Sommario
Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
http://www.java.com/it/download/index.jsp
Introduzione
Nella prima e nella seconda parte dei viaggi virtuali all’interno della costellazione del Toro, avevamo imparato quali sono le stelle principali della costellazione e i suoi ammassi (le Iadie le Pleiadi), potendo vedere questi ultimi in 3D con il nostro programmino. Abbiamo poi iniziato una nuova serie di articoli sulle costellazioni a partire da Orione, utilizzando una nuova versione del programma, che permette stavolta di vedere una costellazione disegnata su di un foglio: qui possiamo ruotare questa pagina virtuale per andare a vedere dietro al foglio stesso per scoprire che magicamente le stelle si staccano ed allontanano dal foglio a seconda della loro distanza in anni luce dal Sole.
Suggerisco come sempre di eseguire il programma in un’altra finestra per poter seguire meglio quanto descriverò. La prima considerazione che possiamo fare riguarda il modo in cui le stelle della costellazione del Toro sono collocate nello spazio, a grande distanza dal Sole: pur nei limiti dovuti alle semplificazioni introdotte nel programma, ci possiamo ancora di più rendere conto del significato del termine ammasso aperto, dal momento che sia le Iadi che le Pleiadi si trovano abbastanza ammucchiate in due zone differenti dello spazio, mentre le altre stelle del Toro sembrano sparse qua e là quasi casualmente. Delle stelle che ho utilizzato in questa rappresentazione, la più vicina è Aldebaran, mentre altre stelle si trovano a distanze molto differenti, alcune prima ed altre dopo i due ammassi. Se ruotate il foglio fino a vederlo di taglio, vi renderete bene conto che le stelle del Toro formano una costellazione solo in apparenza, per una pura e fortuita coincidenza ottica, di prospettiva.
Un Toro tra le stelle, nell’antichità |
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Vediamo ora come veniva raffigurata nell’antichità la costellazione del Toro.
In questo disegno vediamo la costellazione del Toro secondo quanto raffigurato da Bayer nella sua Uranometria
In questo disegno vediamo la costellazione del Toro secondo Hevelius
Anche in questo caso vediamo che Hevelius ha rappresentato il Toro in modo speculare rispetto al suo aspetto nella sfera celeste: per vederlo correttamente bisogna dunque girare la foto (ci vuole un attimo con un qualunque programma di grafica).
Un Toro tra le stelle, nei tempi moderni |
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La costellazione del Toro rappresentata modernamente da Stellarium
La costellazione del Toro in
un francobollo di S.Marino
Una curiosità: parecchi anni fa la Repubblica di S.Marino aveva emesso una serie di francobolli dedicati alle costellazioni dello Zodiaco. Vediamo qui il francobollo da 2 lire, il che la dice lunga sull’epoca in cui questi francobolli sono stati stampati: era infatti il 1970 e ricordo ancora che, da pochissimo avvicinatomi all’Astronomia, mi sono subito procurato la serie. Potevo non averla, in modo da mostrarla trionfalmente ai miei amici?! Ovviamente non l’ho mai buttata via e senz’altro devo averla ancora da qualche parte…
I nomi delle stelle |
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Nella mappa stellare che si vede lanciando il programma, ho inserito alcuni nomi nuovi rispetto a quelli che già conoscevamo. Andiamo a vedere il loro significato:
- Elnath (β Tau): significa colei che urta (con le corna)
- Ain (ε Tau): parola araba che significa occhio (del toro, ovviamente)
- Hyadum Prima (γ Tau): dal latino la prima delle Iadi
- Hyadum Secunda (δ1 Tau): dal latino la seconda delle Iadi
La $nebulosa$ del Granchio |
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Terminiamo così l’analisi della costellazione del Toro: nella redazione di questo articolo ho dovuto effettuare dei tagli e restringere il $campo$ di informazioni di cui parlare. Sarete d’accordo con me che non basterebbe un libro per parlare in dettaglio di una singola costellazione: ad esempio sugli oggetti del cielo profondo (preferisco la dizione in inglese deep sky objects) intendendo con questo termine le nebulose e le galassie, si potrebbe parlare per ore. Non potevo chiudere senza mostrare una splendida foto da parte dell’Hubble Space Telescope della $nebulosa$ del Granchio, i resti dell’esplosione di una supernova avvenuta nel 1054: questo oggetto è anche il primo della lista di nebulose e galassie catalogate dall’astronomo Charles Messier e pubblicato nel 1774. Questa $nebulosa$ viene identificata universalmente come M1.
Un mostro molto lontano |
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I più attenti di voi avranno notato una stella sulla sinistra della costellazione, 119 Tau, che ha una distanza enorme rispetto a tutte le altre sorelle celesti: la bellezza di 1919 anni luce, che la porta molto in fondo, laggiù, dietro al foglio. Ma questa stella ha un’altra caratteristica degna di nota, nonostante sia una stella qualunque di una costellazione qualsiasi… E’ un altro mostro di stella, con un raggio pari a 580 volte quello del Sole, appena di poco più piccola di Betelgeuse… Questo fatto merita un viaggetto dalle sue parti: accendiamo i motori di Celestia e dirigiamoci verso questa stella di classe spettrale M2 e fermiamoci ad una distanza di 10 UA, praticamente la distanza dalla quale il Sole (visto da Saturno) è un puntino molto luminoso, ma pur sempre un puntino. Come potete vedere dalla foto, 119 Tau da quella distanza è minacciosamente grande, con un diametro apparente di ben 24° (praticamente la distanza angolare che c’è nel nostro cielo tra lei stessa e le Pleiadi) ed una forte luce rossastra. Non c’è che dire: inquietante!
E stando da queste parti, da una distanza così grande, il nostro Sole che aspetto avrà, che luminosità avrà? Gli Astronomi Centodiciannoviani da me contattati via email, hanno risposto che la nostra stella ha una luminosità scarsissima, di magnitudine pari ad appena 13.5 e hanno sottolineato il fatto che se non esistesse internet non saprebbero nemmeno della nostra esistenza. Pensate che ora nella loro Wiki119pedia parlano anche del sito più bello dell’universo!
Va bene… scusate… ho voluto aggiungere una nota divertente, fantasiosa e se vogliamo, attuale!
Dove e quando osservare il Toro? |
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Il Toro è una costellazione tipicamente invernale: per osservarla tranquillamente senza doverci inventare fastidiose sveglie notturne visti gli impegni del giorno successivo, supponiamo di volerla osservare la sera, intorno alle 21. Abbiamo a disposizione il periodo che va da ottobre, quando a quell’ora la vedremo bassa sull’orizzonte orientale, appena sorta, fin verso aprile dell’anno successivo, allorché la vedremo ancora una volta bassa sull’orizzonte, verso Ovest, che sta per tramontare. Nel periodo natalizio, sempre a quell’ora, la potremo ammirare, alta, verso Sud, alla sua culminazione.
L’avevo notata subito questa 119 (ma che nome, che è? una chiamata di soccorso galattica? ) ruotando l’applet non sta nello schermo, quindi tutto a sx con la “z”.. 😎
😀
è vero! 😉
comunque non è la più lontana! vedrai che in una prossima costellazione (che ora non ricordo…) per far entrare nello schermo una stella lontana bisogna praticamente addormentarsi sul tasto “z” !!! 😉 😯
@pierluigi: Dai, Pier, sono stufo di farti complementi….
E fai qualche cacchiata, su!!! 😆
119 Tau… ‘Ccidenti, è a più di tre volte la distanza di Betelgeuse, ed è ancora ben visibile..
Che mostro!!! 😯
sto facendo una ricerca privata per cercare di correlare gli antichi dei egizi con gli astri. tutti dicono che gli antichi Egizi avevano un culto degli astri, ma a parte tutta la teoria (alquanto fantascientifica) della costruzione delle piramidi di Giza in relazione con Orione e quindi Osiride, non ho trovato molto.E’ pur vero che i babilonesi sono gli ideatori delle costellazioni ma come relazionarli agli dei??? Puoi fornirmi una risposta? Grazie