Ho notato che il sito si sta dividendo sempre più in due parti. La parte di chi lo legge per sapere le novità nel campo dell’astrofisica e per comprendere e riflettere sui meravigliosi fenomeni che l’Universo continua a mostrarci e la parte che vive praticamente sul forum discutendo di problematiche legate ai propri telescopi. Vi è sicuramente una parte comune in questo “bipolarismo”, ma mi sembra molto piccola. E’ un peccato e spererei che possa crescere, se no uno degli scopi fondamentali di astronomia.com andrebbe veramente sprecato. Siti di astrofili ve ne sono a centinaia. Siti pseudo-scientifici di notizie più o meno vere altrettanti. Noi cerchiamo di unificare e alzare il livello qualitativo. Senza il vostro aiuto, però, è un’impresa senza speranza. Se Maometto non va alla montagna, la montagna deve andare da Maometto. E allora, scendo volentieri nel campo preferito dagli astrofili: il telescopio e i suoi vestiti più o meno eleganti e preziosi.
Sperando che leggiate ogni tanto anche gli articoli che appaiono sul sito e non solo sul forum, ecco le sei domande che vorrei cominciare a proporvi. Scusate se sono proprio ridicole, ma rappresentano solo il primo passo verso una descrizione più dettagliata dello strumento più amato da tutti voi: il telescopio. Io mi sono laureato proprio con una tesi sui telescopi astronomici e quindi devo dire che alcune cose me le ricordo ancora abbastanza bene…
1) Che grandezza indica la capacità di un telescopio di farci distinguere particolari sempre più raffinati?
2) Che cosa s’intende per ingrandimenti di un telescopio.
3) Gli ingrandimenti sono legati all’obiettivo? E se sì in che modo?
4) E’ vero che aumentando gli ingrandimenti, in assenza di atmosfera, si notano particolari sempre più raffinati?
5) Esiste un limite agli ingrandimenti (sempre in assenza di atmosfera)?
6) Perché si costruiscono obiettivi sempre più grandi? Vi sono metodi alternativi?
La non risposta è considerata un “non sapere”. So che la maggioranza della parte “forum” sa queste cose benissimo, ma vi pregherei di rispondere in massa: vorrei esserne sicuro prima di passare a problematiche più importanti e complesse come il seeing, le aberrazioni, l’apertura, il percorso ottico, la curvatura degli specchi dei riflettori, ecc., ecc.
Scusate il disturbo…
grande Enzo.....
).... al mio segnale scatenate l'inferno!!!
è come disse quello (si quello...... dalle mie parti si dice così...
viaaa.....
chi tace NON acconsente....
Ci provo :-)
1. Capacità di risoluzione
2. Sembra troppo facile, comunque per ingrandimenti si intende la capacità del tele di ingrandire un oggetto, gli ingrandimenti si calcolano dividendo la focale del tele con la focale dell'oculare e in linea teorica non possono essere maggiori del doppio dell'apertura del telescopio.
3. Già risposto
4. Aumentando gli ingrandimenti l'immagine degrada ..... Quindi falso!
5. Risposto alla 2
6. Perché con aperture maggiori si raccoglie più luce e quindi si notano sempre maggiori dettagli, metodi alternativi? Credo di si, ho letto che si stanno progettando telescopi che avranno un'apertura virtuale della dimensione della Terra, posizionando "sensori" in posizioni strategiche del pianeta, ma so solo questo.
Ho risposto poco fa all'articolo sulle occultazioni (anche se parzialmente), prima di leggere questo altro articolo.... al quale non provo neppure a rispondere: sono completamente ignorante in materia
Mi studierò le risposte di Vincenzo e degli altri forumisti (si dice così??
Ricordiamoci, poi, che esiste anche l'occhio che impone certi limiti... anche lui è un sistema ottico con tanto di lente e di fuoco... In un telescopio usato visualmente abbiamo tre sistemi ottici: obiettivo, oculare e occhio.
Dopo "parecchie" risposte proverò a scrivere un paio di articoli così torno indietro di più di 40 anni...
Ok. Lo confesso io posseggo un telescopio (molto rudimentale)
ma lo uso quanto la macchina per fare la pasta in casa
sono, forse, uno dei più estremisti del polo minore (del sistema bipolare descritto da Enzo). Ma, nello spirito del manifesto di Astronomia.com, cercherò di rispondere (tempo permettendo) e di contribuire a compiere questo COMPROMESSO STORICO
.
Ciao Enzo,
provo a rispondere alle tue domande:
1. La grandezza che indica la capacità di un telescopio di farci distinguere i particolari di un oggetto è la risoluzione e viene espressa in secondi d'arco. Si può ottenere con la seduente formula: R = 120 / D (Diametro dell'obiettivo in mm)
2. Gli ingradimenti sono il rapporto tra la lunghezza focale del telescopio e quella dell'oculare: I = Ft /Fo
3. L'ingrandimento massimo utile è legato al diametro dell'obiettivo. In linea generale l'ingrandimento massimo ottenibile è il doppio del diametro espressio in mm, es: con un telescopio con un biettivo di 200mm di diametro si potrà ottenere un ingrandimento massimo utile di 400X.
4. L'assenza di atmosfera aiuta la nitidezza delle immagini, tuttavia la capacità di vedere particolari più raffinati è data dal potere di risoluzione (punto 1.), quindi dipende dal diametro dell'obiettivo.
5. Si, il limite, come detto al punto 3. è dato dal diametro dell'obiettivo.
6. Il potere di risoluzione è legato sempre all'obiettivo quindi è necessario costruire telescopi ottici con obiettivi sempre più grandi. Utilizzando l'elaborazione computerizzata è possibile come avviene per il VLT (Very Large Telescope - Paranal) utilizzare 4 telescopi minori come fosse un unico strumento.
Aspetto un giudizio impietoso sulle mie risposte.
Saluti,
Giuseppe
Vincenzo, io leggo sempre i suoi meravigliosi articoli ma non so rispondere alle sue domande del caso specifico per il semplice fatto che non possiedo un telescopio....ma ciò non mi impedisce di amare l'astronomia e di osservare il cielo con curiosità!
Caro prof ci voglio provare anche io

1. Ciò che consente ai telescopi di poter vedere le immagini con particolari sempre più raffinati e nitide è sicuramente il potere risolutivo del telescopio proprio perchè grazie ad esso un telescopio con maggiore diametro riesce a raccogliere più luce quindi più dettagli.
2. Per ingrandimenti di un telescopio, come per ingrandimenti anche dello zoom di una fotocamera per esempio, indica il numero di volte che si riesce a raddoppiare la grandezza dell'immagine che si osserva rispetto al modo in cui si riesce a distinguere con l'occhio umano. Per esempio un ingrandimento di 100x indica che quel determinato oggetto che si sta osservando è ingrandito di 100 volte rispetto al normale ingrandimento senza telescopio.
3. Gli ingrandimenti si calcolano dividendo la lunghezza focale del telescopio per la lunghezza focale dell'oculare. Quindi se la lunghezza focale di un obiettivo fa parte della stessa formula per calcolare l'ingrandimento credo proprio che l'obiettivo centri per quanto riguarda la sua semplice focale.
4. In assenza di atmosfera aumentando gli ingrandimenti aumentano i dettagli proprio perchè il motivo per il quale aumentando gli ingrandimenti, dalla Terra, l'immagine incomincia a sfocare è proprio l'atmosfera
5. Se è vero ciò che ho risposto nella 5 credo non ci siano limiti se non il trasporto di un grande telescopio e i costi.
6. Gli obiettivi sempre più grandi si costruiscono perchè maggiore è l'obiettivo maggiore sarà la luce raccolta ma non conosco, o per lo meno non ricordo al momento, metodi alternativi.
Prof Zappalà aspetto le sue correzioni, puntalizzazioni e approfondimenti
A presto
Raffaele