Fenomeni mutui dei satelliti di Giove: curiosità

La stagione dei PHEMU 2014-15 è agli sgoccioli, praticamente finita: come promesso in corso d’opera, analizzeremo alcune situazioni particolarissime che si sono verificate in questa e nella passata stagione ed altre che si verificheranno solo fra tanti anni.
Gli argomenti trattati sono abbastanza complessi e cercherò di spiegarli come sempre con l’aiuto di diagrammi e animazioni.


Nelle puntate scorse (quella di marzo e quella di aprile) ci è capitato di incontrare due eventi inizialmente non prevedibili, due particolarissime situazioni che nemmeno il mitico programma Occult 4 aveva segnalato: ricordo che grazie a questo programma ho fornito date e orari di tutti gli eventi.

Proprio analizzando gli eventi di occultazioni ed eclissi mese per mese, me n’erano capitati un paio con caratteristiche particolari: avevo prontamente contattato per email il creatore di Occult 4, Dave Herald, il quale successivamente aveva modificato il suo programma in modo tale da riuscire ad identificare questo tipo di situazioni. Da cosa nasce cosa ed allora abbiamo individuato in particolare altre due condizioni, ancora più strane, in prima analisi sfuggite.

In particolare sto parlando del fenomeno dell’occultazione di un satellite da parte di un altro: tutti noi conosciamo altri tipi di occultazioni, quali quelle di stelle o pianeti da parte della Luna, oppure di stelle da parte di pianeti. In tutti questi casi sia l’oggetto occultante che quello occultato (quello che nasconde e l’altro oggetto nascosto) sono sembre ben visibili.

Nel caso delle occultazioni mutue tra satelliti galileiani invece la natura ancora una volta ha inventato situazioni e caratteristiche particolari che negli altri casi risultano praticamente impossibili: ricordo che le occultazioni sono un fenomeno puramente geometrico e non fisico, che dipende dalla posizione dell’osservatore. Mentre un’eclissi consiste nell’ombra di un oggetto celeste su di un altro, un’$occultazione$ è visibile solo se l’osservatore si trova nella giusta posizione: faccio un esempio banale. Un albero occulta ad esempio una persona, un segnale stradale , un palazzo, solo perché noi stiamo in posizione tale da osservare il fenomeno: ma basta che ci spostiamo anche di qualche metro che il fenomeno non si verifica più.

Detto questo, la stragrande maggioranza delle occultazioni di un $satellite$ Galileiano da parte di un altro, diciamo il 99.9%, avviene in modo consueto e cioè con entrambi i satelliti ben visibili: ma sappiamo bene che questi satelliti ruotano intorno a Giove ed in alcune circostanze possono transitare nella zona d’ombra del pianeta gassoso, risultandone così eclissati, scomparendo alla vista.

Anche allo stato attuale della tecnologia, un $satellite$ in eclissi non è visibile nemmeno con i più potenti telescopi, ma la tecnologia ci ha abituato a notevoli miglioramenti per cui la mia speranza è di essere smentito! A tal proposito giro la domanda agli appassionati astrofili, in possesso di telescopi potenti: qualcuno ha mai provato e riuscito a fotografare un $satellite$ in eclissi?

Quattro tipi di occultazioni

Gli eventi astronomici, in cui un $satellite$ ne occulta un altro, si possono verificare a partire da quattro scenari ben differenti: per semplicità ho sempre considerato situazioni in cui Io occulta Europa .

1. entrambi i satelliti sono visibili : questo accade praticamente nella quasi totalità delle occultazioni, diciamo nel 99.9% dei casi. Non ci soffermeremo su questo caso.

Io ed Europa sono entrambi visibili
Io ed Europa sono entrambi visibili

2. il $satellite$ occultante è visibile, ma non lo è il $satellite$ occultato, dal momento che si trova in eclissi da parte di Giove: è il caso delle due situazioni capitate in questa stagione di PHEMU. Secondo Dave, come dicevo, il fenomeno non è visibile almeno allo stato attuale della tecnologia, dal momento che l’ombra di Giove è particolarmente scura e non ci sono effetti di rifrazione da parte della sua atmosfera che consentano la visione di un $satellite$ in eclissi.

Io è visibile ed Europa è in eclissi
Io è visibile ed Europa è in eclissi

In questo caso ho disegnato Europa come un dischetto grigio, tanto perché appaia nel diagramma, ma in realtà dovrebbe essere nero e perciò indistinguibile rispetto allo sfondo. Si può parlare di $occultazione$? No, ma forse se aspettiamo qualche anno, la tecnologia ci permetterà l’osservazione del fenomeno!

Io eclissa un fantasma
Io eclissa un fantasma

3. il $satellite$ occultante è invisibile in quanto eclissato da Giove (e dunque all’interno della sua ombra), mentre il $satellite$ occultato è visibile: in questo caso (assolutamente rarissimo!) si ha l’$occultazione$ di un $satellite$ da parte di un fantasma, cioè un oggetto che al momento del fenomeno non è visibile. Questo evento è osservabilissimo e assolutamente inconsueto, ma purtroppo è molto raro: a prima vista potrebbe sembrare un’eclissi ma la parte nera che occulta un $satellite$ non è un’ombra ma il $satellite$ stesso.

Io è in eclissi ed Europa è occultato (visibile)
Io è in eclissi ed Europa è occultato (visibile)

Anche in questo caso Io dovrebbe essere nero e perciò risulterebbe indistinguibile rispetto allo sfondo.

Europa eclissato da un fantasma
Europa eclissato da un fantasma

4. il $satellite$ occultante ed il $satellite$ occultato sono entrambi invisibili, in quanto si trovano contemporaneamente all’interno dell’ombra di Giove e perciò in eclissi: in questo caso (molto raro) si avrebbe l’$occultazione$ di un fantasma da parte di un altro fantasma!

Io ed Europa sono entrambi in eclissi
Io ed Europa sono entrambi in eclissi

Ancora una volta tutto ciò si ha solo in teoria, a meno di un netto miglioramento nelle tecnologie ed anche in questo caso sia Io che Europa dovrebbero apparire neri, assolutamente invisibili! Il fenomeno non è osservabile…

un fantasma eclissato da un altro fantasma
un fantasma eclissato da un altro fantasma

Informazioni su Pierluigi Panunzi 529 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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