Non spaventatevi o non gridate vittoria! Quando parlo di provenienza aliena, non intendo certo che il prezioso metallo ci sia stato regalato (o venduto!) da extraterrestri. Mi riferisco, ovviamente, al massiccio bombardamento di meteoriti che dovrebbe aver colpito la Terra a partire da 200 milioni di anni dopo la formazione del suo nucleo interno.
Durante la differenziazione del nostro pianeta, il ferro fuso e il nichel si accumularono, per ovvi motivi di gravità, verso il centro dando origine al nucleo. Stessa sorte capitò anche ad altri metalli pesanti più rari, come l’oro e il platino. Si stima che se si estraesse la riserva di metalli preziosi dal nucleo terrestre si potrebbe coprire la nostra intera superficie con uno strato di quattro metri. Probabilmente il valore dell’oro cadrebbe a picco!

Tuttavia, anche l’oro contenuto nel mantello più superficiale è risultato molto più abbondante del previsto, probabilmente migliaia di volte. E’ da parecchio tempo che si discute sulla provenienza di questo eccesso di materiale e si ipotizza un bombardamento meteoritico avvenuto dopo il periodo di formazione del nucleo terrestre. In tale modo, l’ultimo arrivato si sarebbe fermato nel mantello e non avrebbe raggiunto il nucleo.
Per avvalorare questa teoria, il gruppo di Scienza della Terra di Bristol, ha iniziato ad analizzare con capillarità le rocce della Groenlandia che sono tra le più vecchie al mondo, circa quattro miliardi di anni: una stupenda finestra per leggere il suolo primitivo della Terra, dopo la formazione del nucleo e prima dell’intenso bombardamento meteoritico supposto.
I ricercatori hanno, in particolare, analizzato gli isotopi del tungsteno, una minerale molto raro (un grammo di roccia contiene circa un decimilionesimo di grammo di tungsteno) che deve avere avuto una storia molto simile a quella dell’oro. Anche il tungsteno originario avrebbe dovuto convogliarsi nel nucleo. Confrontando rocce relative alla fase successiva alla formazione del nucleo con rocce odierne si è notata un discesa dell’abbondanza di certi isotopi, pari a 15 parti per milione. Sembrerebbe poca cosa, ma più che sufficiente per provare che qualcosa di esterno abbia causato l’abbondanza di metalli rari in una fase in cui avrebbero già dovuti essere inglobati nel nucleo della Terra. L’unica risposta a questa anomalia è la provenienza aliena, in una fase di intensissimo bombardamento meteoritico. Si stima siano piovute sulla Terra circa 20 miliardi di miliardi di tonnellate di materiale proveniente dalla fascia asteroidale.

Permettetemi un aggiunta del tutto personale. Anni fa, insieme a un collega canadese, avevo studiato l’evoluzione fisica e dinamica dei detriti formatisi a seguito di collisioni catastrofiche tra asteroidi. I resti di queste gigantesche collisioni si notano ancora nella fascia asteroidale e sono le cosiddette “famiglie dinamiche” che ho studiato da tutti i lati durante la mia vita di astronomo. Molti di questi frammenti sono stati chiaramente scagliati all’interno delle risonanze di moto medio con Giove e hanno subito un processo dinamico caotico che li ha portati a intersecare le orbite dei pianeti interni. Avevamo stimato che una sola di queste grandi famiglie (sicuramente vecchie di qualche miliardo d’anni) avrebbero letteralmente investito la Terra nel giro di pochi milioni di anni portando la frequenza di impatti a valori migliaia di volte superiori a quelli odierni. Avevamo chiamato queste vere e proprie piogge meteoritiche, “asteroid shower” (docce di asteroidi). Avevamo anche previsto che la Terra fosse stata investita da almeno una di queste docce in epoche tali da mantenerne ancora un segno chiaro nella sua composizione superficiale. La ricerca di Bristol mi fa, quindi, un enorme piacere perché in qualche modo conferma la nostra ipotesi evolutiva dinamico-fisica.
Forse è stata la famiglia di Flora o quella di Eunomia o magari Eos. Non lo possiamo sapere fino a che non si andrà a visitare “in loco” uno di questi asteroidi e/o qualche “figlio”. Tuttavia, dopo i pezzi di Vesta (le eucriti) è bello pensare che l’oro e il platino provengano da quelle anomale (statisticamente) concentrazioni di asteroidi nello spazio tra Marte e Giove, ossia le famiglie dinamiche.
Per chi volesse saperne di più, ricordo che ho scritto, su questo sito, più di un articolo sulla famiglia di Vesta e sul lungo cammino dei frammenti delle collisioni asteroidali. Scusate l’accenno a una mia ricerca e non tacciatemi di essere un… vanitoso. Anzi per esserlo ancora di più, vi allego una news di Nature che descriveva il nostro lavoro (una bella soddisfazione…).
Domanda: se, come spiegato nell'articolo, i metalli preziosi provengono dagli asteroidi, è giusto pensare che quelli ancora in "giro" possano essere composti di altrettanti metalli preziosi? Se si, perchè quelli che cadono sulla terra ad oggi non ne sono composti? O magari si? In ogni caso, alcuni ancora in "giro" potrebbero averne ricchi giacimenti? O non addirittura nuclei interi?
L'articolo è molto interessante.
Una domanda: non è che magari l'oro presente a ridosso della supercficie terrestre può derivare (almeno in parte) proprio da quella "riserva" già presente nelle viscere della terra verso il nucleo?
Penso in particolare alle grandi forze tettoniche e ai fenomeni di vulcanismo: non è che queste forze riescono a far "risalire" parte dell'oro presente in profondità verso la superficie?
Quindi le grandi miniere di rame del Cile, i filoni auriferi del Sud Africa, che vanno centinaia di metri (forse anche mille) in profondità, sono stati formati da steroidi che hanno impattato in quei luoghi?
Si Asteroidi, la a mi è rimasta sulla tastiera. I movimenti tettonici, ed altri eventi come le grandi alluvioni devono avere mescolato il tutto, Le acque che hanno eroso le rocce, hanno portato le famose pagliuzze, e pepite d'oro, che hanno scatenato la caccia all'oro in California, ed in Alaska. Ed adesso la corsa all'oro ed altri metalli preziosi, si è spostata in Amazzonia, provocando la deforestazione selvaggia.
Caro Enzo adesso la corsa all'oro si sposterà nello spazio? Almeno in parte si salveranno foreste e terreni...terrestri.
Sarà o sarebbe uno stimolo per lo sviluppo di nuove tecnologie, per nuova ricerca scientifica, per sviluppare nuovamente la curiosità umana. Ho detto sarebbe perchè di questi tempi...
Cerchiamo comunque con intelligenza di non distruggere troppo anche ambienti non...terrestri.
che piacere risentirti!!! Spero che tu possa farti sentire più spesso: la tua pacatezza e lucidità sono necessarie sia al sito che al nostro povero mondo in crisi d'identità.
In realtà, sono molti anni che si sa che gli asteroidi sono vere e proprie miniere. E si sa anche che sono più facili da raggiungere di quanto non lo sia la Luna e quindi -ovviamente- Marte. Tuttavia, le decisioni politiche li hanno sempre trascurati... Non ho mai capito perchè, ancche se ho partecipato in prima persona a progetti per missioni spaziali, finite nel nulla. Addirittura nel 1970 circa si era pensato di farne atterrare uno sulla Terra (se non l'ho ancora fatto, magari lo racconterò...). Boh... l'uomo, a volte, è proprio misterioso...
Sono tornato dalle ferie ed ho avuto qualche impegno con la figlia e stai certo che di pacatezza ce ne vuole.
Aldilà di ciò sapevo della ricchezza mineraria degli asteroidi e di alcuni progetti; sarebbe interessantissimo parlarne ed in particolare anche di quello a cui hai partecipato, ovviamente pensandoci bene è uno dei tuoi campi specialistici.
Senza fare troppa fantascienza vediamo se i politici capiscono che ci guadagniamo tutti con tutto ciò, il problema è che se capiscono che ci possono guadagnare i soliti noti invece dell'umanità intera diventa un problema.