Oramai l’occultazione è passata e pochi fortunati sono riusciti ad osservare questo rarissimo evento: il fatto che Betelgeuse sia una stella molto luminosa ha permesso l’osservazione anche in casi di coperture nuvolose, come ad esempio è successo in Spagna con il mitico Thierry Legault (quello che fotografa la ISS nei suoi transiti su Sole, Luna nonché pianeti).
Sono già passati un paio di giorni e speravo di avere riscontri e soprattutto risultati, dai siti americani principalmente dello IOTA, ma in realtà in questo caso gli USA erano stati interessati dall’occultazione solamente nell’estremità meridionale della Florida, tra Miami e la punta meridionale e ho avuto l’impressione di una scarsa affuenza alle urne , da parte di osservatori (sempre quelli con la “o” stretta).
La parte europea dello IOTA (IOTA/ES) ancora non ha pubblicato nulla, ma in questo caso il tutto non è così immediato da cercare e trovare dato che i risultati da pochissimo tempo sono tutti inseriti in un database chiamato SODIS, un po’ troppo complesso da interrogare, insomma inSODISfacente…
Nell’attesa che nei prossimi giorni la situazione migliori, nel qual caso mi riaffaccerò prontamente, oggi ho trovato sul sito UniverseToday un articolo che riporta qualche risultato in merito : stavolta tradurrò solamente (e liberamente) quelle che sono le novità riguardo quanto scritto in vari articoli precedenti all’occultazione (qui, qui e qui ed infine in questa news).
Lascio dunque la parola a David Dickinson e alla sua domanda…
Che cosa è accaduto?
Nella Scienza ed in Astronomia anche un risultato parzialmente negativo è interessante quanto uno positivo: questa occultazione largamente anticipata si è verificata con una stella luminosa dopo quella avvenuta nel 2014 quando l’asteroide (163) Erigone aveva occultato la stella Regolo, l’α della costellazione del Leone. In entrambi i casi si è trattato di una sorta di vedo-non-vedo lungo la fascia larga 142 km (ndr: stranamente questa misura non l’hanno espressa in piedi, pollici o cubiti… alleluja! ) a causa della copertura nuvolosa.
Riuscire a pizzicare un’occultazione asteroidale di solito significa viaggiare verso la fascia di visibilità e l’auspicio di tutti era che la luce della stellona ammiccasse per una dozzina di secondi: lo studio dei risultati in base alle curve di luce registrate dagli osservatori avrebbe consentito di migliorare la forma e le dimensioni dell’asteroide, ma probabilmente avrebbe detto qualcosa in più sul diametro della stella di Orione.
Quando era già tutto pronto per la migliore occultazione di una stella brillante in tutto il 2023, nel momento clou non si è nemmeno verificato quanto atteso con picchi di abbattimento della luminosità: guardando i filmati (anche quello del nostro Antonio Piras) Betelgeuse è sembrata tremare un po’ nell’istante chiave. (ndr: nota per i traduttori poco intelligenti e fantozziani: in questo caso l’autore ha utilizzato il verbo “to quiver”, fremere, tremare, che però senza il “to” davanti significa faretra o turcasso, figuriamoci… )
Perciò, che cosa è accaduto?
Betelgeuse (Betelgeuse , Betelgeuse)
(ndr: il titolo del paragrafo è esattamente questo… e l’autore si lancia in una personale spiegazione )
Penso che la chiave di questo mistero sia nella natura di entrambi gli oggetti coinvolti.
Betelgeuse è una stella variabile, ad una distanza grosso modo di 550 anni luce da noi e una delle migliori candidate per passare prima o poi allo stadio di supernova. Vi ricordate quando nel 2019 la stella ha diminuito la sua luminosità? All’epoca c’era stata pure la speranza che si trattasse di un presagio di un cataclisma imminente: ma così non è (ndr: ancora ) stato e la stella, (alfa di Orione) spesso scambia di posto con la seconda stella più luminosa della costellazione, Rigel.

Ora, la gigante rossa Betelgeuse è così massiccia e vicina da presentare un piccolo ma ragguardevole diametro angolare, misurato per la prima volta in assoluto nel 1920, da parte di Albert Michelson e Francis Pease, usando un interferometro da 6 metri montato sul telescopio da 2.5 metri dell’osservatorio di Monte Wilson.
Sono così arrivati alla misura di 47 millisecondi d’arco (mas), mentre oggigiorno, a causa della variabilità della stella, si assume un valore compreso tra 45 e 55 mas.
Ciò pone la stella Betelgeuse al secondo posto nel cielo, in termini di diametro angolare apparente subito dopo la stella R Doradus , in testa con 57 mas.
Invece l’asteroide (319) Leona è stato scoperto da Auguste Charlois dell’Osservatorio di Nizza, l’8 ottobre del 1891. Orbitando intorno al Sole in 6.3 anni, la dimensione stimata di Leona è di 80×55 km, che comportano perciò un diametro avente un’ampiezza angolare di circa 46 mas : all’epoca dell’evento l’asteroide si trovava a 2.763 UA (Unità Astronomiche) di distanza.
Occultazione Offuscamento
Quasi certamente Leona, come tutti gli asteroidi minori, ha una forma oblunga per cui è molto probabile che l’occultazione del 12 dicembre sia stata un’occultazione parziale o anulare, che ha impedito il brusco affievolimento della luce di Betelgeuse.
“Almeno c’è stato un abbattimento della luce abbastanza ovvio” dice Andreas Dill che ha registrato l’evento in Spagna “ma rimane da analizzare se ciò sia stato causato da un’eclissi anulare o parziale. Sono molto impaziente (ndr: e condivido pienamente ) di vedere se sarà possibile ricostruire la superficie di Betelgeuse a partire dallo studio di tutte le curve di luce registrate.”

Per certo l’occultazione non è stato un evento on-off, acceso-spento: i picchi di abbattimento della luminosità della stella potranno portare a risultati molto interessanti, magari modificando la nostra conoscenza sulla vera natura ed ampiezza della stella gigante.
Ma un domani, già stanotte oppure tra migliaia di anni, Betelgeuse esploderà come una supernova, permettendo agli Astronomi di studiare un evento da vicino: (ndr: e qui si lancia in un auspicio…) speriamo che questo accada in un mese invernale come dicembre, allorché Betelgeuse troneggia nei cieli notturni come una bella Stella di Natale rossa.
Se viceversa ciò accadesse a giugno, la stella si troverebbe direttamente dietro al Sole. (ndr: ma magari all’epoca questo potrebbe non essere un problema, chissà… forse addirittura la potranno osservare da molto ma molto più vicino! e qui mi sono lanciato io in un’ipotesi davvero fantascientifica )
Ed alla fine, Betelgeuse ammiccherà, affievolendosi del tutto, cosicché Orione il Cacciatore non sarà mai più quello che conosciamo adesso.
Immagine in evidenza
L’immagine in evidenza è stata realizzata da Antonio Piras da 5 frame del suo filmato live.
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reminiapk
@Red Hanuman..
hai bannato un utente ed eliminato il post qui
ottimo!
però in fondo all'articolo è rimasto il post con tanto di link....
mi sa che è un problema di competenza di @Stefano Simoni !!
@Pierluigi Panunzi, in realtà dovrebbe essere visibile solo allo staff. Infatti, se accedi senza loggarti non lo vedi.
ah ok... non lo sapevo!