Tanti anni fa esistevano i Teddy Boys. Additati come giovani fuori dalle regole, ricchi di eccessi e di stranezze, venivano spesso accomunati a piccoli delinquenti. Erano, in realtà, tanto fumo e poco arrosto e farebbero ridere le “bande” odierne. L’importante per loro era mettersi in mostra in qualche modo, cercando di gettare scompiglio nelle normali abitudini di una Società post-bellica. Sicuramente una corrente simpatica e solo un poco anticonformista, che ha comunque lasciato un segno nella storia sociale degli anni ’50.
Tra le stelle della nostra galassia vi sono molti Teddy Boys che vagano liberi e sfrenati, cercando di creare un po’ di scompiglio. Non sempre producono quel “rumore” che vorrebbero creare e passano quasi inosservati. Per potere apprezzare la loro esistenza fuori dal comune bisogna mettersi degli occhiali. Ottimi sono quelli infrarossi forniti da Spitzer. Ed ecco che un Teddy Boy come Kappa Cassiopeiae acquista, ancora oggi, un ruolo e una’apparenza inaspettati. Non solo essa si mostra trasgressiva, ma crea un fantasmagorico effetto su tutto ciò che incontra. Un Teddy Boy che riesce nel suo intento, ossia nel mostrarsi come personaggio dirompente e provocatorio. La sua influenza sullo spazio che lo circonda va al di là di quanto ci si potrebbe aspettare da piccoli briganti di poco conto.
Come spesso capita nei gruppi un po’ esibizionisti e alternativi, la velocità gioca un ruolo fondamentale. Andare più veloci della norma suscita subito un senso esaltante di rischio, di eccesso, di rottura degli schemi. Kappa Cassiopeiae esagera abbastanza, dato che si muove attraverso la galassia alla bella velocità di 1100 km/sec. Per ottenere questo limite veramente sconvolgente ha dovuto forse avvicinarsi al buco nero centrale e -magari- lasciare sul posto una compagna. Un rischio enorme che però ha creato davvero un fenomeno che affascina ancora oggi.
La nostra stella superveloce è una supergigante blu ed emette un vento stellare impressionante, accompagnato da un intenso campo magnetico. Tutto ciò che incontra nella sua corsa pazzesca subisce un’onda di shock potentissima. Essa si forma attraverso l’urto ad altissima velocità delle particelle del vento stellare contro il gas intergalattico, aiutate dal campo magnetico che avvolge la fuggitiva come una specie di scudo. Normalmente, questi effetti non vengono nemmeno rilevati dagli strumenti che scrutano l’Universo (hanno altro da pensare che a dei patetici Teddy Boys redivivi), ma Kappa Cassiopea fa le cose davvero in grande e lo stesso Spitzer ne è rimasto impressionato: un bellissimo arco rossastro illumina il cielo infrarosso, con un’estensione inaspettata.
Un Teddy Boy veramente efficiente, dato che la sua onda di shock si crea ben 4 anni luce davanti a lui, una distanza simile a quella tra il Sole e Proxima Centauri. Un’immagine fantastica! In essa si notano anche macchie verdi legate a molecole del carbonio presenti nel gas interstellare ed eccitati dalla luce stellare. Solo un emozionante esercizio ben riuscito di un Teddy Boy ? Sicuramente qualcosa di più, dato che la sua alta velocità e le sue interazioni ben visibili nell’infrarosso riescono a mostrare ciò che si trova lungo il percorso della sua folle corsa. In altre parole, essa fa luce su ciò che incontra al suo passaggio.
di Vincenzo Zappalà – tratto da: L’Infinito Teatro del Cosmo