Lanciata il 15 gennaio, la missione di Hakuto-R 2 (qualche tempo dopo che la Hakuto-R era fallita durante l’allunaggio per perdita delle comunicazioni) è in volo verso la Luna, portando a bordo un rover come aveva fatto il predecessore nel 2022.
Come consuetudine, da parecchio tempo sonde lanciate nello spazio volgono lo sguardo e le telecamere alla Terra, per immortalarla con orgoglio e affetto.
Nell’articolo apparso ieri su UniverseToday, il ben noto Evan Gough fa il punto della situazione mostrando alcune delle immagini del nostro pianeta, alcune delle quali passate giustamente alla storia dell’umanità.
Lascio al simpatico Evan la parola, con la mia traduzione ragionata e non certo artificiale.
Il lander giapponese volge lo sguardo alla Terra durante il suo viaggio verso la Luna
(ndr: però già qui Evan commette un piccolo errore chiamando il lander “Resilience” mentre in realtà questo è il nome che è stato assegnato al piccolo rover… ma procediamo con ordine )
La compagnia che ha progettato la sonda Hakuto-R 2 si chiama “ispace” e sviluppa la tecnologia necessaria a far sì che le sonde possano competere con altri contratti commerciali : si tratta principalmente di missioni dimostrative. Il suo predecessore Hakuto-R portava a bordo il rover Rashid, per conto degli Emirati Arabi, mentre ora il micro-rover è di progetto proprio (ndr: e lo chiama ancora “Resilience”).
Dal sito della “ispace” facciamo chiarezza sul nome
(ndr: prendo la parola per segnalare quanto riportato nel sito di ispace per presentare la missione)
Nel capitolo intitolato “RESILIENCE Lander” troneggia questa foto

dove il sottotitolo riporta che questo lander è stato ottimizzato per quanto riguarda il peso, le dimensioni e l’affidabilità, perché vuole essere il primo lander commerciale ad avere successo.
Nel paragrafo intitolato “Micro Rover” vediamo invece l’immagine

del piccolo e simpatico rover portato a bordo della sonda: il sottotitolo riporta che si tratta di uno dei più piccoli e leggeri rover mai progettati al mondo.
(ndr : ti lascio la parola, Evan, dopo questa parentesi…)
Rieccomi…
La società ispace ha postato questa immagine

Non si stanca certo l’ispace che aveva catturato questa bellissima immagine della Terra , centrata sul Punto Nemo, il luogo più isolato della Terra, (ndr: peccato che è stato durante la missione precedente che è stata scattata la foto, caro Evan! Invece per quanto riguarda il Punto Nemo, si tratta di un’isola distante ben 2688 km da qualunque altra terra emersa : Wikipedia riporta che essendo il punto più inaccessibile della Terra viene scelto appositamente dalle missioni spaziali per un rientro di veicoli spaziali destinati ad essere distrutti, senza rappresentare minaccia per centri abitati nelle vicinanze.)
Il testo che accompagnava l’immagine era : “il lander RESILIENCE (ndr: almeno Evan si è convinto del suo nome!) è pienamente funzionante ed orbita la Terra seguendo la sua traiettoria verso la Luna!!”
Altre foto immortali
La più famosa di queste foto è denominata “Blue Marble”

ed era stata scattata dagli astronauti dell’Apollo 17 di ritorno dall’ultima missione sulla Luna.
Un’altra foto immortale è quasi sicuramente quella che Carl Sagan ha ribattezzato “Pale Blue Dot” (pallido puntino blu) , in cui la sonda Voyager 1 nel febbraio 1990 immortalò la Terra appena oltrepassato Saturno, dalla bellezza di 6 miliardi di km di distanza.

Carl Sagan aveva proposto ai tecnici della NASA di effettuare questo scatto, non per motivi scientifici, ma semplicemente per consegnare alla Terra il messaggio che la casa dell’umanità tutta era proprio quel pallido puntino appena visibile nel buio.
Anche la sonda OSIRIS REx aveva immortalato la nostra Terra con questa immagine

ripresa in bianco e nero dalla strumentazione di bordo.
Ancora la sonda Orion della missione Artemis 1

per mezzo di una telecamera montata su uno dei pannelli solari.
Infine la sonda Lucy, alla volta del pianeta Giove

in un’altra immagine in bianco e nero.
A conclusione…
… dell’articolo sconclusionato del simpatico Evan, cosa aggiungere?
Nessuna foto attuale da parte della missione Hakuto-R 2, ma solamente un’ottima occasione per mostrare ancora una volta immagini strepitose del nostro pianeta. E ovviamente per accennare alcune notizie della sonda commerciale giapponese.
Ma anche l’immagine da parte della sonda Lucy non c’era nell’articolo: l’ho aggiunta io…
Tiratina d’orecchie?
Comunque tralascio di tradurre le ultime lunghe considerazioni sul perché parecchie sonde fotografano il loro pianeta di provenienza : gli interessati possono trovarle in fondo all’articolo.
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