2019 AQ3: un asteroide particolare

Nel mese di gennaio di questo anno è stato scoperto l’asteroide 2019 AQ3: le sue caratteristiche lo collocano all’interno del Sistema Solare in una posizione particolare che andiamo subito ad analizzare

Fino a qualche anno fa, parlando di asteroidi, si pensava sempre ad oggetti del Sistema Solare appartenenti alla cosiddetta Fascia asteroidale posta a circa 2.5 UA (Unità Astronomiche) dal Sole.

Con il passare degli anni, grazie all’evoluzione tecnologica che sta migliorando giorno per giorno gli strumenti utilizzati dai ricercatori, si sono scoperti asteriodi in praticamente quasi ogni angolo del Sistema Solare, a qualsiasi distanza dal Sole.

Asteroidi a volontà

Tra i più lontani c’è ad esempio il famoso KBO (Kuiper Belt Object, la Fascia di Kuiper), 2014 MU69 soprannominato Ultima Thule, che il giorno di capodanno è stato oggetto del sorvolo da parte della sonda New Horizons.

La scoperta di nuovi asteroidi avviene quotidianamente e fin dai primi tempi è apparso chiaro che questi piccoli e grandi oggetti celesti appartengono a cosiddette famiglie o classi che ne raggruppano un certo numero di rappresentanti in base alle loro caratteristiche orbitali: distanza dal Sole, eccentricità, inclinazione orbitale.

Famosissimi sono i cosidetti asteroidi della famiglia dei Troiani e dei Greci, notoriamente posti alla stessa distanza di Giove dal Sole e che percorrono orbite in prossimità dei punti lagrangiani L4 e L5 di Giove rispetto al Sole.

L’asteroide 2019 AQ3

L’asteroide che voglio analizzare, 2019 AQ3, si trova invece molto vicino al Sole, appartenendo così di diritto alla famiglia di Atira, un gruppo di oggetti minori, ma molto interessanti: hanno tutti la particolarità di orbitare completamente all’interno dell’orbita della Terra.

Si tratta perciò di oggetti interni del Sistema Solare i quali, proprio come i pianeti Mercurio e Venere, appaiono dal nostro pianeta sempre molto vicini al Sole.

Se ne allontanano prospetticamente solo durante le elongazioni (orientale ed occidentale) : per questo motivo sono molto difficili da scoprire, ma anche da osservare successivamente.

L’asteroide 2019 AQ3 ha una caratteristica notevole: tra i componenti della sua famiglia è quello che ha attualmente il minimo valore per il semiasse maggiore dell’orbita, fatto questo che comporta un’altissima velocità orbitale ed un corrispondente periodo di rivoluzione molto breve.

La Famiglia di Atira

tabella degli asteroidi della Famiglia di Atira
tabella degli asteroidi della Famiglia di Atira

In questa tabella, generata a partire da dati dal sito della NASA “Solar System Dynamics”, vediamo quali sono attualmente i 19 asteroidi Atira  (o meglio asteroidi della Famiglia Atira ) ordinati per valore crescente del semiasse maggiore (a) : il nostro 2019 AQ3 è indicato in grassetto e ci sono pure tre intrusi, che scopriamo subito.

Intanto ci sono Mercurio e Venere, aggiunti per avere una certa indicazione sulla posizione nello spazio di questo manipolo di corpi minori del Sistema Solare: ho poi aggiunto un altro asteroide, (137924) 2000 BD19, per motivi che appariranno più chiari nel prosieguo.

Le colonne della tabella rappresentano alcuni dei parametri Kepleriani dell’orbita degli asteroidi ed hanno il seguente significato:

  • q : il valore in UA del perielio
  • a : il semiasse maggiore dell’orbita in UA
  • Q : il valore dell’afelio in UA
  • e : l’eccentricità dell’orbita
  • i : inclinazione del piano orbitale rispetto all’eclittica
  • periodo : è la durata in giorni dell’orbita
  • diam : è il diametro stimato dell’oggetto, espresso in metri

Come dicevo, in base al valore del parametro a, 2019 AQ3 si trova in testa alla classifica, superato soltanto da Mercurio e ancor più da (137924) 2000 BD19.

La simulazione 3D

È qui che entra in gioco l’ormai noto programma di simulazione orbitale 3D che ho più volte utilizzato principalmente negli articoli sulle Sonde Spaziali e nei Viaggi Virtuali verso le stelle vicine.

Questo articolo è nato proprio perché volevo toccare con mano quanto detto nei vari articoli apparsi in internet negli scorsi giorni, articoli in cui sono presenti alcune inesattezze che hanno scatenato il vostro pignolone : ma di questo parlerò alla fine.

Come siamo abituati a fare con le Sonde Spaziali o durante i Viaggi Virtuali, possiamo visualizzare l’orbita 3D dell’asteroide 2019 AQ3 cliccando questa immagine

cliccare per eseguire la simulazione 3D dell'orbita di 2019 AQ3
cliccare per eseguire la simulazione 3D dell’orbita di 2019 AQ3

con il che si aprirà una nuova pagina del browser (sia su PC che su dispositivo mobile) in cui visualizziamo le orbite dei pianeti Mercurio (grigio chiaro), Venere (giallo), Terra (azzurro) e Marte (rosso), dell’asteroide 2019 AQ3 (verde)  e dell’intruso 2000 BD19 (grigio scuro).

Trovo che sia molto più accattivante ed istruttivo poter visualizzare le orbite di tutti questi oggetti del Sistema Solare in modalità assolutamente interattiva, potendo inclinare tutte le orbite cliccando con il mouse (sul PC) oppure semplicemente toccando lo schermo (sui dispositivi mobili) oppure zoomando in più o in meno rispettivamente con la rotella del mouse oppure con la consueta operazione di zoom (pinch).

Già così si ha una sensazione spaziale migliore delle caratteristiche delle varie orbite, poco inclinate quelle dei pianeti, molto inclinate quelle dei due asteroidi visualizzati.

La simulazione ha in più il beneficio in questo caso di mostrare, giorno dopo giorno, la posizione dei vari oggetti per 7 anni a partire da settembre 2018 (che è poi il range di date che avevo utilizzato per la sonda Parker).

l'orbita di 2019 AQ3 e di altri oggetti del Sistema Solare, vista dal PNC
l’orbita di 2019 AQ3 e di altri oggetti del Sistema Solare, vista dal PNC

In questa immagine vediamo come appare la situazione appiattita, vista dal Polo Nord Celeste (PNC): 2019 AQ3 (verde) ha un’orbita che lo porta all’interno di quella di Mercurio e di poco all’esterno di Venere, mentre 2000 BD19 viaggia da una distanza vicinissima al Sole fino ad oltre l’orbita di Marte, con un’elevata eccentricità (0.895).

Mi sono fermato a questi due asteroidi per non appesantire il programma.

I motivi delle mie scelte

Ho accennato che in internet si sono avvicendati parecchi articoli, alcuni tecnici (ad esempio quello da parte della UAI), altri meno, che per avvicinare i lettori hanno sottolineato i soliti concetti allarmistici.

In quest’ultimo caso si parla del fatto che l’orbita è, sì, interna a quella della Terra, ma che un domani, a causa di perturbazioni orbitali da parte dei pianeti Mercurio o Venere, potrebbero avere l’orbita modificata in modo da rappresentare un pericolo per la Terra.

Dimenticano l’esistenza dei cosiddetti PHA (Potentially Hazardous Asteroids), un insieme di circa 2000 oggetti che intersecano l’orbita terrestre: questi sì che sono potenzialmente pericolosi ed è per questo che giustamente sono sotto stretta sorveglianza.

Ecco alcuni svarioni apparsi in alcuni articoli

  • “… si tratta di un asteroide di Atira” : è sicuramente una brutale traduzione automatica di Google translator da parte di chi conosce poco l’argomento.
  • … non se n’è mai visto uno simile” : peccato che altri 18 fratelli erano stati scoperti in precedenza.
  • … è più vicino di Venere” : beh non proprio di Venere, come abbiamo appena visto!
  • … è il corpo celeste più vicino mai osservato intorno alla nostra stella” : ovviamente sbagliato!

Proprio per confutare quest’ultima affermazione, basta entrare nel sito ufficiale del Minor Planet Center ed effettuare la ricerca degli asteroidi di tipo Aten (sono quelli che hanno un perielio minore di 1 UA).

La tabella che si ottiene (ad inizio febbraio 2019) contiene ben 1480 oggetti  in cui il nostro 2019 AQ3 è situato appena in 196-esima posizione. L’ordinamento è fatto secondo il parametro “q” visto nella tabella precedente.

Questo significa che altri 195 asteroidi hanno un perielio minore di quello di 2019 AQ3 ed in cima alla classifica c’è l’asteroide che si avvicina in assoluto di più al Sole: indovinate chi è?

Proprio l’intruso della tabella (2000 BD19) e non certo il nostro 2019 AQ3!

Comunque a parte tutte queste considerazioni e a parte i soliti valori numerici decisamente poco digeribili e odiati da parecchi amici appassionati, volete mettere la possibilità di vedere le orbite in 3D?

Da cosa nasce cosa…

Il programma di visualizzazione 3D l’ho creato io e perciò posso modificarlo a seconda delle necessità…

Ho pensato: perché non visualizzare le orbite dei 19 asteroidi della Famiglia Atira, magari sacrificando la simulazione, che però in questo caso non è che serva molto?

Detto… fatto…

Cliccando questa immagine verrà eseguita la versione modificata del programma di visualizzazione delle orbite di oggetti celesti.

cliccare per eseguire la simulazione 3D delle orbite dei 19 asteroidi fratelli di 2019 AQ3

Ho scaricato dal sito della JPL i dati dei 19+1 asteroidi (ho lasciato l’intruso) e dei pianeti, con passo di un giorno per tutto il 2019 (fino a tutto il 2020 per Marte) in modo da poter tracciare un’orbita completa per ognuno degli oggetti.

In questo modo ho ottenuto una visualizzazione statica (e decisamente caotica) della zona interna del Sistema Solare, che permette di vedere in 3D le orbite dei 19 asteroidi Atira.

Rimanete sintonizzati!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 456 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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