Super VISTA sulla Nebulosa della Carena

Gli occhi ad infrarosso di VISTA scrutano i misteri celati in una delle più grandi nebulose della Via Lattea

La Nebulosa Carena, una delle nebulose più grandi e luminose nel cielo notturno, è stata ritratta in luce infrarossa da VISTA (ESO – Osservatorio di Paranal – Cile). Attraverso i gas caldi e le polveri oscure che circondano la nebulosa si scorgono una infinità di stelle, in tutte le fasi di vita: dalle neonate alle più vecchie ormai prossime alla fine.

Questa spettacolare immagine della nebulosa della Carena mostra le nubi interstellari, il gas e le polveri come mai prima d’ora. Le massicce stelle all’interno di questa bolla cosmica emettono radiazioni talmente intense da far brillare il gas circostante. Altrove, altre regioni della nebulosa contengono colonne scure di polvere che avvolgono le stelle appena nate.

 

La Nebulosa della Carena è stata scoperta dall’abate Nicolas Louis de Lacaille il 25 gennaio 1752 durante una spedizione astronomica al Capo di Buona Speranza.

Distante circa 7500 anni luce da noi, ampia oltre 300 anni luce e posta (ovviamente) nella costellazione della Carena, al suo interno le stelle si formano e muoiono l’una accanto all’altra.

È composta da nuvole di gas interstellari e polveri finissime ed è scossa dagli eventi che si svolgono al suo interno, continuamente in dinamica evoluzione. È una delle più grandi zone di formazione stellare nella Via Lattea ed è agevolmente distinguibile a occhio nudo in cieli bui e sereni.

Sfortunatamente per noi, che viviamo nell’emisfero nord, si trova 60 gradi sotto l’equatore celeste, ed è dunque visibile solo dall’emisfero australe.

Le stelle massicce poste all’interno della Nebulosa della Carena effondono radiazioni violente che fanno splendere i gas limitrofi. In altre regioni della nebulosa pilastri di polvere scura avvolgono le stelle neonate. Un conflitto si svolge tra le stelle e la polvere della Nebulosa della Carena, e le stelle neonate stanno trionfando – generando emissioni ad alta energia e venti stellari che fanno svanire e dissolvono le polveri in cui si sono formate.

All’interno di questa meravigliosa nebulosa brilla sfolgorante Eta Carinae, un gigante formato da una coppia di astri che splendono come più di 5 milioni di stelle come il Sole.

Quando fu osservata per la prima volta da Edmond Halley, nel 1677, appariva di quarta magnitudine; però già nel 1730 la stella aveva notevolmente incrementato la sua luminosità, al punto di essere una degli astri più splendenti della costellazione. In seguito diminuì gradualmente la propria lucentezza, tornando nel 1782 alla sua nativa magnitudine.

Dal 1820 riprese a crescere di luminosità e nel 1827 era dieci volte più luminosa, raggiungendo quasi la magnitudine 0; nell’aprile 1843 l’astro si spinse al picco massimo della sua luminosità, e divenne la seconda stella più splendente del cielo dopo Sirio, raggiungendo una magnitudine di −0,8 nonostante la sua smisurata distanza (7 000-10 000 a.l.).

In seguito la luminosità diminuì, e tra il 1900 e il 1940 appariva solo di ottava magnitudine, invisibile ad occhio nudo. Riprese successivamente ad aumentare la sua lucentezza lentamente, fino a raggiungere nel 2004 una magnitudine compresa tra 5 e 6, dopo un inaspettato raddoppio della sua luminosità tra il 1998 e il 1999.

È il sistema stellare più massiccio in questa zona, ed è stato ritenuto il sistema più massivo noto fino alla scoperta di R136a1 nella Grande Nube di Magellano.

VISTA è riuscito a riprendere la Nebulosa della Carena con un dettaglio mai raggiunto prima e per un campo esteso; l’osservazione agli infrarossi consente di rilevare alla perfezione gli ammassi di giovani stelle occultati nelle polveri che si snodano attraverso la Nebulosa della Carena. Nel 2014 VISTA ha individuato circa cinque milioni di singole fonti di luce infrarossa dentro questa nebulosa, svelando l’ampia estensione di questo vivaio stellare.

Eta Carinae si palesa in questa foto come una macchia di luce brillante appena sopra una delle punte della “V” creata dalle nubi di pulviscolo. Immediatamente a destra di Eta Carinae sta la Keyhole nebula (testualmente, “buco della serratura”), una densa nube composta da molecole fredde e gas, abbastanza minuscola all’interno della Nebulosa della Carena. Accoglie diversi astri massicci e le sue sembianze sono mutate decisamente negli ultimi secoli.

 

 

Articolo di riferimento QUI.

 

Ringrazio per la preziosa collaborazione corrado973.

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Red Hanuman è nato poco tempo prima che l'uomo mettesse piede sulla Luna, e cresciuto a pane e fantascienza. Poteva non sentire il richiamo delle stelle? Chimico per formazione e biologo autodidatta per necessità, ha da sempre desiderato essere un astrofisico per vocazione e diletto, ma non ha potuto coronare il suo sogno. Attualmente, lavora nel settore ambiente. Da pochi anni studia il violino. Perché continua ad usare un nickname? Perché la realtà non può essere richiusa in un nome, e perché πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός : tutto scorre come un fiume. Ma, soprattutto, perché Red Hanuman è chiunque coltiva in sé un desiderio di conoscenza ...

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