La nuova categoria dei Plutoidi

Il Sistema Solare si arricchisce di una nuova categoria di corpi celesti… Ma chi è che decide i nomi dei vari oggetti del Sistema Solare?

La nuova categoria dei Plutoidi

L’Unione Astronomica Internazionale (IAU, International Astronomical Union), durante un Comitato Esecutivo tenutosi ad Oslo, ha recentemente introdotto un nuovo termine per individuare i pianeti nani simili a Plutone.

Ad un paio d’anni circa dall’introduzione da parte della IAU della nuova categoria dei pianeti nani, ecco che dunque è stato deciso un nome per i pianeti nani transnettuniani simili a Plutone, da cui prendono il nome di Plutoidi.

Il nome “plutoide” è stato proposto dai membri del Comitato preposto alla nomenclatura dei Corpi Minori (CSBN, Committee on Small Body Nomenclature) e successivamente è stato accettato dal Gruppo di Lavoro della Nomenclatura del sistema $Planetario$ (WGPSN, Working Group for Planetary System Nomenclature) ed approvato dal Comitato Esecutivo, lo “IAU Executive Committee”.

Dunque i plutoidi sono quei corpi celesti in orbita attorno al Sole ad una distanza maggiore di quella di Nettuno, che sono dotati di una massa sufficiente a far sì che la propria forza di gravità possa contrastare le forze di un corpo rigido, in modo tale da assumere una forma (all’incirca rotonda) dotata di equilibrio idrostatico e che non hanno ripulito la zona circostante la loro orbita.

I satelliti dei plutoidi tuttavia non sono a loro volta plutoidi, anche se così massivi da avere una forma originata dalla propria gravità.

I primi due oggetti conosciuti e nominati plutoidi sono Plutone ed Eris. Ci si aspetta poi che con il progredire della scienza e con ulteriori scoperte, il numero dei plutoidi sia destinato ad aumentare. Viceversa il pianeta nano Cerere non è un plutoide dal momento che orbita nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove: però le attuali conoscenze scientifiche fanno propendere l’ipotesi che Cerere sia l’unico rappresentante della sua specie e perciò al momento non verrà ancora introdotta una nuova categoria di pianeti nani “simili a Cerere”.

La IAU è stata responsabile dai primi anni del ‘900 della denominazione dei corpi planetari e dei loro satelliti, mentre il già citato Comitato CSBN è viceversa responsabile dell’assegnazione di nomi agli oggetti minori (ad eccezione dei satelliti dei pianeti maggiori) del Sistema Solare.

Proprio il CSBN lavorerà dunque assieme al WGPSN per decidere i nomi dei nuovi plutoidi per assicurare che nessun pianeta nano abbia lo stesso nome di un altro oggetto minore del Sistema Solare. Recentemente erano stati proprio questi due comitati a lavorare assieme per accettare i nomi del pianeta nano Eris e del suo satellite Disnomia.

Altro compito poi della WGPSN è l’assegnazione della nomenclatura delle varie caratteristiche superficiali di tutti i corpi del Sistema Solare.

I membri dell’UAI riuniti ad Oslo hanno inoltre discusso sui tempi e modi di introduzione del termine plutoide e su indicazione dei due gruppi di lavoro citati, hanno deliberato che sarà considerato plutoide un corpo del Sistema Solare che abbia:

I due comitati poi potranno assegnarne un nome, privilegiando eventualmente il nome proposto dagli scopritori. Se però ulteriori indagini ed osservazioni mostreranno che l’oggetto non è abbastanza massivo da poter essere qualificato come plutoide, allora manterrà comunque la sua denominazione assegnata, ma cambierà categoria.

Ricordo infine che la magnitudine assoluta H di pianeti, pianeti nani, comete ed asteroidi, permette agli astronomi di comparare la luminosità di questi oggetti, come se tutti fossero posti alla distanza di 1 Unità Astronomica (UA, la distanza media Terra-Sole) con un angolo di fase di 0° e cioè nella loro fase “Piena”. In questa scala, a luminosità crescente corrisponde una magnitudine decrescente ed inoltre oggetti molto luminosi possono avere una magnitudine negativa, mentre valori positivi di magnitudine corrispondono a oggetti sempre meno brillanti e luminosi.

Fonte: http://www.iau.org/public_press/news/release/iau0804/

Informazioni su Pierluigi Panunzi 459 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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2 Commenti

  1. Più che un commento, scrivo una riflessione, o (mi) pongo una domanda, domanda cui, per ora, non credo vi sia risposta. Chissà se c’è davvero la reale possibilità di trovare un pianeta (non un plutoide), significativamente massivo, delle dimensioni non inferiori a quelle di Marte, o, chissà, un altro gigante gassoso o, ancora, una nana bruna, nelle sconfinate oscurità della periferia del nostro sistema solare…

  2. @Alessandro,
    sicuramente ci saranno oggetti transnettuniani delle dimensioni di Marte (tieni conto che la maggior parte di essi saranno magari all’afelio e non hanno ancora avuto tempo per avvicinarsi a noi visto il periodo di rivoluzione lunghissimo). Quasi impossibile invece avere un altro gigante gassoso (si vedrebbe o almeno darebbe segni sulle orbite delle comete periodiche a lungo periodo; sarebbe anche difficile costruirlo a quelladistanza…). Anche la nana bruna è praticamente impossibile (anni fa si era ipotizzata “Nemesis”, la compagna scura del Sole, ma poi si è visto che era dinamicamente instabile e non poteva sopravvivere). Comunque qualcosa di grosso ci sarà …