L’8 gennaio 2025 la missione congiunta ESA/JAXA BepiColombo ha effettuato il suo sesto flyby di Mercurio, segnando un passo fondamentale verso l’inserimento in orbita attorno al pianeta previsto per la fine del 2026. Durante il passaggio, avvenuto a soli 295 km dalla superficie sul lato oscuro del pianeta, le camere di monitoraggio (M-CAM) hanno catturato immagini che svelano dettagli unici della superficie di Mercurio. Queste osservazioni sono parte integrante della fase preparatoria della missione, che entrerà nel vivo con l’inizio delle operazioni scientifiche nel 2027.
Riviviamo brevemente il sorvolo della sonda con tre immagini selezionate e annotate dall’ESA.
Crateri Permanentemente in Ombra
La prima immagine mostra il polo nord di Mercurio a una distanza di circa 787 km, poco dopo il massimo avvicinamento di 295 km avvenuto sul lato notturno del pianeta alle 06:59 CET.
L’immagine evidenzia il terminatore, la linea che separa il giorno dalla notte, lungo il quale si distinguono i crateri Prokofiev, Kandinsky, Tolkien e Gordimer, con i loro bordi illuminati dal Sole. Questi crateri, permanentemente in ombra a causa dell’asse di rotazione perpendicolare di Mercurio rispetto al piano orbitale, sono tra i luoghi più freddi del Sistema Solare. Le osservazioni precedenti suggeriscono la presenza di acqua ghiacciata nei loro recessi oscuri, una delle principali questioni che la missione BepiColombo indagherà una volta in orbita.
Nella parte sinistra dell’immagine si estendono le pianure vulcaniche di Borealis Planitia, formate da colate laviche risalenti a 3,7 miliardi di anni fa. Queste colate hanno riempito antichi crateri, come Henri e Lismer, creando una superficie liscia interrotta da leggere pieghe, probabilmente generate dalla contrazione globale del pianeta durante il suo raffreddamento. La quantità di lava presente in questa regione è paragonabile a eventi vulcanici su scala catastrofica avvenuti sulla Terra, come quello che causò l’estinzione di massa alla fine del periodo Permiano circa 252 milioni di anni fa.
In primo piano l’immagine mostra una parte del pannello solare di BepiColombo e una sezione del modulo di trasferimento della sonda.
L’immagine ha una risoluzione di 730 metri/pixel.

Lava e impatti
La seconda immagine, scattata a 1427 km dalla superficie, evidenzia come vaste aree della superficie fortemente craterizzata siano state levigate da eruzioni vulcaniche. Un esempio è il cratere Mendelssohn, visibile a destra: con un diametro di 290 km, presenta un bordo esterno ancora distinguibile, ma il suo interno è riempito da materiali vulcanici lisci simili a quelli delle pianure circostanti. Impatti più recenti hanno lasciato piccoli crateri sulla superficie levigata. Le pianure di Borealis Planitia circondano il cratere Mendelssohn.
Nella parte inferiore sinistra dell’immagine è visibile il bacino Caloris. Con un diametro di 1500 km è il più grande cratere d’impatto ben conservato di Mercurio e uno dei più grandi del Sistema Solare. L’impatto che lo ha formato ha lasciato segni sulla superficie fino a migliaia di chilometri di distanza, come profonde depressioni che si diramano dal bordo del bacino. Alcune di queste depressioni contengono lava brillante, simile a quella presente sul fondo del bacino e nelle pianure settentrionali. L’immagine ha una risoluzione di 1500 m/pixel.

Vulcani, crateri e magnetismo
L’ultima immagine è stata scattata dalla fotocamera M-CAM 2 alle 07:17 CET, da una distanza di circa 2103 km. Mercurio è un pianeta sorprendentemente scuro, riflette infatti solo circa due terzi della luce rispetto alla Luna. Tuttavia le caratteristiche più giovani della sua superficie tendono ad apparire più luminose. Questo contrasto deriva dal fatto che i materiali portati in superficie da eruzioni vulcaniche o impatti recenti sono più chiari, mentre quelli esposti per periodi più lunghi diventano più scuri a causa dell’alterazione superficiale.
La foto evidenzia due interessanti esempi di materiali luminosi:
- Nathair Facula, visibile vicino al bordo superiore dell’immagine, è il risultato della più grande esplosione vulcanica conosciuta su Mercurio. Al centro di questo deposito vulcanico, largo almeno 300 km, si trova un condotto vulcanico di circa 40 km di diametro, sito di almeno tre eruzioni principali. Nathair Facula sarà un obiettivo chiave per gli strumenti di BepiColombo, che analizzeranno la composizione dei materiali eruttati per comprendere la formazione del pianeta.
- Fonteyn Crater, un cratere relativamente giovane di circa 300 milioni di anni, si distingue per la luminosità dei detriti d’impatto che si irradiano verso l’esterno.
Al centro dell’immagine si trova il cratere Rustaveli, un bacino ad anello di picchi con un diametro di circa 200 km. I suoi picchi interni emergono appena dal materiale liscio che ha riempito il fondo del cratere, probabilmente a causa di un’inondazione lavica. Questo cratere è particolarmente interessante perché la sonda Messenger della NASA ha rilevato un segnale magnetico proveniente da esso. Tali segnali si generano quando rocce fuse si solidificano, bloccando la direzione del campo magnetico planetario dell’epoca. I due magnetometri di BepiColombo esamineranno ulteriormente questo fenomeno.
La fotografia è stata scattata con un tempo di esposizione di 4 millisecondi e una risoluzione di circa 2330 metri per pixel. In primo piano sono visibili l’antenna a guadagno medio del Mercury Planetary Orbiter (al centro) e il braccio del magnetometro (a destra). L’immagine è stata leggermente elaborata per migliorare luminosità e contrasto.

Secondo i responsabili della missione, il flyby si è svolto senza problemi, fornendo dati preziosi per la pianificazione delle operazioni scientifiche future. Sebbene la fase principale della missione inizi tra due anni, le osservazioni effettuate durante i sei flyby già completati rappresentano un contributo significativo per la comprensione di Mercurio.
I dati raccolti, inclusi quelli relativi alla composizione e alla geologia del pianeta, saranno analizzati nei prossimi mesi e resi disponibili nell’archivio scientifico dell’ESA.

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