La missione Hayabusa sembrava aver avuto grossi problemi, soprattutto nella sua fase di cattura di frammenti dell’asteroide Itokawa, un oggetto di soli 500 metri. E invece, anche se la polvere recuperata è stata veramente poca, essa è tornata sulla Terra e sta per essere analizzata in dettaglio. Si tratta di frammenti polverosi di 500-1000 micrometri, più piccoli dello spessore di un capello umano. Ma rappresentano veramente un “unicum”.
Finora, siamo stati in grado di analizzare sulla Terra solo il materiale di due oggetti planetari: la Luna e la cometa Wild 2. Inoltre, probabilmente, abbiamo anche nei nostri laboratori frammenti di Vesta (eucriti) e di Marte, sottoforma di meteoriti. In tutti questi casi, però, il materiale è stato trasformato e corrotto durante l’evoluzione del Sistema Solare. Ciò è ovvio per la Luna e per Marte che hanno avuto una differenziazione. Lo stesso, però, è capitato quasi sicuramente per Vesta. Non è immune da problemi di questo tipo anche la cometa Wild 2, dato che il materiale cometario ha subito cambiamenti ed evoluzioni a causa dell’avvicinamento al Sole.
E’ vero, abbiamo migliaia di meteoriti che provengono da asteroidi “primitivi”, non evoluti fin dalla formazione del Sistema Solare, ma per loro esiste un altro problema: “Da dove provengono esattamente?”. Per potere utilizzarli come fossili fondamentali bisognerebbe sapere esattamente chi sono e dove sono i loro “genitori”. I frammenti di Itokawa sono quindi veramente unici: sappiamo da dove provengono e rappresentano materiale intatto di ciò che si è formato 4.5 miliardi di anni fa. Mamma mia che pezzi importanti nella storia della nostra casa cosmica! Apriamo bene gli occhi e le orecchie e ne vedremo e ne sentiremo delle belle… parola di planetologo!

//
è come avere una macchina del tempo che ci catapulta direttamente ai primordi del nostro sistema solare...... fantastico!
rimango con le orecchie e con gli occhi ben aperti....
Penso che , al di là degli obiettivi scientifici, ogni volta che avviciniamo,vediamo, o addirittura tocchiamo con mano un corpo celeste, è un momento storico, strabiliante per l'umanità terrestre
WoW! Una bella arachide gigante!
Ma come le ha recuperate le polveri? Con una sorte di "spugna" come aveva fatto la Stardust?
Ho pubblicato al suo rientro, il 13 giugno 2010, un video su facebook, che mostra come ha fatto a recuperare i frammenti: https://www.facebook.com/photo.php?v...type=3&theater
Come mai tanto tempo dal recupero, prima di accorgersi di questo importante materiale?
stavo per dirvi di andare a leggere il mio articolo...
ma... in realtà non l'avevo scritto...
per un valido motivo: visto che per le sonde spaziali io utilizzo quel mio simulatore ereditato dal JPL, con i dati del JPL stesso, in questo caso i miei amici gipiellini erano stati avari di dati e per la sonda Hayabusa forniscono solo un annetto di dati di posizioni (dal 2009 a metà del 2010), troppo poco rispetto alle altre sonde...
no Martini no party...
no dati no articolo...
Io sono tra quelli che non ricordano di aver letto nulla a riguardo, ma non faccio testo vista la mia scarsa memoria...
Interessante, tra le altre cose, l'immagine dell'asteroide: proprio una bella coppia di patatone!
Devono essersi avvicinate a velocità relativa decisamente bassa per incollarsi in quel modo pur mantenendo praticamente intatta la loro forma originaria! Sono frequenti tra gli asteroidi casi simili?
Altra curiosità: esiste il modo per determinare quanto tempo fa è avvenuta l'unione (parlare di scontro forse è esagerato), per scoprire se è relativamente recente rispetto ai corpi originali? I risultati della missione possono aiutare in tal senso? Ma soprattutto: determinare questa cosa potrebbe in qualche modo avere un valore scientifico e dirci qualcosa in più che già non sappiamo sulla formazione del sistema solare?
Mi scuso in anticipo per il numero di domande, ma la semplice foto, oltre all'articolo, mi ha stimolato una insolita curiosità! ^_^
Grazie!
Non sono cose nuove (teoricamente) e fanno parte dell'evoluzione collisionale degli asteroidi. Non per niente l'ho studiata per almeno trant'anni, facendo esperimenti anche con i cannoni a ipervolicità...