Ma quanto è grande l’astronave Harvester?
Il nome l’ho trovato in internet dopo che l’avevo a mala pena captato durante una delle scene del film: Harvester non è altro che quella grande macchina agricola che viene usata per la mietitura e la nave aliena viene inquadrata in varie scene, dapprima durante il discorso della presidenta

e poi soprattutto in altre scene clou del film

In questo fotogramma l’Harvester è atterrato sul nostro pianeta, con tutta la sua presenza ingombrante e inquietante, ma altresì davvero fantascientifica.
Stavolta hanno fatto le cose davvero in grande, con un’astronave assurdamente enorme: parlando delle sue dimensioni dicono “più di 3000 miglia“, cioè più di 4700 km!
In internet ho trovato questa stessa immagine, ma a maggiore risoluzione e mi sono divertito (sono un pignolone, ma mi diverto tantissimo, così, quasi per gioco!) a verificare le dimensioni dei vari oggetti: in questo disegno (realizzato con Illustrator) ho sovrapposto qualche circonferenza, trascurando l’inclinazione dell’astronave rispetto al punto di vista. La circonferenza celeste racchiude la Terra, mentre quella verde si riferisce all’astronavona, mentre quella rossa racchiude anche le zampe.

Lo so, sto perdendo quelli di voi allergici alla matematica… Su! Un piccolo sforzo e proseguiamo…
Facendo delle banalissime proporzioni (che si studiano alle medie!) tra dimensioni ed ampiezza dei cerchi in pixel e partendo dal valore vero di 12756 km per la Terra, otteniamo 7000 km e 10000 km per l’astronave… Non ci siamo! Solo raddoppiando le 3000 miglia che un tecnico aveva citato (pensando al raggio della nave spaziale), otteniamo 9400 km, molto vicino alle dimensioni della nave comprese le zampe di atterraggio. Il tizio (anche lui molto pignolo, nonostante la concitazione del momento) avrebbe dovuto in realtà specificare “raggio di circa 3000 miglia”, così come noi appassionati di Astronomia facciamo citando le dimensioni di un oggetto celeste, naturale o artificiale che sia!
In definitiva, viste le immagini e dopo i calcoli difficilissimi fatti dal sottoscritto, la dimensione dell’Harvester è di circa 6000 miglia, esattamente il doppio di quanto detto dal tecnico-matematico-astronomo-sbadato-incompreso.
Qui si potrebbe continuare a parlare di questa astronave e del suo impatto gravitazionale su automobili, persone e perfino palazzi: ho trovato questo sito in cui un extra-pignolone prova a calcolare di tutto e di più sulla Harvester, formule alla mano. Tanto di cappello! Si tratta nientemeno che di un professore di Fisica dell’Università della Luisiana. Buona lettura, ma qui bisogna avere coraggio e stomaco di ferro! Pensate che lascia perfino dei compiti per casa…
Qualcosa sui personaggi
Concedetemi alla fine una piccola digressione (non astronomica) sul cast: a cominciare dal bravo Jeff Goldblum (che interpreta il dott. Levinson), la sua espressione nel corso delle varie vicende mi è sembrata un tantinello monocorde, ma probabilmente è stato per esigenze di copione. Di solito lui si mostra molto espressivo… o no?!
Ma cosa dire della pilota di caccia giapponesina? Ha sempre la stessa espressione sia quando spara agli alieni, sia quando gli muore il padre nella stazione spaziale lunare, sia quando le sparano contro: una roccia! O una maschera?
Meno male che alla fine sia il dott. Levinson (figlio) che la pilota ritrovano il sorriso, felicemente abbracciati ai rispettivi partner: per lui è la dott.Marceaux, la brava Charlotte Gainsburg, mentre la tipa corre tra le braccia di un altro pilota. Per non parlare dello spericolato Jake che riabbraccia finalmente l’amata, la bella figlia dell’ormai defunto (ma magari è sopravvisuto! chissà) ed eroico ex presidente Whitmore.
È il trionfo del bene che sconfigge a fatica il male e che prelude inevitabilmente alla terza puntata (ho letto il termine threequel) di questa saga: sta a vedere che i nostri baldi eroi andranno davvero a combattere e a sconfiggere i cattivi in casa loro? Sentite le ultime battute del film mi sa proprio di sì.
Rimanete sintonizzati!
Wow! Veramente una recensione (beh...diciamola così
) coi fiocchi e i controfiocchi!
Qualche volta anche io provo a cercare gli errori ma non sarò mai nemmeno lontanamente bravo quanto te! Mi faccio prendere troppo dalla storia
grazie!!
pazienza...
in effetti dopo aver visto il film la prima volta, se penso di scrivere una recensione, cerco e scarico il film da internet: stavolta l'ho trovato addirittura in italiano, ma con i sottotitoli in una non meglio identificata lingua orientale...
poi scatta una difficile e ricca opera di "ricerca" dei fotogrammi e delle situazioni...
la foto di Saturno e dintorni mi ha fatto disperare: sapevo di averla vista, ma non riuscivo a trovarla!
(lo stesso mi era accaduto per Phobos e la Terra nel film The Martian...)
ed allora vado giù di moviola del potentissimo VirtualDub!!
alla fine dell'articolo, il film l'avrò visto 3-4 volte, fino alla nausea!!
cosa non si fa per l'Astronomia!!
Bravo Pierluigi!
A volte però mi chiedo se certi errori siano fatti apposta, proprio per permettere ai più appassionati di andarli a trovare. Risulta difficile credere che dopo aver speso ingenti somme di denaro in effetti speciali vengano tralasciati dei particolari così stupidi.
In effetti Christopher Nolan con il suo Interstellar ha decisamente fatto qualcosa in più rispetto a tutti gli altri film di fantascienza, curando l'aspetto scientifico e il realismo.