Fin qui tutto bene: ora vengono le mie scoperte. Ma prima di procedere con l’analisi di alcune scene del film, concedetemi una digressione astronomica su cosa ci aspetterà quando un domani ritorneremo sul suolo lunare.
Il cielo della Luna
Sappiamo tutti che la Luna ha il periodo di rotazione su se stessa coincidente quasi esattamente con il periodo di rivoluzione attorno alla Terra. Lungi dall’essere una particolarità del nostro satellite, è invece una caratteristica di quasi tutti gli altri satelliti all’interno del Sistema Solare, che a parte rare eccezioni, mostrano così sempre la stessa faccia al pianeta padre: fanno eccezione una manciata di satelliti (uno dei quali con $rotazione$ caotica) e tutti gli altri di cui non è stato ancora possibile valutare i dati rotazionali (fonte NASA). Ma a noi interessa sapere cosa si vede dalla superficie lunare, alzando lo sguardo al cielo: ciò che vedremmo varia in base alla nostra posizione sulla superficie lunare ed è strattamente legato al fatto che l’orbita che la Luna percorre intorno alla Terra giace su di un piano inclinato di 5.1° rispetto all’eclittica ed in più l’asse di $rotazione$ del nostro $satellite$ è inclinato di 1.5° rispetto al piano orbitale. In un prossimo articolo tornerò su questo argomento, presentando maggiori dettagli tecnici.
Osserviamo ora questa foto della Luna (realizzata con Celestia) dove è rappresentato il $reticolo$ di coordinate selenografiche e dove ho indicato alcuni punti interessanti nonché i crateri Tycho e Clavius.

Supponiamo perciò di recarci nel punto centrale (A) della faccia della Luna (a latitudine e longitudine pari a 0°) : dove si trova la Terra in cielo? Praticamente allo zenit e percorre nel corso del tempo una piccola traiettoria ovale schiacciata, centrata proprio sullo $zenit$: se avessimo dei punti di riferimento (ad esempio una gru, un traliccio, una struttura qualsiasi, al limite un monolito) potremmo accorgerci con il passare del tempo di questo spostamento. Viceversa stelle, pianeti ed il Sole si spostano nel cielo come siamo abituati, sorgendo ad Est e tramontando ad Ovest: la differenza è che ciò non avviene in 12 ore come sulla Terra, ma in ben 13.5 giorni. Perciò dopo tanti giorni terrestri di luce, ce ne sono altrettanti di buio, che però è rallegrato dalla presenza eterna della Terra, delle stelle e degli altri pianeti.
Supponiamo ora di spostarci in $longitudine$ oppure in $latitudine$ sul suolo lunare: di quanto ci spostiamo angolarmente, di altrettanto si abbasserà la Terra in cielo. Se ci spostiamo ad esempio ad una $latitudine$ di 45° (B), la Terra la vedremo sempre fissa in cielo ad un’$altezza$ stavolta sull’orizzonte di circa 45°. Il calcolo è facile: a mano a mano che ci avviciniamo al Polo Nord Lunare (PN) oppure al Polo Sud (PS), di altrettanto si abbassa l’$altezza$ della Luna sull’orizzonte. In vicinanza dei Poli la Terra si troverà in prossimità dell’orizzonte e potrà stavolta sorgere o tramontare per effetto di quei valori indicati all’inizio per l’inclinazione orbitale e dell’asse di $rotazione$ lunare.
Stessa cosa accade se ci spostiamo lungo l’equatore lunare, dirigendoci verso Est oppure Ovest. Ad una $longitudine$ di 45° (E o W è lo stesso, ad esempio C) la Terra si troverà sempre fissa a 45° di $altezza$ sull’orizzonte e quanto più ci allontaniamo verso E o verso W, tanto più la Terra si abbasserà.
Quando arriviamo a $longitudine$ 90° E oppure W (rispettivamente D ed E), la Terra si troverà ancora una volta nei pressi dell’orizzonte e si avranno anche in questo caso albe o tramonti. Siamo arrivati al bordo lunare che vediamo dalla Terra: se procediamo oltre verso E o verso W, succede che non vedremo più la Terra!
In conclusione, dovunque ci troviamo, la Terra (se visibile!) se ne sta sempre lì nello stesso punto del cielo, andando avanti e indietro intorno ad un certo punto. Ma a differenza della Luna che a noi mostra sempre la stessa faccia, la Terra dà spettacolo: a mano a mano che scorrono le ore vedremmo che ruota su se stessa, mostrando tutti i continenti e gli oceani. Nell’arco di 24 ore potremmo ritrovare gli stessi continenti ben noti, ma col passare dei giorni, visto che ruotiamo intorno al Sole, anche la Terra ci presenterà le fasi: partendo dalla Terra Piena (tutto l’emisfero visibile) la Terra diventerà via via Gibbosa Calante, poi avremo l’Ultimo Quarto ed infine la Terra Nuova, che però non vedremo data la presenza vicinissima del Sole in cielo. Poi col passare del tempo scorgeremo con sempre minore fatica una falce terrestre, sempre più grande fino a diventare il Primo Quarto di Terra. Passano altri giorni e la Terra diventa Gibbosa Crescente per poi ritornare in tutto il suo splendore alla fase di Piena: sono così passati 27 giorni dall’inizio della nostra analisi.
Se ripetiamo lo stesso ragionamento stando sul Polo Nord Lunare, vedremo la Terra sempre in prossimità dell’orizzonte che ruota su se stessa in 24 ore e giorno dopo giorno cambia la sua fase, seguendo esattamente il ciclo che abbiamo visto prima.
Tutto ciò è facile da immaginare, ma lo potremmo verificare con i nostri strumenti sul PC, grazie ad esempio al mitico Stellarium, amore ed odio, per chi lo conosce e per chi non lo sa usare…
È facile convincersi infine che la fase della Luna vista dalla Terra e della Terra vista dalla Luna sono complementari: alla Luna Piena corrisponde una Terra Nuova e di ciò è facile rendersi conto pensando ad un’eclissi lunare. Come regoletta mnemonica, guardando la fase della Luna, la Terra è illuminata nel lato buio e viceversa.
Questi sono i ragionamenti che chiunque può fare, a patto che abbia buoni rudimenti di Astronomia. Ma perché il vostro pignolone vi sta dicendo tutto questo? Sta a vedere che questo stesso tipo di ragionamento non è stato fatto dagli sceneggiatori del film, Kubrick in testa? Possibile?! Da non credere…
Pier, parli solo del primo? Posso leggere tutto l'articolo?
Grazie
Bellissimo articolo, devo rivedermi il film!
Complimenti per l'articolo
Vero. Saturno. Non ho letto il libro, ma rammento bene la circostanza.
Kubrick dovette rinunciare a Saturno "ripiegando" su Giove perché per i mezzi (tutti analogici) dell'epoca e considerati i livelli di perfezionismo maniacale che pretendeva di raggiungere in tutti gli effetti scenici, la riproduzione accettabilmente realistica dei diafani anelli di Saturno era veramente irrealizzabile con costi e tempi "umani".
@GaetanoM
sì stavolta parlo di 2001...
la prossima puntata è su 2010 L'Anno del Contatto...
(PS/ 2010 l'anno del contatto è IMHO il classico caso in cui il sequel era da evitare visti i risultati.)
2010: l'anno del contatto.
Più che il seguito di 2001, ha la funzione di essere un video esplicativo dello stesso. Sono più che certo che quasi tutti quelli che hanno visto "2001: odissea nello spazio" sono usciti dal cinema con più di un interrogativo.
L'ho visto al cinema nel 1968, poi l'ho rivisto e stravisto al cinema, in TV, in videocassetta, in DVD ed ho pure letto due o tre volte il romanzo. Eppure, qualcosa mi rimane nel vago.
Oh, beh! Se ci sono quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire...
Lo diceva Jannacci, o ricordo male?
Riguardo a 2010, più che altro io l'ho inteso come un adattamento del secondo capitolo della tetralogia, e non pretendeva minimamente di contrapporsi, affiancarsi o paragonarsi al primo. Un remake del primo non avrebbe avuto senso.
Il vero peccato è che non abbiano adattato anche i rimanenti due capitoli della saga perché, letterariamente, per me non sono da meno, anzi...!
Immaginatevi nel 2061 gli atterraggi sulla cometa di Halley e su Europa, e nel 3001 l'anello a quota geostazionaria con le torri di collegamento... Ancora al giorno d'oggi, nonostante dai vari guerre stellari e star trek in giù, credo nessun film ci abbia ancora regalato scenari così fantastici