Si tratta di due PHEMU che avvengono in due giorni successivi con caratteristiche molto simili : per chi non sapesse cosa siano i PHEMU, ricordo che intanto ne ho parlato in decine e più di articoli facilmente reperibili nel sito grazie all’ottimo motore di ricerca e poi segnalo che si tratta di eventi davvero molto rari, intriganti e di rara bellezza : parola di appassionato del cielo e delle sue vicende.
Il PHEMU del 14 novembre
Ricordo ancora una volta che si tratta di eventi (per lo più transiti, eclissi ed occultazioni) che coinvolgono i satelliti di Saturno ed il pianeta stesso e si verificano in uno stretto lasso di tempo ogni parecchi anni, grazie al verificarsi di particolarissime coincidenze tra i moti orbitali intorno al Sole di Saturno e della Terra.
In particolare in questo caso (ed anche nel prossimo) il satellite Mimas eclissa il satellite Teti in un evento tanto raro quanto bello e quanto difficile da osservare : per la sua osservazione e ripresa ci vogliono telescopi davvero potenti, molta pazienza e … la condizione principe che non cito nemmeno per scaramanzia.
In mancanza di attrezzatura e possibilità, ci possiamo magari accontentare di un paio di filmati realizzati con quel portentoso programma che è WinJUPOS, che da sempre utilizzo nei miei articoli in una delle sue davvero tante possibilità e cioè quella di realizzare filmati e riprese come se ci trovassimo a bordo di una sonda spaziale nel nostro posto in prima fila, in prossimità dei pianeti e satelliti del Sistema Solare.
Dicevo di Mimas che eclissa Teti in un evento che dura una decina di minuti, incentrato alle ore 22:19 locali del 14 novembre.
In questo primo filmato
possiamo seguire l’evolvere della configurazione dei satelliti di Saturno con il passare del tempo : da dietro Saturno ad un certo punto si vedono uscire i due satelliti, dapprima eclissati dal pianeta stesso e poi, non appena usciti alla luce del Sole, si dovrebbe vedere un puntino nero attraversare la superficie grigia di Teti.
In quest’altro filmato, ripreso con uno zoom maggiore e rallentato fino all’esasperazione, vediamo quello che succede con gli anelli di Saturno a fare da proscenio, dato che i due satelliti si trovano al di là di Saturno stesso
Qui vediamo apparire uno dopo l’altro due dischetti fantasma che sono proprio i due satelliti eclissati da Saturno, dato che viaggiano all’interno dell’ombra che il pianeta proietta nello spazio in ogni istante.
Successivamente i due satelliti escono alla vista e poco dopo vedremo l’ombra di Mimas apparire e transitare sulla superficie del satellite Teti : davvero uno spettacolo eccezionale, per la sua rarità, ma assolutamente difficile da osservare.
L’evento della sera del 16 novembre
La Natura non è mai ripetitiva, ma sempre e comunque spettacolare : in questa situazione, l’evento che si verifica per poco più di sette minuti intorno alle 19:15 locali del 16 novembre è davvero molto simile a quello appena visto, ma da distanza ravvicinata ci accorgeremo senz’altro delle differenze.
In questo filmato vediamo innanzitutto l’evolversi della situazione generale dei due satelliti di Saturno, sempre loro, Mimas e Teti al di là di Saturno
sempre eclissati dall’ombra di Saturno e che infine escono alla luce del Sole per dare inizio allo spettacolo, che da questo filmato non si nota nemmeno…
In quest’altro filmato ripreso da distanza ravvicinata e rallentato invece
vediamo cosa succede : Teti sta uscendo dall’ombra di Saturno ed infatti si vede la silhouette del cono d’ombra e di penombra stagliarsi sulla superficie grigia, mentre Mimas appare in basso a destra dapprima eclissato (fantasma!) e poi visibile.
Mentre dunque l’ombra di Saturno si sposta, quasi all’improvviso l’ombra nera di Mimas appare in alto, nella zona settentrionale di Teti, per spostarsi rapidamente sulla sua superficie (in direzione opposta) per quella che sarebbe in realtà un’eclissi parziale, dal momento che l’ombra di Mimas entra solo in parte nel dischetto di Teti.
Conclusione
Dire che i due eventi sono challenging è poco : sono assolutamente difficili da osservare.
Intanto ve li segnalo e chissà che qualcuno degli amici appassionati non riesca ad accettare la sfida lanciata dalla Natura … e ne risulti vincitore!
Attendo notizie!
Questa è veramente difficile da riprendere ed osservare. Direi che occorrono telescopi da 500mm in su. Servirebbe una ripresa di @Gabriele80 o di Olivetti.