Consideriamo la versione data da Nick Boltrom, un filosofo svedese che ha posto il problema in modo molto netto e chiaro, arrivando perfino a rappresentarlo secondo una formula matematica. Il tema della sua speculazione filosofica dice che la realtà nella quale viviamo possa essere in realtà una simulazione creata da eventuali esseri ultra intelligenti al di fuori di essa. Forse i nostri stessi pronipoti.
Il concetto base è il seguente: se intelligenze superiori fossero in grado di simulare virtualmente oggetti, pianeti o addirittura universi attraverso il computer e decidessero di farlo, sarebbe quasi sicuro che gli uomini stiano vivendo all’interno di una di queste realtà simulate.
Bostrom, logicamente, dice che almeno una delle seguenti affermazioni deve essere vera:
1) Nessuna civiltà raggiungerà mai un livello di tecnologica in grado di creare realtà simulate.
2) Nessuna civiltà che abbia raggiunto una tecnologia in grado di produrre una realtà simulata la creerà mai, per qualsiasi ragione, sia pratica che etica.
3) Noi stiamo vivendo all’interno di una simulazione.
Se si accetta l’idea che gli argomenti (1) e (2) siano entrambi falsi, si deve accettare come altamente probabile l’argomento (3).
I primi due argomenti, nell’ottica attuale dell’uomo e delle sue speranze, sono, in realtà, considerate poco probabili, per cui…
Chi, infatti, non pensa che la razza umana sia evolva o che esistano altre razze ben più evolute della nostra? E chi penserebbe mai che, pur avendo la possibilità di simulare l’Universo, decida di non farlo?
Il punto chiave è però ancora un altro: non è esclusa la possibilità da parte di esseri pensanti all’interno della simulazione di accorgersi che essa sia proprio tale. Ad esempio, attraverso piccole discrepanze o anomalie legate alla programmazione della realtà simulata.
Sembrerebbe un tipico gioco filosofico e nulla più. E, invece, un gruppo di scienziati ha voluto affrontare la situazione da un punto di vista rigorosamente matematico e fisico.
Le conclusioni sono state le seguenti.
Oggi siamo già in grado di simulare la realtà che pensiamo di vivere. Ce lo dice la Cromodinamica Quantistica, o QCD dal termine inglese “Quantum ChromoDynamics”. Essa è la teoria che descrive la forza nucleare forte, ossia le interazioni tra quark e gluoni, le particelle elementari che formano la materia. Gli attuali supercomputer sono in grado di simulare una piccolissima, ma non nulla, parte dell’Universo: il nucleo atomico.
Col passare del tempo, si arriverà sicuramente a simulare una molecola e poi una cellula e probabilmente lo stesso essere umano. Forse ciò sarà possibile tra poche generazioni. Ben più difficile sarà arrivare a una simulazione dell’intero universo o di una parte considerevole di esso.
Se esiste o esisterà una razza super-umana (forse proprio i nostri pronipoti), essa ci riuscirà quasi certamente. E se lo farà, è possibile accorgersi che la nostra esistenza è una simulazione? Il gruppo di scienziati afferma di sì. Non chiedetemi come sono riusciti ad arrivare alla soluzione finale, estrapolando ciò che si sa oggi nello studio del nucleo atomico. Qualcosa legato all’energia dei raggi cosmici e al modo che hanno di interagire. Essi dovrebbero comportarsi in modo leggermente diverso nel caso della simulazione rispetto al caso naturale.
Infine, le simulazioni potrebbero essere moltissime e quindi anche gli universi esistenti. Gli esseri delle varie simulazioni potrebbero mai entrare in contatto se queste fossero nate dallo stesso computer?
Per Red e gli “aficionados” della teoria quantistica ecco la versione originale del lavoro e iltesto di Boltrom testo di Boltrom.
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Beh, notizia ghiottissima!
Avevo già letto cose simili, ma nulla di definitivo. Appena posso ci do un'occhiata.
Grazie per la dritta e i links, Enzo!
WOW...siamo ai livelli di Matrix!
Mah, io sinceramente può darsi che non ci abbia capito niente, ma la cosa mi sembra alquanto fantasiosa per non dire assurda.
Io che simulazione sarei se sono in carne e ossa e provo dei sentimenti e nasco, cresco (mi ammalo) e muoio? La morte sarebbe la fine della simulazione?
Personalmente trovo che sia una speculazione decisamente troppo ardita per un semplice motivo: La vita non puo, a mio parere, essere simulata.
Ci possono essere delle approsimazioni, certo, ma qua non si parla di semplici variabili, bensì di creatività.
Penso fermamente che la creatività e l'adattamento siano alla base dell'esistenza stessa.
Come puo una simulazione "inventare" qualcosa di nuovo? come puo aggiungere o arricchire i contenuti gia esistenti in maniera così imprevedibile e meravigliosa? Veniamo patchati di continuo e l'universo viene dotato di espansioni come in un qualsivoglia videogioco? Come si spiegano dunque le vare rivoluzioni tecnologiche/di civiltà, il cambiare totalmente la natura delle cose in modo così repentino e imprevedibile..... le coincidenze, le bugie e l'ironia?
Una simulazione é di per se una grande previsione, e la natura stessa dell'esistenza é lontanissima, a mio parere, da un concetto simile.
Esistere é provare e creare e adattarsi. Simulare é conoscere e applicare. Troppo lontane le due cose, almeno per come sto vivendo io la mia esistenza.
In sincerità credo che questa, come tante altre, sia un'ipotesi nata della necessità, insita nella nostra natura, di avere "controllo" e "ordine"......anche se questo viene esercitato da terzi. Non riusciamo a concepite ed accettare la casualità e la mancanza di controllo che essa comporta. Il fatto che "il motivo" attualmente ci sfugga ci porta a cercarne di coerenti con la nostra preziosa logica.
Nelle tre affermazioni posso notare che devono comportare tutte un "apice" un "arrivo" un punto oltre al quale la logica deve "scattare". Io penso che fondamentalmente l'errore sia li. L'esistenza, come concetto, credo sia un po come l'universo : "finito-infinito". Non c'è un "apice" un inizio o un arrivo....Semplicemente "é".
Vi pongo poi una domanda che racchiude, penso, la negazione stessa di una possibilità simile.
Vi pare possibile che una simulazione riesca a concepire altre realtà che non rispondano ai propri parametri?
Io penso proprio che la risposta sia no, ma sono curioso di leggere le vostre opinioni.
Grazie per l'opportunità di riflessione
mi viene giusto in mente che anche nel libro "una fortuna cosmica" di paul davies che ho letto qualche tempo fa
si cita tra le varie posizioni possibilistiche tale "eventualità".....opzione g,il falso universo:
"viviamo in una simulzione,e ciò che prendiamo per il mondo reale è uno spettacolo
ingegnosamente realizzato di realtà virtuale.questa è una variante dello scenario del
progettista intelligente,ma adatta all'era dell'informazione.la teoria gode degli stessi facili
vantaggi del progetto intelligente ma ha il notevole inconveniente di insidiare la ricerca
scientifica.se l'universo è un inganno,perchè preoccuparsi di capire come funziona?"
Ovviamente, per definizione, noi non possiamo avere idea di come possa essere un computer in grado di simulare l'Universo (sarebbe poi un computer?), nè di come una costruzione virtuale possa seguire la legge stessa di chi l'ha formulata e realizzata... Non per niente si parla di super-umani...
Ciò che però più mi convince e mi piace di questa provocazione sono le tre affermazioni del filosofo. Niente da fare: almeno una deve essere vera!!! E quelle più facilmente false sono proprio le prime due... pensateci bene...
avevo già citato il tipo di ricerca in un altro mio post, dato che avevo letto qualche settimana fa di questa ardita tesi...
io credo che sia piuttosto plausibile, ma la cosa che mi affascina totalmente è la seguente domanda:
"saremmo in grado prima o poi, noi umani, di rendercene conto?"
e se si, con che basi e con quali strumenti? o per quale strana coincidenza?
ed assieme al genere umano, potrebbero esservi altre civiltà all'interno di questa grande simulazione?
mi pareva di aver letto sempre in quell'articolo che era grazie ad un accorgimento di cosa dovevamo scoprire se era realtà o simulazione... e centravano le particelle sub-atomiche... ma non mi ricordo in che modo...
il fatto che ci poniamo domande sulla natura della realtà è previsto dal programma? si tratta di un errore o di una evoluzione non prevista dagli architetti? andando sullo spirituale, si potrebbe ipotizzare che quella che a noi sembra essere una simulazione, potrebbe semplicemente essere il modo di operare dell'Architetto (la grande mente che ha elaborato la realtà e che qualcuno individua con la parola Dio).
io la vedo come una domanda esistenziale collettiva...
ma mi affascina notevolmente!
Sulla vita, la sua origine e il suo sviluppo credo che siano più le cose che non sappiamo rispetto a quelle che sappiamo. Noi possiamo fare ipotesi basate sulle osservazioni che facciamo(e gli strumenti che possediamo).
Secondo me quando ci si avventura in riflessioni come questa si corre il rischio di scordare che noi non sappiamo tutto(riallacciandomi al precedente articolo sulla materia oscura mi sentirei anzi di dire che conosciamo veramente poco!).
Mi vorresti dire che se mettessimo assieme i vari ingredienti saremmo capaci di creare da zero la vita? (o un essere umano).
Comunque rimango della mia opinione. Affrontare temi come questo solo con la logica potrebbe davvero farci credere di essere solo una simulazione. Peccato che per descrivere l'esistenza e la nostra realtà la logica non sia sufficiente