Il rover è dotato di due filtri per riprese del Sole. Sono tipicamente impiegati per fare osservazioni sul pulviscolo atmosferico in sospensione, ma stavolta sono stati usati per qualcosa di decisamente più spettacolare.
Sono piccoli, bassi e rapidi: Phobos e Deimos, i due satelliti di Marte, di forma vagamente sferica e con diametri rispettivamente di 22 e 12,6 km.
A differenza della nostra Luna terrestre sono caratterizzati da periodi di rivoluzione attorno al loro pianeta molto più brevi, persino di meno di 8 ore nel caso del satellite maggiore e più vicino Phobos. Questo offre numerose occasioni a degli ipotetici osservatori marziani di vedere tale luna transitare nel cielo notturno o, di giorno, trovarsi per coincidenza in un punto da cui sia possibile osservare persino un’eclisse solare!
Purtroppo Phobos è troppo piccola e orbita troppo in alto (poco più di 9000 km) per coprire interamente il disco solare, particolarità che invece caratterizza la nostra Luna. E così i marziani si limitano a osservare delle fugaci eclissi parziali che si svolgono in meno di un minuto.
Marziani ancora non ne abbiamo incontrato, ma Marte è l’unico pianeta a noi noto abitato da robot.
Ed è proprio uno di essi, Perseverance, che alle 8:20 del mattino marziano del 2 aprile ha puntato verso il Sole la sua Left MastCam-Z impostandola al massimo zoom disponibile di 110 mm.
La silhouette di Phobos si disegna sul disco solare. I piccoli punti colorati sono “hot pixel”, difetti del sensore. Crediti: NASA/JPL-Caltech
Le due MastCam-Z sono una coppia di potenti camere zoom 26-110 che costituiscono gli occhi principali e a maggior risoluzione del rover. Sono inoltre dotate di 8 filtri in varie bande strette (e solo poche di esse duplicate su entrambe le camere) per rapide osservazioni spettrografiche. L’ultimo posto di ciascuna ruota è occupato da un filtroNeutral Density: ND5 per la Right-MastCam e ND6 per la Left. È stato proprio quest’ultimo a essere impiegato per l’osservazione della breve eclisse.
Ma le foto sono state numerose, e grazie al loro precisissimo timing possiamo metterle in ordine e gustarci così l’intero passaggio di Phobos in tempo reale. Il video a tratti sembrerà bloccarsi: questo è dovuto al fatto che ci sono alcuni frame mancanti, ma ho preferito preservare la corretta tempistica dell’intera acquisizione.
Complessivamente sono state 125 le fotografie scattate da Perseverance per questo evento, e c’è da fare i complimenti al team scientifico che ha programmato il rover con una precisione incredibile. Su una durata del transito di 35 secondi la ripresa ha coperto un lasso di tempo di 47 secondi, lasciando davvero poco margine dagli errori.
Per curiosità sono andato su Stellarium e ho provato a simulare la visuale del transito.
Ho ricavato la posizione dal sito https://mars.nasa.gov/mars2020/mission/where-is-the-rover/ che traccia giorno per giorno gli spostamenti di Perseverance e Ingenuity su Marte.
Una volta in possesso delle coordinate per la posizione per il Sol 396 (era il Sol 397, ma leggendo i metadati delle foto sembra che in quel momento il rover non si fosse ancora mosso dalla posizione in cui si era “ibernato” la notte precedente) ho inserito tali coordinate nella finestra di configurazione della posizione di Stellarium. In ogni caso, lo spostamento avvenuto nel Sol 397 è talmente corto da risultare totalmente irrilevante quando si vanno a stimare variazioni di parallasse nella simulazione che vogliamo fare.
La quantità di informazioni che corredano le foto della NASA è spaventosa. Non mi dilungherò a riguardo, ma vi basti sapere che è facilissimo ricavare l’ora marziana (definita dalla sigla LMST) di scatto delle foto e la corrispondente ora terrestre. Così sappiamo anche che il picco del transito di Phobos, avvenuto alle 08:20:32 marziane e immortalato dall’immagine in apertura della news, corrispondeva alle 12:54:44 nell’orario GMT+2. Questa è l’ora da inserire su Stellarium!
Rullo di tamburi…
Simulazione su Stellarium del transito di Phobos davanti al Sole.
Niente male! Phobos risulta spostato un po’ più in alto rispetto alla reale immagine, ma potrebbe trattarsi di imprecisioni dovute al modello usato per definire l’altitudine marziana (io ho impostato una simulazione a quota 0 metri)
In questa frenesia marziana non ho potuto esimermi da fare sfogo anche alla mia personale passione per l’astrofotografia.
Tra le 125 immagini scaricate ne ho selezionato 35 nelle quali non compare la sagoma del piccolo satellite.
Un po’ di elaborazione con il collaudato flusso di lavoro con cui processo le mie immagini planetarie, ed ecco che salta fuori una visione molto più dettagliata del Sole visto da Marte.
Quelle sono propriomacchie solari viste da 213 milioni di km di distanza.
Ad alcune di quelle macchie solari (quelle nel quadrante in basso a sinistra) siamo anche in grado di dare un nome, perché le abbiamo già viste e catalogate: dovrebbe trattarsi (conoscitori del Sole più esperti di me potranno confermare) di AR2975 e AR2976, che pochi giorni prima del 2 aprile sono transitate in perfetta visibilità terrestre e si sono anche rese protagoniste di un brillamento rilevante a fine marzo.
In questi mesi la Terra vede in “anticipo” il Sole rispetto a Marte, che si trova attualmente circa 90° in avanti sull’orbita di rivoluzione. In più c’è la rotazione solare, in quanto il Sole compie un giro su se stesso in tempi variabili (24 giorni all’equatore e 38 ai poli). Questa variabilità, comune anche ai pianeti gassosi, è dovuta al fatto che la superficie di questi corpi non è solida ma è un fluido.
La combinazione della posizione dei due pianeti e della rotazione solare spiega perché Perseverance abbia osservato queste macchie alcuni giorni dopo gli astronomi terrestri.
Ingegnere elettronico per lavoro, da sempre appassionato di scienza.
Scopro l'osservazione astronomica grazie al telescopio della LIDL (ebbene sì) che mi svela le lune medicee un giorno prima di Galileo...ma 405 anni dopo. Da allora la passione cresce a dismisura e attualmente la coniugo alla fotografia, altro grande hobby.
L’astronomo dilettante Leonardo Amaral stava scansionando i cieli la notte del 27 agosto, perlustrando una regione nella costellazione dell’Indo, quando ha rilevato un intruso cosmico: l’asteroide 2020 QU 6
L’ultima manovra di correzione della traiettoria fa inserire il JWST in orbita al punto L2. A 1,5 milioni di km dalla Terra sta per aprirsi il nostro nuovo occhio sull’Universo.
ho quasi finito la mia opera di aggiornamento del mio programma di visualizzazione 3D interattiva delle orbite di varie sonde spaziali…
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in particolare in Stellarium bisogna settare l'utilizzazione di "modelli 3D più accurati (laddove disponibili)", a partire dalla pagina di visualizzazione, premendo F4 e andando nella tab SSO (Solar Sytem Object).
io ho settato per Stellarium la lingua inglese quindi non so esattamente la dizione italiana...
comunque è semplicissimo trovare il tutto! Allegato 47747
ho poi inserito le coordinate del robottino e l'ora indicata, ma niente...
per un problema di fusi orari e quant'altro, sono andato indietro di due ore esatte e ... Allegato 47748
eccolo lì, il nostro Phobos modellizzato!
Eccezionale, grazie mille Pierluigi.
Aggiungo un completamento al video, in quanto tra venerdì e sabato sono state rilasciate altre immagini del transito che portano a 160 i fotogrammi utili a ricomporre la sequenza.
Ho rielaborato l'animazione, che adesso non ha salti, e ho anche rinunciato alla stabilizzazione del disco solare con Pipp che sembrava causare solo danni.
Ora il Sole si muove in cielo esattamente come ripreso da Perseverance.
Con grande orgoglio segnalo che due mie recenti elaborazioni video/fotografiche del transito in oggetto sono state accettate per la pubblicazione sul sito scientifico dedicato alle MastCam-Z, curato dalla Arizona State University in affiancamento al Jet Propulsion Laboratory.
Oltre alla sezione con le immagini inviate dal pubblico c'è una ricchissima documentazione tecnica su queste camere meravigliose delle quali, avrete ormai capito, subisco il fascino
ottimo articolo!!

mentre lo leggevo ho pensato subito a stellarium e a come ricreare l'evento...
beh... siamo perfettamente sincronizzati...
non ricordo se esiste il modello 3ds per il satellitino... domani controllo...
Perfettamente in fase
@Antonio Piras

sono andato indietro di due ore esatte e ...
ricordavo di aver visto Phobos e Deimos con modelli 3D, quando stavo scrivendo la mia recensione del film Sopravvissuto – The Martian.
in particolare in Stellarium bisogna settare l'utilizzazione di "modelli 3D più accurati (laddove disponibili)", a partire dalla pagina di visualizzazione, premendo F4 e andando nella tab SSO (Solar Sytem Object).
io ho settato per Stellarium la lingua inglese quindi non so esattamente la dizione italiana...
comunque è semplicissimo trovare il tutto!
Allegato 47747
ho poi inserito le coordinate del robottino e l'ora indicata, ma niente...
per un problema di fusi orari e quant'altro,
Allegato 47748
eccolo lì, il nostro Phobos modellizzato!
Eccezionale, grazie mille Pierluigi.
Aggiungo un completamento al video, in quanto tra venerdì e sabato sono state rilasciate altre immagini del transito che portano a 160 i fotogrammi utili a ricomporre la sequenza.
Ho rielaborato l'animazione, che adesso non ha salti, e ho anche rinunciato alla stabilizzazione del disco solare con Pipp che sembrava causare solo danni.
Ora il Sole si muove in cielo esattamente come ripreso da Perseverance.
Bravo Antonio,
https://www.coelum.com/news/eclissi-...k9_6CG-4FJvCrs
Grazie mille Corrado!
Con grande orgoglio segnalo che due mie recenti elaborazioni video/fotografiche del transito in oggetto sono state accettate per la pubblicazione sul sito scientifico dedicato alle MastCam-Z, curato dalla Arizona State University in affiancamento al Jet Propulsion Laboratory.
https://mastcamz.asu.edu/galleries/a...submissions%2F
Oltre alla sezione con le immagini inviate dal pubblico c'è una ricchissima documentazione tecnica su queste camere meravigliose delle quali, avrete ormai capito, subisco il fascino