
La scoperta è avvenuta nell’ambito di una campagna guidata dal professor Abel Méndez, direttore del Planetary Habitability Laboratory (PHL) di Peurto Rico, e Jorge Zuluaga dell’Università di Antioquia, Colombia. Misurando le emissioni radio naturali, gli astronomi stavano studiando la radiazione e l’ambiente magnetico attorno ad alcune stelle, dove piccole variazioni potrebbero anche indicare la presenza di pianeti in orbita.
I dati sono stati raccolti nella banda C (da 4 a 5 GHz) tra aprile e maggio 2017 su Gliese 436, Ross 128, Wolf 359, HD 95735, BD +202465, V* RY Sex e K2-18 e le successive analisi hanno mostrato qualcosa di molto interessante. Si legge sul sito del SETI:
Quello che gli astronomi portoricani hanno trovato era un segnale a banda larga. Questo segnale non solo era ripetuto nel tempo ma è anche slittato giù in frequenza, un po’ come uno strumento musicale che passa da una nota alta ad una più bassa.
E’ stato chiesto via mail al prof. Méndez se fosse possibile avere un grafico del segnale o anche solo un disegno dato che spesso le immagini raccontano meglio delle parole ma questo ancora non è disponibile. Tuttavia, con l’occasione il professore ha generato una vista del campo stellato attorno a Ross 128 (vicino al centro). La mappa è stata condivisa anche su Twitter.

Si sospettano tre possibile cause per la bizzarra scoperta:
- flare stellari
- sorgente astronomica più lontana
- interferenze terrestri
Il team ha subito dato il via alle osservazioni di follow-up con l’Allen Telescope Arraydel SETI e NRAO Green Bank Telescope del National Radio Astronomy Observatory. I segnali sono, invece, probabilmente troppo deboli per gli altri radiotelescopi terrestri e FAST è attualmente in calibrazione.
Seppur la vita intelligente è stata presa in esame ma come ultima ipotesi della lista, tutte e tre le spiegazioni scientifiche sembrano avere dei punti deboli:
- i flare solari di tipo II si verificano a frequenze molto inferiori e la dispersione suggerisce una sorgente molto più lontana o un campo elettrico denso
- non ci sono molti altri oggetti nel campo di vista di Ross 128
- non sono noti satelliti terrestri in grado di generare interferenze come questa
I segnali sono stati rilevati la prima volta il 13 maggio 2017 alle 00:53:55 UTC e così li descrive Mendez sul blog del sito PHL:
I segnali consistevano in impulsi non polarizzati quasi-periodici a banda larga con caratteristiche molto dispersive.
Crediamo che non siano interferenze in radiofrequenze locali (RFI) in quanto sono uniche di Ross 128 e le osservazioni di altre stelle immediatamente prima e dopo non hanno mostrato nulla di simile.
Il team ha nuovamente osservato con successo la nana rossa e la stella Barnard il 16 luglio, in collaborazione con il progetto Red Dots dell’European Southern Observatory (ESO) e rilascerà probabilmente alcuni risultati entro questo settimana.
Articolo di Elisabetta Bonara originariamente pubblicato su AliveUniverse.
Ringrazio per la preziosa collaborazione corrado973.
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