Una bolla di fumo soffiata via da una stella senescente

Alcuni astronomi hanno usato ALMA per catturare la straordinaria bellezza di una bolla delicata di materiale espulso dall’esotica stella rossa U Antliae. Questa osservazioni aiuteranno gli astronomi a capire meglio come si evolvono le stelle durante le ultime fasi del loro ciclo vitale.


Nella debole costellazione australe della Macchina Pneumatica, un osservatore attento, armato di un buon binocolo, può individuare una stella molto rossa, che varia leggermente di magnitudine da una settimana all’altra. Questa stella insolita si chiama U Antliae e nuove osservazioni con il telescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) rivelano un guscio sferico, decisamente sottile, che la circonda.

Questa immagine ALMA rivela strutture molto più fini nell'involucro di U Antliae di quanto sia stato possibile rilevare in precedenza. Circa 2700 anni fa, U Antliae ha attraversato un breve periodo di rapida perdita di massa. Durante questo periodo di poche centinaia di anni, il materiale che costituiva il guscio (visto nei nuovi dati ALMA) è stato espulso ad alta velocità. L'esame di questo guscio in dettaglio inoltre mostra alcune prove di sottili, evanescenti nuvole note come sottostrutture filamentose.
Questa immagine ALMA rivela strutture molto più fini nell’involucro di U Antliae di quanto sia stato possibile rilevare in precedenza. Circa 2700 anni fa, U Antliae ha attraversato un breve periodo di rapida perdita di massa. Durante questo periodo di poche centinaia di anni, il materiale che costituiva il guscio (visto nei nuovi dati ALMA) è stato espulso ad alta velocità. L’esame di questo guscio in dettaglio inoltre mostra alcune prove di sottili, evanescenti nuvole note come sottostrutture filamentose.

U Antliae è una stella al carbonio, una stella evoluta, fredda e luminosa che si trova sul ramo asintotico delle giganti. Circa 2700 anni fa, U Antliae attraversò un breve periodo di rapida perdita di massa. In questo intervallo di tempo, poche centinaia di anni, il materiale che forma il guscio che ora si vede con i nuovi dati di ALMA è stato espulso ad alta velocità. Esaminando questo guscio in dettaglio si vedono prove della presenza di nubi di gas tenui e filiformi, note come sottostrutture filamentose.

Questa visione spettacolare è possibile solo grazie alle capacità uniche di produrre immagini nitide a diverse lunghezze d’onda fornita dal radiotelescopio ALMA, ubicato sulla piana di Chajnantor nel Deserto cileno di Atacama. ALMA può vedere nel guscio di U Antliae strutture molto più fini di quanto mai sia stato possibile finora.

I nuovi dati di ALMA non sono solo una singola immagine. ALMA produce un insieme di dati tridimensionali (un cubo di dati) in cui ogni fetta rappresenta una diversa lunghezza d’onda. A causa dell’effetto Doppler, ciò significa che diverse fette del cubo mostrano immagini del gas a velocità diverse in avvicinamento o  in allontanamento dall’osservatore. Il guscio è eccezionalmente simmetrico e rotondo, oltre a essere molto sottile. Visualizzando le diverse velocità possiamo tagliare questa bolla cosmica in sottili fette virtuali, così come si fa con la tomografia computerizzata (TAC) nel corpo umano.

Comprendere la composizione chimica del guscio e l’atmosfera di queste stelle, così come si formano i gusci a partire dalla perdita di massa, è importante per capire esattamente come si evolvono le stelle nell’Universo primordiale e come evolvono le galassie. I gusci come quello intorno a U Antliae mostrano una ricca varietà di composti chimici basati sul carbonio e su altri elementi. Anche questi gusci aiutano a riciclare la materia e contribuiscono fino al 70% della polvere interstellare.

Note

Il nome U Antliae riflette il fatto che questa sia la quarta stella variabile (cioè che modifica la sua luminosità) nella costellazione della Macchina Pneumatica. Il nome di queste stelle variabili segue una sequenza complicata che si aggiorna a mano a mano che sempre più stelle vengono trovate. La chiave della classificazione si può trovare qui.

 

Articolo dal comunicato stampa ESO originariamente pubblicato su ESO.org

 

Ringrazio per la preziosa collaborazione corrado973.

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Red Hanuman è nato poco tempo prima che l'uomo mettesse piede sulla Luna, e cresciuto a pane e fantascienza. Poteva non sentire il richiamo delle stelle? Chimico per formazione e biologo autodidatta per necessità, ha da sempre desiderato essere un astrofisico per vocazione e diletto, ma non ha potuto coronare il suo sogno. Attualmente, lavora nel settore ambiente. Da pochi anni studia il violino. Perché continua ad usare un nickname? Perché la realtà non può essere richiusa in un nome, e perché πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός : tutto scorre come un fiume. Ma, soprattutto, perché Red Hanuman è chiunque coltiva in sé un desiderio di conoscenza ...

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