Immaginiamo di avere una immensa nebulosa fredda e densa che inizi a concentrarsi per dare origine a una stella. Dopo un po’ ci troveremmo di fronte a un problema ancora insoluto. Se è vero che una certa massa è necessaria per raggiungere la temperatura per la fusione dell’idrogeno, è anche vero che l’accensione del motore stellare frena un’ulteriore crescita. Il gas che precipita verso il centro viene ricacciato indietro dall’energia liberata dal motore entrato in funzione. In altre parole, una stella che inizia a vivere pone un limite al suo accrescimento successivo. In fondo è il solito gioco di equilibrio tra forza di gravità ed energia liberata dalla fusione dell’idrogeno. Facendo un po’ di conti, si trova che stelle superiori alle dieci masse solari NON possono esistere. Il motore centrale vieterebbe un’ulteriore crescita indiscriminata. Eppure le stelle giganti ci sono e si osservano! Com’è possibile?
Finora si cercavamo strane alchimie e -soprattutto- si girava un po’ attorno all’ostacolo. Oggi, invece, Herschel sembra averci mostrato un lavoro d’equipe fantastico e geniale nella sua estrema semplicità.
Cosa faremmo noi se volessimo evitare la dispersione del gas di una stella in formazione una volta che si rifiuta di accoglierne altro? Cercheremmo di trattenerlo e di ricacciarlo indietro con le buone o con le cattive. Come se volessimo imboccare un bambino che si è stufato di mangiare. Impresa non certo facile. Se poi pensate che il “bambino” può arrivare a 8-10 masse solari, l’impresa diventa proprio titanica. Spesso, nel caso di un bimbo, non bastano papà, mamma, nonno e nonna: se ha detto basta qualsiasi tentativo sembra inutile.
Le stelle invece hanno attuato una strategia a dir poco diabolica. Quelle che hanno avuto la “fortuna” di nascere giganti fanno di tutto per aiutare a nascere nuovi giganti. Esse formano una specie di recinto invalicabile al cui interno vi è abbastanza massa per far nascere nuovi Titani. Appena essi accendono i motori e scacciano il cibo in più, le “vecchie” che li circondano bloccano l’espulsione e ricacciano il cibo indietro costringendo i nuovi nati a crescere fino a dimensioni spaventose. In altre parole, solo i giganti riescono a far nascere i giganti. E questo sembra sia stato un processo ricorrente, tramandato di padre in figlio.
Una probabile prova di questo meccanismo “familiare” è stata osservata in una mostruosa nube di gas e polvere che dista 6500 anni luce da noi, la Westerhout 3. Herschel riesce a fare ciò che nessun telescopio era mai riuscito a fare prima: osservare la materia fredda attraverso occhiali che vedono nell’estremo infrarosso e nelle microonde, proprio dove si può trovare gas e polvere in fase di compressione, precedente alla nascita di una nuova vita. E questa zona di futura formazione è circondata da una generazione adulta di stelle giganti che serve da sbarramento per qualsiasi tentativo di cura dimagrante. Sono in corso simulazioni al computer e si cercano altre zone simili.
L’Universo ci regala sempre nuove sorprese che fanno spesso dire: “Semplice! Perché non c’abbiamo pensato prima?”. Non solo, ci ha anche abituato a sistemi a prima vista quasi asssurdi nella loro strategia “razionale”. Alcuni satelliti (non solo di Saturno) riescono a mantenere le “pecorelle” di alcuni anelli in fila indiana, attraverso un complesso gioco dinamico che li fa assomigliare a dei cani da pastore. La marea con il suo tira e molla riesce a scaldare interi mondi come Io ed Europa (e non solo). Le supernove esplodono solo quando il cronometro della loro massa le dà il via. I troiani di Giove si sono sistemati nella zona meno pericolosa, proprio davanti o ditero il loro nemico numero uno. E cento altri processi che sembrano proprio creati da una mente razionale. Attenzione, però, a non umanizzare troppo il nostro Universo. Lui ha avuto quasi 14 miliardi di anni di tempo per scegliere le strategie migliori e ha solo rifiutato ciò che non aveva stabilità o possibilità di ripetersi regolarmente. Una vera e propria evoluzione come quella biologica…
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wow
bellissimo questo articolo.... lo stampo e lo allego al -gioco delle stelle-.........
piccoli giganti crescono, ma anche piccoli libri...
Già amavo Darwin prima... dopo questo articolo inizio a pensare che le sue idee andassero ben oltre la sua immaginazione!
Grazie Charles!
Quello di confrontare e paragonare l'evluzione biologica e quella dell'universo é un pensiero che mi ha sfiorato non poche volte....D'altra parte giochiamo tutti sulla stessa scacchiera e con le stesse regole, per quanto mi riguarda non c'é nulla di strano
)
Vuoi vedere che non siamo poi così unici ed eccezionali alla fin fine?(prima o poi scopriremo che anche le stelle hanno sbalzi di umore?
Molto affascinante Enzo, grazie.
Bell'articolo, molto affascinante il gioco di queste grandi stelle. Quando il corriere mi consegnò il libro "Il Gioco delle Stelle mi disse: "E' tutto qui!" io gli risposi : Il libro sarà anche piccolo, ma il suo contenuto è molto grande!"
le sorprese non finiscono mai...... e che bello poter leggere tutto questo e CAPIRE finalmente; leggere di troiani, tira e molla, cani pastore ecc e SAPERE subito di cosa stai parlando, IO! Non finirò mai di essere grata a Simoni che ha creato il portale, Enzo che lo nutre quotidianamente come una mamma il suo piccolo con i suoi articoli, osservazioni ecc, e tutti gli altri che con la loro assidua partecipazione ne continuano il futuro. E' grazie a voi che ho ripreso in mano i libri e sono cresciuta ancora (alla mia età...)
Geniale davvero! Ma Enzo, cosa porta queste giganti a costruire il recinto. E' l'attrazione gravitazionale tra masse giganti, o altro?