Anthony Gonzales dell’Università della Florida è stato il primo ad accorgersi della struttura “anomala” e ammette che ha sperato, per un attimo, che quello strano arco scomparisse dall’immagine. Poi, ovviamente, si è gettato a capofitto nell’interpretazione di un fenomeno del tutto inatteso. A distanze così grandi (e quindi con oggetti così antichi) scoprire archi dovuti a effetto lente era considerato una rarità statistica, come vincere al superenalotto. Ci si aspettava, infatti, che non esistessero galassie molto antiche così luminose da essere viste anche se con l’aiuto di una enorme massa in grado di distorcere e intensificare la loro immagine. Oltretutto, non si pensava nemmeno che esistessero ammassi di galassie così massicci, in un’epoca tanto antica, da poter agire da lente gravitazionale. Un doppio colpo di fortuna (ma è solo fortuna?): trovare una lente fuori dal comune e qualcosa che possa essere visto da lei.
Gli ammassi galattici sono insiemi di centinaia o migliaia di galassie tenute insieme dalla reciproca gravità. Essi sono le strutture più massicce dell’Universo e sono perfetti per permettere di scrutare ancora più lontano, dietro di loro, dove galassie ancora più distanti vedrebbero la loro luce intensificata e distorta a causa del ben noto effetto lente, ipotizzato dal “solito” Einstein. Normalmente, si usano ammassi relativamente vicini, per i quali vi sono ottime probabilità di nascondere geometricamente oggetti più lontani e antichi.
La sorpresa è quindi stata quella di aver localizzato un immagine distorta di una galassia ben più lontana di un ammasso già di per sé estremamente lontano. Quest’ultimo si chiama IDCS J1426.5+3508 ed è il più massiccio trovato in quel periodo di tempo. Esso ha una massa pari a 500 migliaia di miliardi di Soli ed è da 5 a 10 volte più esteso dei fratelli scoperti così vicini all’inizio dell’Universo.
Spitzer ha aiutato Hubble nell’identificare l’ammasso che è composto da strutture molto “rosse”, come aspettato per oggetti così lontani nel Tempo e nello Spazio. Poter leggere e studiare una galassia molto più antica dell’ammasso è importantissimo, perché ci porta ai tempi in cui stavano nascendo i giganti dell’Universo.
Adesso non resta che determinare l’età della galassia (probabilmente la sua immagine è relativa a 13 miliardi di anni fa) e studiarla con maggiori dettagli. Hubble è pronto a rimettersi al lavoro!

Una constatazione molto personale che però appare confermata da tutta una serie di articoli recenti. Sembra che la formazione delle prime stelle e galassie sia stata molto più veloce di quanto previsto dalle ipotesi teoriche. Si scoprono strutture antiche già “mature” e una serie di elementi pesanti che indicano come le prime stelle abbiano già “lavorato”a fondo in tempi veramente brevi. Insomma, quando l’Universo ha deciso di mettersi al lavoro non ha perso tempo!
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Molto interessante, davvero. Sembra proprio che l'universo ci voglia sempre stupire ad ogni costo....
Affascinante, molto!
Secondo me sono queste le scoperte che fanno bene alla scienza, quelle che ti fanno capire che hai ancora qualcosa da capire per avvicinarti a comprendere il tutto, quelle che ti fanno mettere in dubbio le passate "sicurezze statistiche".
mmmh,sembra interessante,anche se non ci ho capito un granchè....praticamente questo sarebbe un indizio "visibile" di un qualcosa che è oltre il nostro "osservabile"? è più o meno così o sono fuori strada?
Però, se non ci fosse l'effetto lente gravitazionale, probabilmente faremmo fatica a vedere questa galassia, perché troppo lontana e debole.
La lente gravitazionale, come una normale lente, concentra la luce e per caso lo fa nella nostra direzione...
La stranezza di questo arco è la distanza e la luminosità che dovrebbe avere la galassia. La sua luce è invece normalmente accentuata e resa visibile dall'ammasso in primo piano, proprio come teorizza l'effetto lente...
Per quanto ne so, tutto quello che è osservabile ha emesso la sua luce al massimo all'epoca del big bang, quindi la sua distanza temporale è al massimo di 13 miliardi di anni e rotti.
Se ho capito bene, la galassia in questione è fuori dal nostro osservabile solo perché "coperta" dall'ammasso.
O sbaglio?
quindi una volta studiata la distanza,quella roba là dietro potrebbe essere una tra le più antiche mai osservate...ci sono