Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Il Regolo

Si tratta di una costellazione moderna, creata dall’astronomo Lacaille a metà del diciottesimo secolo e posizionata in una zona di cielo facilmente individuabile per la presenza di altre stelle notissime, ma poi povera di stelle: si trova infatti a fianco alla coda dello Scorpione ed ha la particolarità che in essa mancano due stelle importanti, la α Nor e la β Nor , mentre la più luminosa del gruppo, γ2 Nor (che incontreremo tra breve) è di appena 4a magnitudine.

Alcuni traducono il nome latino Norma come Squadra (che a me piace di più): dato che Regolo la farebbe confondere con la ben nota stella del Leone, userò sempre gli altri due termini. Nel nostro foglio virtuale, che apriamo cliccando sull’animazione, possiamo vedere le poche stelle della Norma e premendo “f” vediamo la sapiente rappresentazione creata da H.A.Rey, che però poco c’entra con un regolo o una squadra. Ruotando la pagina con le frecce destra e sinistra, vediamo che c’è una stella lontanissima, oltre i 4000 al, che schiaccia la rappresentazione della costellazione: ricordo che possiamo premere sui tasti “+” e “–” per zoomare avanti e indietro. E c’è anche “esc” per tornare alla visualizzazione iniziale, dopo che avete zoomato troppo!
Visto che la costellazione è moderna, non compare né nell’Uranometria né nell’opera di Hevelius ed allora la vediamo come viene mostrata da Stellarium

Nessuna stella vicina, ma una medio-grande

Come dice il titolo, la costellazione non presenta alcuna stella con distanza inferiore a 60 al, la soglia da me prescelta per questa serie di articoli. Come vediamo nel diagramma di confronto tra le sue (poche) stelle ed altre incontriamo tutte le volte, c’è solo una stella abbastanza grande, 42 volte il raggio del nostro Sole: si tratta di γ2 Nor (5a $magnitudine$, di classe F9, distante più di 1400 al) apparentemente molto vicina alla già citata γ1 Nor, che invece è una stella di classe G8 distante appena 129 al: solo per un casuale gioco prospettico sembrano creare una stella binaria. I più attenti di voi se n’erano senz’altro già accorti ruotando il foglio virtuale: gli altri possono verificarlo subito!
Come sempre, possiamo notare che la stella γ2 Nor è un po’ più della metà di Rigel, ma decisamente più grande di Aldebaran, onnipresente in questi tipi di confronti, che perde regolarmente.
Oggetti deep sky
Andiamo ora a conoscere le bellezze del cosmo presenti in questa costellazione. Iniziamo con un ricco open cluster, NGC 6067 (ripreso, come le altre foto, dall’HST: cliccando le immagini si vedrà la versione a risoluzione maggiore)

Decisamente più povero di stelle è l’altro open cluster $NGC$ 6087

Tutt’altro aspetto ha $NGC$ 6165, nebulosa planetaria fotografata dal telescopio da 8 metri del Gemini Observatory in Cile

Altrettanto affascinante è la nebulosa planetaria PK 329+02.1 , detta Fine Ring Nebula

Ora passiamo alla più nota Ant Nebula, la Nebulosa Formica

Passiamo ora ad una bella nebulosa planetaria, Mz 1 o Menzel 1, dal nome del suo scopritore

Ora vediamo un altro bel globular cluster, $NGC$ 6134

seguito da $NGC$ 5927

Siamo arrivati ad un’altra serie di open cluster, fotografati stavolta dall’osservatorio posto sulle Isole Hawaii: il primo è $NGC$ 6031

seguito da $NGC$ 6167

da $NGC$ 5946

Da noi è anche visibile!
Basta recarsi nella località più a sud d’Italia, la famosissima Pachino, in Sicilia: alle 21 delle sere della terza decade di luglio, la Norma si trova al meridiano, proprio sotto allo Scorpione, ma bassa sull’orizzonte, a poco meno di 10° di $altezza$.
Termino l’analisi della costellazione dicendo che ovviamente nessuna stella della Norma ha ricevuto un nome: però per la presenza degli oggetti deep sky appena visti, questa costellazione è decisamente interessante, anche se elusiva.
Il Compasso

Credo sia molto facile visualizzare un compasso tra le stelle: basta trovare triangolo molto lungo ed infatti è così, come possiamo vedere dal diagramma di Stellarium. In latino è denominata Circinus ed in inglese Compass, che per gli anglofoni significa sia Bussola che Compasso: poca fantasia oppure poca intelligenza da parte chi chi ne ha deciso il nome?
Il compasso celeste si trova più a sud della Norma e perciò assolutamente invisibile anche da Pachino: però si trova adiacente al Centauro ed in particolare alla coppia di stelle luminose β Cen ed α Centauri che ritroveremo fra breve. Aggiungo che la stella più luminosa della costellazione ha una $magnitudine$ pari a 3.5 ed inoltre nessuna delle stelle componenti ha mai ricevuto un nome. Potremo però ammirare vari oggetti galattici niente male.

Cliccando l’animazione potremo vedere l’aspetto del Compasso in 3D, con in particolare la stella δ Cir che dista più di 3600 al e perciò si distacca di parecchio dal foglio virtuale. Come anticipato non aspettiamoci di veder cambiare l’aspetto della costellazione cliccando “f“: nemmeno H.A.Rey avrebbe potuto fare di meglio! Accontentiamoci di far ruotare il foglio virtuale, pronti ad analizzare le (poche) caratteristiche di questa costellazione.
Anche questa è una costellazione creata da Lacaille, perciò la sua unica rappresentazione è quella fornita da Stellarium

Due stelle

Nel diagramma di confronto tra le (pochissime) stelle del Compasso ed altre stelle che incontriamo in ogni puntata, vediamo che la stella più grande come dimensioni è ε Cir , appena 27 volte il nostro Sole (ho detto appena, ma pensate a cosa significhi 27 volte il nostro Sole!!) stavolta leggermente più piccola della ben più famosa e ridimensionata Aldebaran: una volta tanto la stella più grande di una costellazione piccola e ai più sconosciuta non risulta di dimensioni maggiori di una stella viceversa nota e di una costellazione che tutti dovrebbero conoscere e riconoscere nel cielo.

Parlando di stelle vicine, o meglio di stella vicina, abbiamo che la stella più luminosa, α Cir si trova a 57 al da noi appena al di sotto dei 60 al scelti da me come limite massimo di distanza per prendere in considerazione le stelle. In questo caso ci troviamo in un caso fortunato e simpatico: semmai un domani potessimo avvicinarci a questa stella (di classe spettrale F1) e volgere indietro lo sguardo verso il nostro Sole, lo troveremmo vicinissimo ad un’altra stella a noi ben nota, Alfa Centauri: ancora una volta il gioco di prospettiva tridimensionale del cielo fa sì che la nostra stella e la sua immediata vicina si trovino quasi perfettamente allineate nella direzione della stella più luminosa del Compasso. E’ dunque un’occasione ghiotta per andare a trovare i miei amici Circensi che da sempre hanno pensato che le due stelle al centro della foto fossero una stella doppia (che avevano battezzato Orfei I e II) : neanche da loro l’economia è così florida ed infatti anche loro fanno salti mortali per campare.
Oggetti deep sky
Chiudo l’analisi di questa costellazione mostrande tre oggetti galattici che si trovano al suo interno e che nessuno penserebbe di trovare in una costellazione altrimenti insignificante: già però sappiamo che il termine insignificante non si applica mai ad una costellazione!
Il primo oggetto celeste è una $nebulosa$ planetaria nota con la sigla $NGC$ 5315

Sempre appartenente al catalogo NGC, troviamo l’open cluster $NGC$ 5823

ed infine possiamo ammirare la galassia denominata Circinus Galaxy, appartenente al gruppo locale di galassie, trovandosi molto vicina alla Via Lattea.

Con questo concludo l’analisi della costellazione del Compasso che, come abbiamo visto, è ricca di caratteristiche interessanti, ma invisibile alle nostre latitudini.
Mamma mia che deep hanno, da restare a bocca aperta.
concordo, spettacolare!