Non rallentate quelle stelle!

Alcuni anni fa era uscito un film che aveva ottenuto grande successo. Alcuni terroristi avevano messo una bomba in un autobus che sarebbe esplosa se la velocità fosse scesa sotto gli 80 km/h. Sembra che nello Spazio possa succedere qualcosa di molto simile: alcune stelle esploderebbero se rallentassero la propria rotazione. Speriamo che non siano vicine di casa del Sole…


Una recente ricerca sembrerebbe dimostrare che alcune vecchie stelle riescano a mantenersi in vita grazie alla rapida rotazione. Se rallentassero, esploderebbero come supernove. Migliaia di queste “bombe a tempo” potrebbero essere sparse per la nostra galassia. In realtà non ne sono ancora state trovate, ma sembra che finora non si siano cercati i giusti segnali per scovare queste “mine vaganti”.

Rappresentazione artistica di una supernova
Rappresentazione artistica di una supernova

Stiamo parlando delle supernove di tipo Ia, che si verificano quando una nana bianca si destabilizza. Se la massa supera il limite di Chandrasekhar (1.4 masse solari) la gravità ha il sopravvento e la fusione nucleare di elementi più pesanti dell’elio porta rapidamente all’esplosione della stella. Normalmente due sono le strade per fare “ingrassare” una nana bianca fino alla sua distruzione catastrofica: recuperare materia da una compagna vicina o unirsi a un’altra nana bianca. Nonostante si siano già avuti rari segnali anche del secondo metodo, il primo è quello generalmente più accreditato. Tuttavia, si dovrebbero vedere alcuni chiari segni che avvalorino questa teoria, mentre invece non se sono ancora stati trovati.

Ad esempio, si dovrebbe vedere un limitato residuo di idrogeno e/o elio vicino al luogo dell’esplosione, proveniente dal materiale che era in viaggio verso la nana bianca e/o dalla distruzione della compagna investita e distrutta dalla supernova. Gli astronomi hanno sovente cercato i resti della stella “donatrice” dopo che la supernova si era affievolita, ma senza alcun risultato.

La nuova ricerca indica che la rotazione della nana bianca potrebbe risolvere il mistero. Un processo di aumento e diminuzione della velocità di rotazione produrrebbe un lungo ritardo tra la fase di accrescimento e quella di esplosione. Mentre la nana bianca guadagna massa acquista anche momento angolare che velocizza la rotazione. Se quest’ultima supera un certo valore potrebbe bilanciare la gravità e permettere alla nana bianca di superare la massa limite senza che avvenga la rapida distruzione. Una volta terminato l’accrescimento, la rotazione inizia a perdere colpi e alla lunga non riesce più a bilanciare la gravità: la stella esplode come supernova di tipo Ia. Il ritardo tra la fine dell’accrescimento e l’esplosione potrebbe anche superare il miliardo d’anni. Questo intervallo di tempo permetterebbe alla compagna di evolvere e di trasformarsi anch’essa in una nana bianca, lasciando il tempo al materiale rimastole attorno di dissiparsi completamente. In altre parole, la supernova esploderebbe in un ambiente ormai privo di gas residuo.

Gli scienziati ipotizzano che nella Via Lattea  si verifichino tre supernove di tipo Ia ogni mille anni. Se le super-nane bianche impiegassero anche solo alcuni milioni di anni prima di rallentare ed esplodere, ci potrebbero essere molte dozzine di sistemi pronti alla catastrofe nel giro di poche migliaia di anni.

Una situazione ad “alto rischio” che non è facile controllare direttamente. Molte speranze sono affidate a strumentazioni come il PAN-STARRS e LSST (Large Synoptic Survey Telescope), che dovrebbero essere in grado si snidarle. Non che si possa fare molto una volta scoperte vicino alla Terra, ma almeno sapremmo di essere vicini a una fine veramente… esplosiva!

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7 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Bell'articolo,Enzo! Come sempre l'astronomia ci riserva delle curiose sorprese
    Una cosa mi incuriosisce: qual è la distanza minima della Terra perchè una Supernova di tipo Ia non possa rischiare di coinvolgerci?

  2. Acci caro Enzo, ma ce ne potrebbero essere davvero di vicine in grado di preoccuparci o peggio di distruggerci veramente ? Attiviamo questi strumenti alla grande, anche se i tempi cosmici sono lunghi, ma potrebbe essere domani.
    Certo è che non possiamo farci nulla, ma comunque ...

  3. Beh, io penso che noi e la Terra,dobbiamo avere più paura dal nostro sole che da una stella di quel tipo,visto che sono distanti migliaia di anni luce spero di non aver detto una castroneria : D

  4. una supernova di tipo Ia può iniziare a essere pericolosa per la vitab biologica se esplode entro una cinquantina di anni luce. Mediamente ciò avviene ogni milione di anni.
    Una supernova di tipo II può ovviamente essere più potente e pericolosa. Fino a 10000 anni luce, ma ne avviene una ogni 10-100 milioni di anni (GRB lunghi). Molto peggio ancora se deriva dall'unione di due buchi neri... GRB corti.
    Le supernove non portano solo danno, forse, come già detto in un articolo di poco tempo fa..

  5. Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    una supernova di tipo Ia può iniziare a essere pericolosa per la vitab biologica se esplode entro una cinquantina di anni luce. Mediamente ciò avviene ogni milione di anni.
    Una supernova di tipo II può ovviamente essere più potente e pericolosa. Fino a 10000 anni luce, ma ne avviene una ogni 10-100 milioni di anni (GRB lunghi). Molto peggio ancora se deriva dall'unione di due buchi neri... GRB corti.
    Le supernove non portano solo danno, forse, come già detto in un articolo di poco tempo fa..
    E' vero caro Enzo ciò che , con la sua furia, distrugge, disperde nel Cosmo i semi di nuova vita.

  6. Certo una pericolosità entro 10000 anni luce non è molto rassicurante
    sì, sapevo che senza supernove probabilmente noi non ci saremmo, perchè sono le fucine dalle quali escono i materiali più pesanti necessari alla vita