L’origine dei troiani di Giove è sempre stata incerta. La teoria della migrazione dei pianeti sembrava, però, dare una risposta definitiva: essi sarebbero stati oggetti della fascia di Kuiper messi in agitazione dagli spostamenti planetari e trascinati verso la zona più interna. Giove li avrebbe catturati durante il suo viaggio verso di noi. Una popolazione di quasi-comete tenute assieme nel posto “sbagliato” dalla gravità gioviana. Sembrava ormai un atto di fede accertato e/o imposto, talmente erano assolutisti gli ideatori della teoria..
I risultati di WISE, su un esempio di circa 400 troiani gioviani, sembra invece dimostrare il contrario. Essi non sono né carne né pesce: diversi sia da quelli esistenti tra Marte e Giove (fascia principale) che da quelli esterni, molto simili a comete (fascia di Kuiper). L’ipotesi della migrazione sembra perdere colpi, almeno secondo i testimoni “celesti” che orbitano in gran numero sulla stessa orbita del pianeta gigante.
La risposta che danno i ricercatori che hanno analizzato i dati WISE parlano di scoperta inaspettata. Siamo di nuovo all’acqua calda… Se non si fosse inserita con un po’ di voglia di stupire la migrazione planetaria, i troiani sarebbero stati molto semplicemente i resti della popolazione che si trovava nei pressi della zona di formazione di Giove. Molti sarebbero stati inghiottiti dal gigante e altri sarebbero stati espulsi, ma un buon numero si sarebbe salvato rintanandosi in un luogo sicuro (come diceva già Lagrange). Essendo nati nel luogo di crescita di Giove è chiaro che siano diversi da quelli più vicini e da quelli più lontani.
Gli asteroidi rappresentano, infatti, un ottimo metodo per misurare la differenza di composizione del disco proto planetario, essendo i residui collisionali dei planetesimi che lo riempivano completamente. I più numerosi sembrano quelli tra Marte e Giove (dove doveva formarsi un pianeta mai nato per colpa di Giove). In realtà non è proprio vero. Nella zona di Giove, per motivi puramente geometrici e di temperatura, dovevano esserci molti più planetesimi in formazione che non tra Giove e Marte (il disco era più largo e più materia poteva solidificarsi).
Malgrado la pulizia fatta da Giove, l’alto numero iniziale ha permesso ai troiani di essere numerosissimi, più o meno tanti quanti ve ne sono nell’intera fascia principale. Per trovare di nuovo una zona “tranquilla” bisogna arrivare oltre Nettuno, a parte qualche gruppo concentrato come i Centauri. Insomma, un disco continuo di planetesimi, scolpito, svuotato e concentrato dalla presenza di grandi artisti come i pianeti giganti.

Per concludere, i troiani rappresentano una popolazione preservata benissimo fin dai tempi più remoti, molto omogenea e con pochi intrusi. Molto di più di quelle interne ed esterne, dove ci si poteva mescolare più facilmente. Intorno a Giove si vive pericolosamente, ma trovato il posto giusto (punti lagrangiani 4 e 5) si sta veramente bene.

Che dirvi? La teoria della migrazione sembra essere smentita dai piccoli e silenziosi troiani. Niente di drammatico, anzi… Forse non era così difficile pensarci subito e verificarla attraverso questi piccoli abitanti locali. Ma, a volte, si preferiscono teorie “scoop” a osservazioni eseguite con serietà e tanta pazienza.
Oggi, quindi, la notizia che sembra andar contro la migrazione è data con grande scalpore. A me invece sembra un’ovvia deduzione. Bastava studiarli meglio già prima di WISE.
Bravi troiani!
Ciao Vincenzo, mi potresti suggerire un buon link dove potermi documentare sulla teoria della migrazione?
Grazie e perdona la mia ignoranza