Siamo arrivati alla settima puntata della serie di articoli in cui presento un certo numero di modelli realizzati da abilissimi appassionati con i mattoncini LEGO : questi modelli vengono detti MOC (My Own Creations) e sono raccolti a migliaia in questo sito , suddivisi per categorie.
Da qualche tempo a questa parte, sto collezionando un sacco di modelli scientifici, archeologici e filmografici, e per ognuno di questi, puntata dopo puntata, potremo vedere interattivamente l’aspetto tridimensionale grazie al mio programmino, eseguito all’interno di un’altra pagina del browser.
Questa volta vi presenterò i modelli di tre sonde spaziali che hanno fatto la storia dei viaggi interplanetari all’interno del Sistema Solare e ben oltre, laddove la mano dell’uomo non ha mai messo piede…
Le sonde Pioneer 10 e 11
Si tratta di due sonde gemelle gestite dalla NASA, lanciate in epoca oramai remota, ma tuttora in volo verso gli spazi siderali.
La sonda “10” era stata lanciata nel marzo 1972 e dopo un viaggio di quasi due anni è giunta per la prima volta a sfiorare il pianeta Giove nel novembre 1973, effettuando pionieristicamente un volo a velocità maggiore di quella di fuga del Sistema Solare, dal quale dunque si sta allontanando sempre di più.
La sua sorella gemella, la sonda “11“, era stata lanciata ad aprile 1973 e dopo aver raggiunto e sorvolato Giove nel dicembre 1974, ha sfiorato il pianeta Saturno nel settembre 1979 per poi inoltrarsi pure lei nello spazio profondo.
Di entrambe oramai si sono perse le tracce a causa della fine dell’energia a disposizione, ma si stanno allontanando sempre di più dalla Terra : la sonda “10” viaggia in direzione della stella Aldebaran (costellazione del Toro), che potrebbe raggiungere tra più di 2 milioni di anni, ma nel frattempo la stella non si fosse spostata nello spazio, mentre la “11” fra circa 4 milioni di anni , raggiungerà stelle della costellazione dell’Aquila.
In questa immagine vediamo l’aspetto vero delle due sonde gemelle
aspetto che i bravi creatori di MOC hanno cercato di riprodurre con le ovvie limitazioni del caso.
Della storia delle due Pioneer avevo già parlato in qualche articolo, soprattutto in questo, dove si può vedere interattivamente il percorso effettuato dalle due sonde per raggiungere e superare i giganti gassosi del Sistema Solare.
Il modello delle sonde Pioneer 10 e 11
Trattandosi di due sonde gemelle, il MOC corrispondente è ovviamente uno solo: nel sito appare a questo link ed è decisamente semplice ed essenziale, formato da appena 27 parti!
Di questo modello viene fornito sia il pdf di appena 16 pagine contenente le istruzioni per la costruzione, sia il file io, leggibile con il programma stud.io. Sono decisamente lontani i tempi del “Millennium Falcon” o del “Colosseo” !
Grazie al mio programma 3D interattivo possiamo vedere l’aspetto del modello.
semplicemente cliccando l’immagine e ruotandolo nelle varie direzioni con il dito (sui dispositivi mobili) o con il mouse.
Ovviamente esistono anche MOC davvero molto più complessi: un esempio è presente in questa pagina ed è dello stesso abile autore della sonda New Horizons che incontreremo fra breve.
Dall’alto dei suoi 1608 pezzi il modello è molto più grande e ricco di dettagli, ma è per questo motivo che le sue istruzioni per il montaggio sono a pagamento.
Le sonde Voyager I e II
Delle sonde Voyager, anch’esse gemelle, riassumerò le gesta eroiche, rimandando ad esempio a questo articolo, dove potete vedere interattivamente i percorsi effettuati dalle sonde per raggiungere tutti i giganti gassosi del Sistema Solare.
Hanno viaggiato per anni tra i pianeti giganti seguendo il volo (non certo pindarico, ma reale) detto Grand Tour : si trattava di sfruttare opportunamente la posizione favorevole dei pianeti interessati nel quadriennio alla fine degli anni ’70, facendo effettuare alle sonde sorvoli ravvicinati ai pianeti, guadagnando così velocità grazie all’effetto fionda (Gravity Assist ).
In questa immagine vediamo l’aspetto delle due sonde immaginandole fotografate da vicino lungo il loro viaggio
e come sempre il compito dei realizzatori di modelli con i mattoncini LEGO è stato davvero complesso ma assolutamente apprezzabile.
In quest’altra immagine vediamo l’aspetto di un modello trovato tra i MOC a questo indirizzo
Anche in questo caso l’autore ha messo a disposizione sia il pdf contenente le istruzioni di montaggio del modello, che il file io contenente il modello in formato standard per i LEGO.
Grazie a quest’ultimo file ho potuto creare il modello tridimensionale che potete vedere interattivamente cliccando l’immagine seguente
Il modello è abbastanza semplice da realizzare e poco costoso, vista l’utilizzazione di appena 83 parti.
La sonda New Horizons
Siamo arrivati ad un’altra leggenda tra le sonde spaziali, la New Horizons, che ha effettuato per la prima volta il sorvolo di Plutone : alla partenza quest’ultimo era ancora considerato un pianeta del Sistema Solare, ma successivamente è stato riassegnato alla categoria dei pianeti nani in compagnia di altri oggetti importanti e famosi quali Cerere, Huamea, Makemake ed Eris.
Al di là del significato del termine che accompagna Plutone, la sonda NH ha effettuato un viaggio lunghissimo correndo come un pazzo per poter raggiungere la sua meta in tempi umani, nonostante la distanza proibitiva di Plutone dalla Terra.
In questo articolo potete leggere in maggior dettaglio le imprese di quest’altra sonda storica, che qui vediamo in un’immagine che la rappresenta in volo tra gli spazi siderali, in vicinanza di Plutone e del suo satellite principale Caronte.
Passando al modello LEGO, che qui possiamo vedere a livello MOC
ho trovato in questa pagina una realizzazione un po’ più complessa rispetto ai due modelli precedenti, in quanto la sua realizzazione prevede l’uso di 353 pezzi.
Partendo dalle istruzioni di montaggio in pdf, ho realizzato il modello virtuale con il solito CAD chiamato MLCad per ottenere alla fine il modello in formato tale da poter essere visualizzato dal mio programma interattivo, che potete attivare cliccando l’immagine successiva
con il che si apre come di consueto una nuova pagina del browser.
Con questo termino la puntata e vi do appuntamento alla prossima, nella quale ritornerò a parlare di fantascienza : non vi anticipo l’argomento che tratterò, tanto per lasciare un alone di mistero e di suspense, come si addice per certi film.
Aggiungo solo che parlerò di una serie di fantascienza oramai passata e di un film abbastanza complesso e decisamente futuro.
Rimanete sintonizzati!
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