Comete, code ed anticode – seconda parte

In questo articolo vedremo in anteprima assoluta come e perché si genera l’anticoda di una cometa.

Sommario


In questa seconda parte l’attore principale sarà la seconda animazione di cui parlavo nel mio articolo, per mezzo della quale vi mostrerò “come, quando, dove e perché” (cit. tratta da un noto quiz in TV) venga generato quel bellissimo fenomeno che è l’apparizione improvvisa dell’anticoda di una cometa, dall’altro lato rispetto alla consueta coda : il tutto dura appena un paio di giorni, laddove né prima né dopo se ne trova più traccia.

Nella prima parte avevamo visto il passaggio della cometa nelle zone interne del Sistema Solare, mentre questa volta, in anteprima assoluta, potremo vedere nel dettaglio come avviene la generazione di questa anticoda.

Ricordo ancora una volta che si tratta in questi casi di un puro effetto ottico causato dai detriti che accompagnano il nucleo della cometa lungo tutta la sua orbita : in particolarissime situazioni questi detriti vengono illuminati dal Sole e noi possiamo vederli sullo sfondo del cielo scuro come un’anticoda che appare all’improvviso. E che poi scompare altrettanto velocemente ed inesorabilmente…

Il secondo programma con animazione controllata da noi

Partendo proprio dal primo programma, ho creato una versione leggermente differente, con meno pianeti a complicare la visualizzazione, ma solo con la Terra e la cometa nel loro viaggio intorno al Sole.

In pratica, come sempre, basta cliccare la figura seguente per ottenere l’apertura di una seconda pagina del browser dove poter seguire le appassionanti vicende della cometa Tsuchinshan-ATLAS.

premere l’immagine per lanciare la simulazione con animazione

Suggerisco ancora una volta di leggere l’articolo e visualizzare l’animazione su di un PC o su di un tablet, dal momento che sugli smartphone la rappresentazione richiede continui zoom per la visualizzazione, col rischio di perdersi parte delle animazioni.

Procediamo passo passo

Innanzitutto vediamo che ora il pannello di controllo in alto a destra è ulteriormente ridotto all’essenziale

il pannello di comando

con visibili :

  • la corrispondenza tra i colori e la traiettoria disegnata, della Terra, di Marte e della cometa
  • la data
  • l’evento da seguire
  • la casella chiamata “cosa fare“, che suggerisce l’azione da intraprendere per proseguire
  • un unico tasto “play“.

Al lancio del programma ci troviamo nella situazioni iniziale, del primo agosto 2024, in cui la cometa si trova già all’interno dell’orbita di Marte :

l’inizio della simulazione

premendo play, vedremo dapprima la cometa avvicinarsi al Sole e poi, con un bel cambio di prospettiva, arriveremo alla situazione del 27 settembre , giorno in cui la Cometa è arrivata al perielio, il punto più vicino al Sole in tutto il suo viaggio.

una bella visualizzazione della cometa giunta al perielio

Avete notato niente?

All’occhio più attento non sarà sfuggita una differente rappresentazione di una parte della traiettoria grigia della cometa, un po’ più ingrandita rispetto al resto della traiettoria, che è tracciata per punti.

Ho cercato di simulare la presenza dei detriti della cometa lungo la sua orbita, con una serie di puntini disposti randomicamente attorno alla traiettoria. Ovviamente si tratta di una cosiddetta modellizzazione del fenomeno, tradotto nella simulazione con valori per certi parametri scelti arbitrariamente e solo per mostrare questa presenza di detriti…

Se adesso premiamo play arriveremo, con un altro bell’effetto di cambio di prospettiva, al momento il cui la Terra sta per attraversare il piano orbitale della cometa : già qui si vedono meglio i detriti randomici.

questa foto sarebbe molto bella, se ripresa da una sonda spaziale!

Adesso arriva la magia!

Stiamo per arrivare al momento che nella scorsa puntata avevo indicato di pura magia da parte della Natura e cioè l’apparizione della cosiddetta “anti-coda“.

Premendo ora il tasto play vediamo cosa ho cercato di simulare : la visibilità della cometa e del Sole, praticamente in un punto vicino alla nostra Terra, magari a bordo di un satellite. Ecco l’immagine chiave!

il momento clou della simulazione con l’illuminazione dei detriti e la creazione dell’anticoda

Ora solo una parte dei detriti sparsi lungo l’orbita viene illuminata dal nostro Sole ed appare a contrasto con il nero dello sfondo : siamo in presenza dell’anticoda, che si vede solamente in questo strettissimo intervallo di tempo di un paio di giorni, solo quando si verifica una felice combinazione di eventi.

Se ritagliamo parte dell’immagine precedente in modo da visualizzare solo la zona in alto a sinistra, otteniamo quest’altra immagine con il particolare della cometa con la coda e l’anticoda

particolare dell’immagine precedente

Con un po’ di immaginazione e un po’ di colori in più, azzarderei che è quasi paragonabile a questa immagine

immagine reale della cometa con coda e anticoda

tratta da quella realizzata dall’amico Aldo Rocco Vitale dall’Etna e che aveva meritato l’APOD (Astronomical Picture Of the Day) del 18 ottobre (si veda questa pagina del sito).

Concludiamo l’animazione

Premendo ora il tasto play, con un altro bell’effetto di animazione si ritorna alla situazione in cui erano presenti i tre corpi celesti, Terra, cometa e Sole, ovviamente vicini solo per una questione di prospettiva.

Con un’ultima pressione del tasto play ci allontaniamo velocemente dalla Terra per seguire, con un altro cambio del punto di vista, il viaggio della cometa verso gli spazi siderali, con il che abbiamo concluso il nostro viaggio insieme alla cometa, alla scoperta della misteriosa anticoda.

eccoci alla fine del viaggio della cometa

Ricapitoliamo quanto abbiamo visto

Abbiamo osservato che solo grazie ad una particolarissima concatenazione di eventualità si può verificare la nascita dell’anticoda e cioè :

  • con la Terra che sta attraversando il piano orbitale della cometa (per la durata di un paio di giorni)
  • con parte dei detriti (la cui quantità non è data sapersi, ma nemmeno stimabile) eventualmente presenti lungo il percorso della cometa stessa, che vengono illuminati dal Sole
  • che vengono visti dalla Terra grazie al fatto che risaltano davanti allo sfondo nero del cielo.

Come ho sottolineato nella prima parte dell’articolo, questa coincidenza di eventi non avviene tutte le volte che una cometa passa al perielio nel suo viaggio attraverso il Sistema Solare : abbiamo visto infatti che è di fondamentale importanza il passaggio della Terra attraverso il piano orbitale della cometa, cosa che invece non è avvenuto ad esempio per Venere e Marte, a causa della loro posizione lungo la loro orbita.

Solo per Mercurio si era verificata questa condizione principale dell’attraversamento, ma erano mancate altre condizioni necessarie prima su tutte la giusta prospettiva che permettesse di vedere i detriti illuminati da dietro dal Sole : avevamo visto che in questo caso la cometa si trovava invece dall’altro lato rispetto al Sole, fatto questo che precludeva del tutto l’osservazione diretta da parte di un eventuale astronauta sulla superficie di Mercurio.

Il filmato finale

Siamo arrivati al termine dell’analisi grafica del comportamento della cometa Tsuchinshan-ATLAS in vicinanza del Sole, utilizzando due miei programmi di visualizzazione 3D interattiva, in questa occasione arricchiti con un modulo software per la creazione di animazioni.

Per chi volesse vedere tutta l’animazione automaticamente, senza dover intervenire con il tasto play, ho realizzato il filmato, senza il pannello di controllo.

 

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 500 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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