Acronimo di Double Asteroid Redirection Test, DART è il primo tentativo umano di testare un sistema di difesa planetaria nei confronti dei NEAR-Earth-Object.
La tecnica impiegata è l’impatto cinetico, ovvero far collidere deliberatamente una sonda con il corpo da deviare in modo da trasferire sufficiente energia per far variare velocità e percorso all’asteroide colpito.
Target della sonda, partita il 24 novembre dello scorso anno su un Falcon 9, è il sistema binario di asteroidi Didymos e Dymorphos. Nello specifico l’obiettivo è il piccolo Dymorphos, considerato la luna del sistema con i suoi 160 metri di diametro, che orbita il corpo maggiore di 780 metri.
La NASA, agenzia che ha realizzato la missione, ha rilasciato pochi giorni fa la prima immagine diretta del sistema Didymos-Dymorphos ripreso dalla sonda DART. La foto è stata realizzata per mezzo della camera DRACO e il team di missione era inizialmente scettico sulla possibilità di poter riprendere il debolissimo corpo celeste. Al momento delle riprese, il 27 luglio, Didymos-Dymorphos si trovava a oltre 30 milioni di km dalla sonda.
Per avere successo DRACO ha scattato 243 singole foto che sono state elaborate per incrementarne la luminosità ottenendo così l’immagine finale.
“È un’immagine di qualità analoga a quelle ottenibili con i telescopi terrestri” – ha spiegato Elena Adams, ingegnera dei sistemi della missione DART – “ma è importante aver verificato che DRACO funziona correttamente e può osservare il suo obiettivo per operare le necessarie correzioni di rotta” che si renderanno indispensabili quando sarà richiesta la navigazione autonoma.
Nel corso delle prossime tre settimane saranno effettuate tre correzioni di rotta che saranno calcolate usando immagini di DRACO acquisite a intervalli di 5 ore. L’ultima di queste manovre di correzione sarà effettuata il 25 settembre, circa 24 ore prima dell’impatto, e si stima garantirà alla traiettoria di DART una incertezza inferiore ai 2 km. Da quel momento in poi però la sonda sarà da sola e dovrà calcolare in autonomia le successive correzioni che la porteranno a collidere con la piccola luna.
Il successo della missione, che specificamente mira a rallentare l’orbita di Dymorphos, sarà valutato tramite osservazioni con i telescopi a terra e nei prossimi anni dalla sonda HERA costruita dall’ESA, il cui lancio è attualmente previsto nel 2024 con arrivo nel 2026. Indagherà la struttura interna dei corpi costituenti il sistema binario e farà misurazioni precisissime del risultato dell’impatto cinetico di DART.
Ma avremo subito delle immagini dell’impatto su Dymorphos, fornite dal cubesat che DART sgancerà dieci giorni prima dell’impatto. Si tratta di LICIACube, ed è stato costruito a Torino da ArgoTec risultando inoltre la prima missione destinata allo spazio profondo sviluppata e gestita interamente in Italia. LICIA è dotato di due camere a colori, a campo stretto e a campo largo, che raccoglieranno dati aggiuntivi sulla dinamica dell’impatto di DART.
Ricordo che Didymos non fa parte dei NEO considerati pericolosi, ma l’umanità ha raggiunto il momento in cui deve iniziare a sviluppare la tecnologia per difendersi da questi visitatori spaziali. Lo studio del passato della Terra ci ha insegnato che la collisione con un asteroide non è questione di se ma di quando.
Fonti:
https://www.nasa.gov/feature/dart-sets-sights-on-asteroid-target
https://blogs.nasa.gov/drthomasz/2021/11/18/nasas-dart-makes-first-time-test-of-planetary-defense-experiment/
https://www.asi.it/en/planets-stars-universe/solar-system-and-beyond/liciacube/
La notte appena trascorsa ha visto il rilascio con successo del mini-satellite italiano LICIACube (un po' in anticipo rispetto ai "circa 10 giorni prima dell'impatto" riportati sul sito della stessa ASI).
"La missione è, quindi, nel momento più caldo con le operazioni di calibrazione in volo e navigazione verso la traiettoria di avvicinamento ottimale da cui osservare, da vicino ma in sicurezza, limpatto di DART sullasteroide Dimorphos e i fenomeni successivi, primo tra tutti la generazione del getto di materiali espulsi dalla superficie."
Complimenti ai team coinvolti!
Fonte: ASI