Erano gli anni ’80 ed i più âgée tra gli appassionati di Astronomia ricorderanno senz’altro un album del grande Franco Battiato, contenente la gradevole ma criptica canzone intitolata “Bandiera bianca”.
Il motivetto-tormentone molto orecchiabile mi è subito venuto in mente quando ho letto una notizia su UniverseToday riguardante la missione cinese che porterà nel 2026 il lander della sonda Chang’e 7 sulla superficie lunare, con una primizia a bordo.
Traducendo come sempre in modo ragionato e non certo artificiale l’articolo di David Dickinson scopriremo il perché del titolo.
Lascio dunque il microfono… oops… la parola a David.
La sonda cinese Chang’e 7 porterà con sé una bandiera che sventolerà sulla Luna
Il lander lunare della Chang’e 7 avrà tra le sue particolarità una bandiera che sventolerà (ndr : per la prima volta in assoluto!) nel vuoto dello spazio.
È una delle domande più frequenti (ndr : confermo…) che mi pongono quando mostro la Luna al pubblico: “è possibile vedere la bandiera lasciata dagli astronauti dell’Apollo?”. Dopodiché inizia la discussione che riguarda quanto sia lontana la Luna e sulla difficoltà di osservare un oggetto di 1.5 x 0.9 m (ndr : miracolo! si esprime in metri e non in piedi, mani, pollici, mignoli o cubiti!! ) da questa enorme distanza: il mio telescopio è buono, ma non abbastanza!
Durante le missioni Apollo tra il 1969 ed il 1970, i sei equipaggi sbarcati sul suolo lunare hanno lasciato altrettante bandiere (ndr : che si sono mosse solamente perché scosse a mano oppure quando il modulo di risalita del LEM era ripartito ). Recentemente la Cina ha annunciato la presenza di una nuova bandiera che si aggiungerà alla collezione nel 2026, al momento dello sbarco della Chang’e 7.
Sventolare una bandiera sulla Luna
Questa informazione curiosa è riportata dal DSEL (Deep Space Exploration Laboratory) attraverso il China Media Group : la bandiera sarà appositamente concepita per poter sventolare davvero sulla superficie lunare priva di aria, seguendo una proposta lanciata da scolaresche delle elementari di Changsha, nella provincia di Hunan. (ndr : sospiro di sollievo… i cinesi non sono impazziti o hanno soldi da buttare! ).
Questa bandiera presenterà dei conduttori elettrici all’interno del tessuto e sventolerà grazie ad interazioni magnetiche che simuleranno dunque lo sventolio.

Zhang Tianzhu (del DSEL/Institute of Technology) afferma in un recente comunicato stampa che “Questa iniziativa nasce con l’idea di aumentare la conoscenza dei giovani studenti sul programma spaziale cinese, mantenendo vivo il loro interesse sugli sviluppi futuri di questi programmi spaziali”.
(ndr : un po’ come era successo per la sonda Rosetta dell’ESA lanciata alla volta della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko altrimenti nota come “cometa 67P/CG” o meglio ancora come “cometa paperella“, grazie al grande coinvolgimento di scolaresche, principalmente americane, che avevano seguito con apprensione le vicende le lander Philae dato per disperso fra gli anfratti della cometa e ritrovato dopo tantissimo tempo e sforzi da parte del team della missione )
La corsa verso il Polo lunare
Ma la sonda Chang’e 7 prevede ovviamente la presenza di scienza seria : la missione è schedulata per un atterraggio vicino all’orlo del cratere Shackleton, nella regione Polare meridionale del nostro satellite.
Infatti la zona permanentemente in ombra del cratere è di particolare interesse dal momento che si sospetta la presenza di ghiaccio d’acqua. La missione porterà sei strumenti da altrettante nazioni, compreso un piccolo rover ed un osservatorio operato dall’ILOA (International Lunar Observatory Association) di stanza nelle isole Hawaii.
(ndr : e da Wikipedia riporto volentieri e con orgoglio nazionale la presenza del Laser Corner Reflector Array , sviluppato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati, accanto a contributi di laboratori egiziani, bahreiniti, svizzeri, tailandesi e russi )
Il cratere Shackleton era uno dei crateri candidati come siti di atterraggio di quello che era il rover VIPER, la cui missione attualmente è stata cancellata da parte della NASA. (ndr : qui potete trovare un articolo che ne parla )

Dal momento che il merito di avere una bandiera sventolante nello spazio non è così importante (ndr : ma direbbe la stessa cosa se gli americani ci avessero pensato prima? siamo alle solite… qui, oltreoceano esiste la famosa favola di Esopo della “volpe e dell’uva”, che magari gli americani non conoscono nemmeno… ), potrebbe essere una notevole sensibilizzazione del pubblico da parte del CNSA . Curiosamente le immagini catturate e riguardanti la bandiera mostrano il logo del CNSA e non la bandiera cinese sulla cima di una palo, a dimostrare un certo sforzo ed un’opportuna pianificazione devono essere prodotti per piantare effettivamente la bandiera sul suolo lunare. (ndr : sarà … ma sempre secondo me, si sta arrampicando un po’ sugli specchi per indorare la pillola o ingoiare il rospo, fate voi… E qui, per rifarsi e rimettere le priorità al loro giusto posto, mostra questa bellissima ed iconica immagine che ha fatto giustamente la storia )

Le bandiere sulla Luna
Portare una bandiera nello spazio e sulla Luna non è una novità : generalmente i tecnici di missione montano le bandiere direttamente sulle sonde. Ad esempio la bandiera a bordo della sonda New Horizons della NASA sopravvivrà agli USA e alla stessa umanità, mentre le bandiere piantate dagli astronauti delle missioni Apollo molto probabilmente sono sbiancate a causa dell’intensa radiazione solare ultravioletta ma alcune di esse sono ancora in piedi come mostrato da immagini riprese dall’LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) che da anni ruota intorno alla Luna in orbita bassa.
E così torniamo alla domanda iniziale se si vedono le bandiere lasciate sulla Luna: da un’orbita molto vicina alla superficie lunare, la risposta è “sì”, come si può vedere da questa immagine del sito di atterraggio dell’Apollo 17

in cui la bandiera c’è e mostra la sua ombra.
Ma il premio per la prima bandiera (o meglio almeno un simbolo) sulla superficie lunare, va alla sonda Luna 2, lanciata nel lontano 1959 dall’Unione Sovietica che portava con sé

un oggetto a testimonianza della sua nazione di provenienza.
Anche a distanza di anni…
… si impara sempre qualcosa!
Mi sono informato su Wikipedia su cosa fosse questo strano oggetto : di forma simile ad un pallone da calcio, i 72 elementi pentagonali contenevano una scritta cirillica indicante lo stato di provenienza (“CCCP”, cioè l’antica URSS) e la data (“settembre 1959”) e sono stati fatti saltare da cariche esplosive all’interno, in modo da spargersi tutt’attorno. Non dovrebbero essere stati distrutti dall’esplosione, dal momento che ogni elemento era costruito in lega di titanio.
Concludo infine dicendo che l’immagine in evidenza dell’articolo, quella che accompagna l’articolo stesso nella Home Page del nostro sito e che qui ripropongo
era stata realizzata dal nostro amico cesarelia in un post di giugno dell’anno scorso : per esigenze di formato dell’immagine in evidenza, l’ho ruotata di 90° e ritagliata opportunamente.
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