“For all Mankind” (5) – Luci e ombre sulla Luna, con tanti errori Astronomici

Se una serie TV molto scientifica presenta una vicenda nuova e intrigante, ci si aspetta un certo rigore. Invece gli sceneggiatori l’hanno realizzata e basta, compiendo errori gravi ed imperdonabili


In questa decina d’anni la stazione spaziale Jamestown è diventata Jamestown Colony, una vera e propria colonia spaziale, abitata da decine di astronauti, di tutte le razze, generi e istituzioni: siamo balzati dunque nel 1983, nove anni dopo le ultime vicende.

La puntata si apre con una bellissima sequenza che vede un manipolo di astronauti, da poco arrivati sulla Luna, posizionarsi sulla superficie buia della Luna, alle pendici del cratere Shackleton, per assistere allo spettacolo meraviglioso del sorgere del Sole. Immagino che sia un’escursione di benvenuto riservata appunto ad astronauti sbarcati da poco.

L’alba del Sole dopo due settimane di buio…

… è uno spettacolo eccezionale, con il Sole che sorge da dietro i monti, perché nettamente differente a quello che conosciamo bene sulla Terra.

La differenza fondamentale tra l’alba sulla Terra e quella sulla Luna è che la Terra ha l’atmosfera, che diffonde la luce del Sole creando quei capolavori colorati che si possono osservare all’alba di un qualunque giorno. Capolavori che solo la Natura sa inventare quotidianamente!

La Luna invece non ha atmosfera e dal buio totale si passa improvvisamente a una luce abbagliante, non appena il Sole fa capolino tra le montagne, quasi come se la Natura stavolta ogni giorno lunare (27 dei nostri giorni) azionasse un interruttore…

Come possiamo verificare facilmente, nei primi istanti dell’alba, il Sole si trova davanti ai nostri occhi bassissimo sull’orizzonte e le ombre che proiettiamo noi e gli oggetti intorno a noi sono molto lunghe : giustamente rapiti dallo spettacolo di solito non ci preoccupiamo più di tanto delle ombre e della loro lunghezza… Più avanti nell’articolo vedremo quanto possono essere lunghe queste benedette ombre: 1 metro? 10 metri? No, assolutamente no! La risposta vi sorprenderà!

Il Sole sorge sulla Luna

Per mostrarvi questa bella situazione, ho estratto due spezzoni di filmato molto suggestivi ed accompagnati da una buona colonna sonora.

Nel primo filmato gli astronauti scendono dai rover e aiutandosi con le torce presenti nelle loro tute, si vanno a disporre allineati in un luogo da dove poter seguire il Sole che sorge: manca pochissimo all’alba e l’ambiente è correttamente ancora tutto buio e (ovviamente!) si vedono le stelle.

Bene! Cioè no, male…

Avete notato come si muovono sul suolo lunare gli astronauti? Camminano e ansimano come se fossero sulla Terra! Ma invece sappiamo che sulla Luna la gravità è un sesto di quella terrestre e gli astronauti procedono a balzelloni.

Lo so, sarebbe stato abbastanza complesso rendere il movimento di un gruppo di astronauti facendoli sobbalzare qua e là invece che camminare, ma … Allora perché gli sceneggiatori si sono sobbarcati in questa avventura di mostrare l’alba del Sole, trascurando completamente la gravità lunare? Davvero deludente.

Ma tanto gli errori non sono finiti… anzi…

Nel secondo filmato gli astronauti hanno spento tutte le loro torce e così ora si trovano in piena oscurità, quand’ecco che all’improvviso si vede uno dei caschi illuminato dal Sole ed altrettanto all’improvviso appare il Sole : gli astronauti si devono affrettare ad abbassare il filtro solare per non restare abbagliati. Guardate bene però quello che viene mostrato e soprattutto verso dove guardano i vari astronauti!

Ora affrontiamo il discorso delle ombre: davvero non ci siamo …
Vi posso già dire che sono troppo corte!

Nei western c’erano le “ombre rosse“, qui ci sono le “ombre corte

e per giunta il Sole appena sorto già viene rappresentato in alto, sopra la cima di montagne lontane mentre sono passati sì e no un paio di minuti. Ricordatevi quanto avevo scritto nella prima parte di questa recensione, riportando un articoletto nientemeno che della NASA: il Sole, nelle zone del Polo Sud Lunare arriva al massimo del culmine a un grado e mezzo sull’orizzonte… Il che significa che gli astronauti, non solo in questa situazione, ma nella vita di tutti i giorni, avrebbero ed avranno il Sole praticamente in faccia, davanti al proprio casco.

La vicenda si svolge nei pressi del Polo Sud Lunare

Nella realtà delle prossime missioni Artemis, gli astronauti avranno il Sole davanti ai loro occhi per tutto il periodo del giorno lunare, 13 giorni e mezzo, mentre durante la notte lunare il cielo nero come la pece presenterà sempre la Terra con fase mutevole e che con il suo chiaro di Terra illuminerà poco tutto l’ambiente, praticamente sempre buio.

Il tutto avverrà ben diversamente da quanto succedeva durante le missioni Apollo, che si svolgevano durante il giorno lunare con il Sole molto alto sull’orizzonte.

Invece nella parte finale del filmato un astronauta di colore guarda decisamente verso l’alto, troppo in alto!

ma dove guarda?

ed in quest’altra immagine anche la ragazza in primo piano sta guardando in alto, non certo davanti a sé!

poco prima di calare il filtro solare la ragazza guarda verso l’alto

Non ci siamo…

Contemporaneamente da un’altra parte nelle vicinanze, l’astronauta Cobb sta lavorando su di un costone roccioso e la si vede in questa immagine molto spettacolare in cui il Sole è però ancora una volta troppo alto (ricordate sempre il grado e mezzo massimo!), con le ombre che per giunta si vedono a mala pena. Un fritto misto di errori…

visione stupenda della Luna : riuscite a vedere l’astronauta arrampicata sul costone di roccia?

Ed ancora, sempre col Sole sorto da uno o due minuti si vede l’immagine della grande base spaziale: anche in questo caso le ombre proiettate sono decisamente troppo corte.

la base spaziale in cui era rimasta solamente la capa a proteggere il fortino

Lo so, voi penserete che il vostro pignolone sia fin troppo pignolo ed abbia smitizzato una situazione piena di suggestione : ribadisco che, errori a parte, a mio giudizio si tratta di una sequenza particolarmente gradevole e intrigante. Ma dovendo realizzare per la prima volta una sequenza molto suggestiva come questa, cosa costava agli sceneggiatori e al regista essere un po’ più aderenti alla realtà?

Ma quanto sono lunghe le ombre?

Grazie all’amico Archimede Pitagorico ho creato con Excel una banalissima tabella in cui ho calcolato la lunghezza dell’ombra di un oggetto a seconda dell’altezza del Sole, tanto per avere un’idea di cosa sto parlando, quando affermo che le ombre mostrate sono troppo corte per un Sole bassissimo sull’orizzonte…

Con questa tabellina possiamo sapere quanto sono lunghe effettivamente le nostre ombre non appena il Sole è spuntato da sopra l’orizzonte, sia che ci troviamo in riva al mare, sia che osserviamo l’evento sulla Luna, forse fra un centinaio d’anni, chissà…

tabellina riferita ad un astronauta di 1.80 m di altezza

Nella prima colonna abbiamo l’altezza del Sole sull’orizzonte, prima mezzo grado , poi , poi 1.5° e poi ancora e altri valori, ma ho già detto e ripetuto fino alla nausea che nella zona polare il Sole non arriva mai nemmeno a 2°. La situazione dunque sulla Luna in vicinanza del Polo Sud è  solo quella all’interno del rettangolo con lo sfondo verdolino.

Nella seconda colonna invece si vede la lunghezza dell’ombra (in metri!) per un astronauta alto 1 metro e 80.

Cosa vediamo da questa difficilissima tabella? Che sulla Luna (ma anche sulla Terra: non cambia niente!) e con il Sole ad di altezza, un astronauta proietta un’ombra lunga 103.12 metri!! Capito, sì?! Ve lo sareste mai immaginato? Più di 100 metri!

E con il Sole alla sua massima altezza (1.5°, se visto dalle parti del Polo Sud) l’ombra che proietta l’astronauta è 68 metri e rotti!! La matematica non è un’opinione!

Ho cercato di disegnare una figura che spiegasse questo apparente mistero

 

qui il trattino rosso appena visibile è l’astronauta, la cui ombra è quella nera (dai suoi piedi verso sinistra), mentre l’angolo di 1.5 gradi è quello piccolissimo indicato in blu ed il Sole si trova lontano sulla destra: riuscite a visualizzare questa situazione?

Tra l’altro a sinistra ho dovuto tagliare un pezzo del disegno per farlo entrare tutto nella pagina!!

Invece dalla famosa immagine degli astronauti con le loro ombre mi sono divertito a fare un taglia e cuci dell’astronauta centrale e della sua ombra, cercando di creare una figura simile a quella precedente (assolutamente indicativa e che non tiene conto di effetti prospettici e bla bla bla…) : ecco cosa ho ottenuto

in cui stavolta il Sole è molto più alto di 1.5 gradi: a occhio saremo intorno ai 30-40°. E questo spiega perché gli astronauti, il nero e la ragazza, guardano in alto! Almeno gli sceneggiatori sono stati coerenti con l’errore iniziale: errare humanum est, perseverare diabolicum

Lo so, sono troppo pignolone, ma non possono esserci errori così macroscopici in una serie molto scientifica e altrimenti davvero ben fatta! L’Astronomia non va maltrattata per favorire lo spettacolo o per superficialità…

Comunque sia, il Sole ha in serbo brutte sorprese…

… e genera un’esplosione solare potentissima con un’emissione di protoni, guarda tu il caso, proprio in direzione della Terra.

Vengono perciò allertati tutti gli astronauti in volo ed in orbita perché questa ondata maligna avrebbe interessato la Terra e successivamente la Luna: alla base lunare arriva l’ordine di terminare tutte le attività extraveicolari, rientrare alla base e chiudersi tutti nei sotterranei appositamente studiati per protezione dalle radiazioni.

Così fanno tutti gli astronauti che stavano assistendo al sorgere del Sole e così avrebbe fatto la Cobb dalla parete rocciosa, ma per salvare un collega che ha un incidente con il rover, si lancia in suo soccorso esponendosi ad una dose massiccia di radiazioni.

Molto bella e drammatica è questa sequenza dove si vede l’effetto delle radiazioni sulla regolite.

Stavolta sceneggiatori e tecnici della CG hanno tutto il mio plauso: avete notato l’impronta di uno scarpone lunare qualunque sulla regolite lunare in vicinanza del Polo Sud (immagine iconica fin dai tempi della missione vera dell’Apollo 11)? Per effetto delle radiazioni solari, viene distrutta in un paio di secondi…

I due astronauti rientrano a fatica alla base e vengono subito rispediti sulla Terra con una navetta tipo Shuttle, per effettuare controlli medici accurati: la Cobb, a tutti quelli che glielo domandano, continua a rispondere “Sto bene!“, secondo un cliché tipico dei film, fateci caso.

In realtà non sta bene e inevitabilmente peggiorerà col passare del tempo.

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 542 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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