urano: dalla foto vediamo che ho dovuto applicare uno zoom molto forte, dato che Nettuno ha un diametro apparente di meno di 5″ d’arco, piccolissimo dunque e soprattutto di magnitudine 6.6 quindi già invisibile ad occhio nudo! Il fatto è che le distanze tra i pianeti sono molto grandi! Urano in media viaggia a 19 UA dal Sole, mentre Nettuno a 30: questo significa che anche quando sono il più vicino possibili, si trovano sempre a 11 UA di distanza (undici volte la distanza della Terra dal Sole e un paio di volte la distanza Terra-Giove!).
E gli altri pianeti? A parte che sono tutti interni, quindi perennemente nelle vicinanze del Sole, le loro magnitudini, da questo punto del Sistema Solare, sono veramente basse. Escludendo Mercurio e Venere, sempre troppo vicini al Sole, la cara Terra (anche lei difficile da osservare) ha una magnitudine di 4.5, Marte più di 6, quindi al limite della visibilità ad occhio nudo. Giove ha una magnitudine pari a 2.5, mentre Saturno brilla (si fa per dire) a 3.6. Che desolazione!
A questo punto (soddifatti o rimborsati?) abbandoniamo Urano, evitando di franciscare, calibanare, stefanare, trinculare (gulp!), sicoraxare, margheritare, prosperare, setebosare e ferdinandare. Eh già! Magari in un lontano futuro i nostri astronauti terrestri prospereranno, proprio per aver effettuato un prosperaggio.
Spero che per quell’epoca i linguisti si decidano una volta per tutte ad adottare i termini “atterrare” e “atterraggio”: altro auspicio è che la comunità astronomica decida di rinominare il satellite Trinculo: il grande Shakespeare quando scriveva la sua commedia “La Tempesta” non poteva inventarsi un altro nome? Lo immaginate un astronauta, dopo l’atterraggio sul satellite, che si vanta di aver… ma lasciamo perdere, che è meglio…
Nettuno e Plutone ci attendono!
Ho letto che il primo nome di Urano fù
Georgium Sidus (la stella di George) in onore del re della Gran Bretagna Giorgio III, in occasione della sua scoperta nel 1781!
Sì, ma la Comunità scientifica non accettò la proposta del suo scopritore. Forse, meglio così.