28 dicembre – ore 20:30 (ore 00:30 del giorno 29 locali)
28 dicembre ore 20.30. Come promesso, rieccomi. Ieri era l’ultimo giorno libero, ed oggi riprendo con le osservazioni, ma prima ne approfitto per mandarvi il resoconto sulla visita agli altri telescopi che ho fatto nel pomeriggio. Come avevo anticipato negli altri post, i tre telescopi principali, proprietà dell’ESO, hanno la control room in un unico locale, da qui si fanno i puntamenti e le acquisizione delle immagini, o meglio dei dati; e tramite una web cam si può anche vedere e controllare il telescopio, ma ovviamente funziona solo di giorno, durante la notte, tramite le casse audio si sentono i rumori dei telescopi mentre si muovono oppure quelli dei piccoli spostamenti dovuti alla rotazione della cupola durante gli inseguimenti.
Tutto questo è molto bello, molto confortevole e comodo però una vista alla strumento che si utilizza è più che doverosa. Dopo pranzo, avendo chiesto il permesso al tecnico diurno, Edoardo, si parte per un giro in jeep il che ha reso la visita più veloce ed agevole. La prima tappa è stata fatta al telescopio chiamato NTT, ovvero il New Techonology Telescope; lo si riconosce subito dall’esterno per la sua strana struttura, non quella classica a cupola sferica, come potete vedere dalle foto. All’interno, prima di arrivare a vederlo di persona si passa nella vecchia control room e come faceva notare Edoardo, potevano starci anche una ventina di persone, ma il loro peso, unito a quello dei computer e della strumentazione, poteva sbilanciare la struttura. Dopo essere saliti su una scala chiocciola, il telescopio che si vede intanto ha una montatura altazimutale ed il suo specchio ha un diametro precisamente di 3.58 metri, come potete vedere ho anche provato a fare una foto di quest’ultimo.
La visita prosegue nelle due camere laterali dove si può dare un’occhiata alla strumentazione montata: SOFI ed EFOSC2, nomi che indicano rispettivamente la camera infrarossa e lo spettrografo. Una cosa che mi dimenticavo di dire è che di sottofondo si sente anche un rumore continuo e costante dovuto alle pompe…
Dopo aver scattato alcune foto, la visita prosegue sempre con la jeep verso l’ultimo telescopio, quello più grande e situato ben più in alto rispetto a tutti gli altri. Il suo nome, si chiama ESO-3.6, lo individua come quello di maggior diametro tra tutti quelli presenti, in più la sua struttura è strana, pare doppia, nel senso che affiancata alla cupola più grossa, se ne trova un’altra un po’ più piccola, all’interno della quale è situtato un telescopio di circa un metro di diametro che a detta di alcuni dovrebbe lavorare come cercatore. Per raggiungere lo strumento principale si prende un ascensore, anche qui per raggiungerlo si passa attraverso i locali che una volta erano adibiti a control room. L’effetto che si ha, quando ci si trova nella cupola, è mastodontico, non oso immaginare quelli con diametri superiori, ma la sola montatura equatoriale è imponente. Qui si sente il vento che spira all’esterno e fa una certa impressione. Ovviamente non riesco a scattare una foto che lo ritragga completamente e dopo i controlli del tecnico che precedono la notte è già tempo di lasciarlo riposare, ma ancora per poco…
27 dicembre – ore 18 (ore 22 locali)
Sono appena stata a visitare il telescopio svizzero e devo dire che è stata una delle esperienze più impressionanti della mia vita. Esagerata? Forse, leggete, anche se è un po’ più lungo del solito, e guardate le foto, poi capirete.
Vi chiederete come può essere che, in un sito con telescopi della classe dei 3 metri si possa essere così colpiti da un telescopio da 1.2 metri. Beh, prima di tutto perché non ho ancora visto l’NTT e il 3.6 metri (spero di poterlo fare domani) e poi perché c’è una sola parola con la quale si può definire questo strumento: svizzero!
Prima di procedere è d’obbligo una piccola spiegazione su cosa serve e come funziona questo telescopio. Vi ho già accennato che il sito di La Silla è di proprietà dell’ESO e che ospita non solo telescopi di questa organizzazione, ma anche un certo numero di più piccoli, appartenenti ad altre nazioni europee, che pagano per poter avere qui i loro strumenti. L’ESO però non garantisce il supporto tecnico/osservativo, che è riservato solo ai suoi telescopi, per cui sono le nazioni proprietarie che devono occuparsi di mandare qui il personale. Per molti non vale la pena avere una presenza continuativa, ma il caso svizzero costituisce un’eccezione. Ogni due settimane circa, infatti, arriva un osservatore che, da solo, porta avanti tutti i programmi attivi in questo sito. Si può trattare anche di studenti di dottorato, come il simpatico ragazzo che ci ha fatto da cicerone in questa occasione, o di altro personale. Il telescopio è dotato sia di un fotometro che di uno spettrometro, col quale vengono fatte ricerche sui pianeti extrasolari sia col metodo dei transiti che con quello delle velocità radiali (e anche tramite microlensing, anche se mi è stato detto che qui è piuttosto difficle). Tuttavia vengono svolte anche altri tipi di ricerche, come per esempio sulle quasar. Tutte queste ricerche richiedono che il tempo osservativo sia distribuito uniformemente tra i vari progetti, piuttosto che allocato a blocchi separati. In più la calibrazione dello strumento è una cosa che può durare settimane, e quindi si cerca di tenere il telescopio sempre in funzione. Ecco quindi che diventa molto efficiente mandare un’unica persona per volta, che farà osservazioni sia per il suo programma che per quello degli altri, secondo una scaletta definita in precedenza.
Già questo è piuttosto interessante come approccio, ma immaginate di arrivare dalla stradina che vi conduce a questo piccolo telescopio, collocato tra due giganti come l’NTT e il 3.6. Vi si presenterà una piccola cupola alta, compreso il piedistallo, circa 10 metri, con dietro un basso e lungo fabbricato di un piano nel quale si trovano una stanza chiusa e isolata con lo spettrometro, e i locali di servizio che comprendono l’officina, la control room, un bagno e un soggiorno con cucinino dotato di panorama mozzafiato. Tutto è incredibilmente pulito e ordinato. Svizzero, appunto! Ma siccome un’immagine a volte vale più di mille parole, forse potrete capire meglio dalle foto che vi allego; nel frattempo immaginate di tornare indietro, riattraversare la control room, poi un corridoio che, passando davanti all’ingresso, conduce all’officina, e infine, dopo quest’ultima, di accedere al basamento del telescopio. Si sale di un paio di piani per arrivare all’interno della cupola. Incredibilmente pulito anche questo, e tutto verniciato di rosso e bianco, guarda caso i colori della nazione proprietaria… Mai vista una cosa del genere: il telescopio è più pulito delle nostre stanze, o di casa mia!
Tornando indietro verso la control room, riattraversiamo l’officina e noto la parete dove vengono appesi gli attrezzi da lavoro: ordinatissima. Ma non solo! Sopra c’è una foto, a colori che riprende la stessa parete con tutti gli strumenti nelle loro posizioni originali: non sia mai che qualche sprovveduto dovesse mettere qualcosa fuori posto! Per non parlare anche delle foto appese ad una porta di accesso esterna che ritraggono un tecnico che accede da questa stessa porta, diciamo in retromarcia, con un carrellino che trasporata il bombolone di azoto liquido, caso mai venisse in mente di sperimentare altri sistemi di ingresso.
Siamo arrivati all’ultima parte della visita, quella prettamente scientifica che ho lasciato per ultima perché è ancora più sbalorditiva. Tutta la strumentazione è controllata da un’unica postazione con sei schermi nella quale gira un software modernissimo e scritto appositamente, dalla quale si può programmare in maniera molto semplice l’intera nottata – anche qui date un’occhiata alle foto – e dove sono presenti una serie di altri computer tra loro comunicanti che permettono di fare le calibrazioni ed elaborano i dati automaticamente man mano che vengono presi, in modo tale che l’osservatore può facilmente vedere, praticamente in tempo reale, se, per esempio, una variazione di luminosità periodica in una stella o un’oscillazione nelle righe spettrali possa essere interpretata come la presenza di un nuovo pianeta extrasolare. Inoltre, questi dati vengono immediatamente inviati al quartier generale in Svizzera, nel quale il responsabile del progetto o chi per esso potrà decidere magari di cambiare la scaletta del programma per seguire qualche fenomeno particolarmente interessante, avvisando l’osservatore in loco.
Uscendo dalla palazzina, molto curata anche dall’esterno e che ricorda in qualche modo uno chalet di montagna, capisco come mai gli Svizzeri hanno scoperto i primi pianeti extrasolari, e soprattutto come fanno a mantenere tuttora un primato in questo $campo$!
26 dicembre – ore 19:50 (ore 23:50 locali)
Rieccomi, ieri ho finito una mezza nottata, così oggi son riuscita a riposarmi un poco, anzi anche domani avrò sosta osservativa, per riprendere poi con le ultime due notti. Ad ogni modo i telescopi non si riposano: stanotte ci saranno altri astronomi ad utilizzarli per altri programmi.
Dopo aver pranzato in un orario quasi normale, intorno alle 2.00 del pomeriggio – una cosa che non accadeva da diversi giorni – mi sono chiesta come avrei passato il tempo libero in un posto così insolito. L’assistente tecnico, ovvero il TIO, in questo periodo in turno all’NTT, l’unica persona autorizzata a comandare da terminale il puntamento del telescopio, si chiama Leonardo ed ha le idee chiare. Le foto che ho preso un paio di giorni fa lo ritraggono su una mountain bike, impegnato a fare dei giri di riscaldamento sul piazziale antistante la mensa e le palazzine adibite a dormitorio, prima di avventurarsi nei paraggi dell’Osservatorio. Penso che non praticherò qui questo passatempo, non sono abbastanza allenata e l’altitudine non aiuta di certo, infatti, gli astronomi che arrivano qui, vengono fatti acclimatare almeno per un giorno prima di iniziare a lavorare. Un’invito più fattibile giunge da un dottorando tedesco che sta lavorando su un telescopio di un metro e venti di diametro di proprietà svizzera, da un paio di giorni lo si incontra solo in mensa perchè lo strumento ha la camera di controllo all’interno della cupola, è completamente da solo e quindi deve gestire tutto da sé.
Però mi è stata anche segnalata una bella gita di due ore per andare a vedere i petroglifi, sassi di grandi dimensioni sulle quale secoli fa sono stati fatti disegni, ho già visto delle foto di chi c’è già stato e sono molto belli, spero di poterli vedere di persona. Nei prossimi post non mancherò di raccontarvi anche qualche cosa in più sulle richerche scientifiche che si basano sul nostro programma osservativo, a presto, anzi come dicono qui, Hola!
25 dicembre – ore 23:00 (ore 3 del 26 dicembre locali)
Ieri notte tornando dalla mensa per uno spuntino alle 2.00 ho letto un avviso curioso appeso in una bacheca che conteneva norme sulla sicurezza e che indicava che nei mesi di gennaio e di febbraio c’è il pericolo di tempeste: se si avvista l’approssimiarsi di corpi nuvolosi non è conveniente trovarsi in prossimità delle cupole, rischio scariche di fulmini. In effetti in pieno deserto le nuvole non le ho ancora viste, però solo dopo un pò mi è venuto in mente che siamo nei mesi critici, qui è estate e penso sempre che sia luglio o agosto. Guardando il cielo le uniche nubi che ho visto, dato che la luna non era ancora sorta, sono quelle di Magellano, grandi ed incombenti verso la Via Lattea…
Che invidia! 😥
Se fai qualche foto postale!
Magnifico, incommensurabilmente stupendo!
Ciao Gabrilla, ma un’aiutante no????? Ti avrei accompagnata mooooolto volentieri, per una nottata attaccata a quel telescopio! Buon lavoro e continua ad aggiornarci.
Beati voi astronomi, che avete certe occasioni! Per favore potreste avvertirci quando ci sono le eclissi? Grazie
Carissimi e carissime,
vi rispondo cumulativamente per questioni di tempo; ammetto che è difficile descrivere questo posto, veramente strano per la natura circostante e per il silenzio quasi irreale. Per quanto riguarda avvisarvi per le prossime eclissi penso che Stefano ed il suo sito possano dare un valido aiuto, per la questione aiutante, ammetto già di farla io in questo occasione oltre al fatto che mi dedico anche come giornalista, di più non so sarebbe stato fattibile. Comunque ho sentito che tempo fa era presente un antropologo che dopo aver studiato una comunità dei pescatori orientali è approdato qui per studiare gli astronomi che lavorano, sarei curiosa di leggere i suoi articoli. 😀
@Mariateresa
abbiamo pubblicato 2 articoli, uno sulla recente eclissi di Luna, e l’altro sulla prossima eclissi parziale di sole del 4 gennaio 2011 😉
@Gabriella:
)
Complimenti e grazie per la tua diretta! Ammetto di provare un po’ d’invidia… ma ammetto che mi perderei nella sola contemplazione del cielo e non baderei certo ad eventuali ricerche… ossia “sprecherei” il tempo-telescopio solo per scopi visuali.
Quindi buon lavoro/divertimento e dai una grattatina dietro le orecchie a quel bel cagnetto (magari anche al tecnico della calibrazione, se non si offende
In effetti AndreaGG,
quando si osserva su campi molto ristretti si perde un pò lo spirito della contemplazione, ma se si può ogni tanto staccare gli occhi dal monitor ed uscire all’aperto per dare una sbirciata aiuta non poco. Purtroppo in queste notti c’è la luminosità della luna che illumina completamente il deserto, ma nonostante questo è uno spettacolo lo stesso, non oso immaginare durante il novilunio! 😯
Soluzione: dì che hai smarrito il passaporto o chiedi asilo politico… 😉
Potrebbe essere un’idea! 😀
Cia Gabriella, quanto vorrei essere lì …………
Sì Marina, in effetti ammetto che stia vivendo un’esperienza incredibile in un posto dalla natura inusuale, ma soprattutto ringrazio anche Nicolò per aver pubblicato il resoconto della “notte di Natale” 😛
http://www.astroperinaldo.it/blog/notizie-dal-blog/un-natale-sotto-i-cieli-del-deserto-dellatacama-cile/
Cara Gabriella, grazie per l’affascinante visita virtuale a La Silla e tanti affettuosi auguri per un 2011 ricco di soddisfazioni!
Cordialmente, Franco
Che meraviglia! Brava! 😆
Grazie a tutti per i gli Auguri e i bei commenti, presto arriveranno altri aggiornamenti sulla mia permanenza, ma nel frattempo Buon Anno a tutti!!!
Tutto molto interessante
Grazie della diretta…