Siamo in una realtà alternativa, ricca di imprevisti
I problemi tecnici che erano riscontrati nella realtà, nella serie sono stati sfruttati per creare situazioni alla base di nuove vicende.
In breve la situazione precipita : il LEM è troppo veloce e si avvicina ad una zona piena di rocce con poche possibilità di successo per l’allunaggio, vista la scarsità del propellente a disposizione. Viene deciso di tentare comunque l’allunaggio a fronte della possibilità, assolutamente vietata dalle circostanze politiche, di abortire la missione. I sovietici non possono vincere ancora.
Si procede dunque, ma al momento del contatto con il suolo lunare le comunicazioni si interrompono. Lo spettro di un fallimento da parte dell’Apollo 11 a causa dello schianto aleggia tra i tecnici e responsabili del centro di controllo ed in tutti i telespettatori che seguono la diretta.
Non sapendo dove fosse allunato il LEM, si chiede a Collins di cercarlo con un telescopio di bordo
l’ago nel pagliaio è trovato, ma i due astronauti non rispondono.
In prima analisi il fallimento totale della missione è prossimo, con la perdita dei due astronauti, Armstrong e Aldrin, sulla superficie e quella successiva di Collins che si rifiuta di tornare indietro da solo.
Ma all’improvviso, come nei migliori film carichi di suspense, la voce dei due astronauti riecheggia nella sala: sono atterrati, sì, ma l’allunaggio non è andato secondo i piani, come vediamo in questo filmato
Osservate bene i due astronauti che saltellano correttamente sul suolo lunare, perché altre volte si vedranno camminare normalmente, senza nemmeno alzare troppa polvere (la famosa regolite).
Almeno Armstrong e Aldrin sono ancora vivi e vegeti.
Errore grave di doppiaggio
Stavolta i responsabili della serie TV c’entrano poco: durante questa fase finale, resa molto drammatica dagli eventi, il tecnico addetto alle comunicazioni chiede più volte “Eagle, qui Houston, mi ricevete?” e subito dopo “Eagle, qui Houston, mi copiate ?” …
“Copiate“?! Ma come? Mica stiamo a scuola!!
Il verbo “to copy“, riferito alle comunicazioni, significa semplicemente “ricevere” e non certo il “copiare” riportato come unica possibilità dal traduttore di Google… Ahimè…
In definitiva si tratta di un altro dei millemila verbi inglesi che possiede un significato a seconda del contesto in cui viene utilizzato, della temperatura esterna e del colore degli occhi di chi lo sta utilizzando : tutti fattori che traggono in inganno traduttori poco esperti…
E qui si vede ancora una volta quanto viceversa è ricco di espressività e lemmi il nostro idioma, con il quale siamo in grado di esprimere un concetto in parecchi modi (in italiano puro e senza necessità di utilizzare termini aggiuntivi inglesi, non necessari) mentre risalta ancora di più il fatto che la lingua inglese è invece monocorde e chissà per quale motivo i creatori di questo linguaggio non si sono sprecati più di tanto con i verbi…
Tiratina d’orecchie non agli anglofoni, ma ai responsabili del doppiaggio.
La ripartenza del LEM ed eventi successivi
Con un’altra sequenza mozzafiato e ricca di pathos e dopo tanti conciliaboli e decisioni prese al momento, il LEM riesce a ripartire dalla Luna per potersi ricongiungere con il modulo di comando che intanto orbitava intorno al nostro satellite e terminare così la missione che li aveva portati per secondi sul suolo lunare.
Ho estratto questo filmato dalla seconda puntata per mostrare la ricchezza di dettagli sia dei moduli spaziali sia della Luna ed anche perché per fortuna una situazione così non era mai capitata.
Anche in questo caso Collins, in attesa dei colleghi di ritorno con il LEM, li contatta via radio dicendo “vi ho copiato, base Tranquillità”…
E vogliamo parlare della fase della Luna che si vede nella parte finale, poco prima dell’aggancio?

Secondo Stellarium

questa fase è quella del 2 agosto: nella serie non viene detto quanto tempo siano rimasti sulla superficie lunare i membri dell’Apollo 11, ma così si tratterebbe di una dozzina di giorni, col rischio di non avere ossigeno e viveri a sufficienza e con l’ombra della notte che si avvicinava al sito di allunaggio.
Oppure più semplicemente si tratta di un altro errore, ma in questo caso non infierisco, dato che sono felice dell’esito della missione.
Le missioni continuano
Dopo qualche mese l’Apollo 12 viene lanciato, con lo scopo di ricercare un sito idoneo a stabilire una base americana: mentre la missione era in volo alla volta della Luna, dalla superficie del nostro satellite arrivano le immagini del secondo sbarco da parte dei sovietici.
Si vede l’astronauta scendere la scaletta del modulo lunare e di lì a poco si presenta una nuova enorme sorpresa e ulteriore sconforto da parte degli americani tutti, a partire dai tecnici di Houston che seguono l’Apollo 12 per arrivare alla gente che guardava la diretta in TV.
Quando l’astronauta alza lo schermo solare, appare il volto di una donna : la prima donna astronauta sulla Luna, o meglio cosmonauta, visto che i sovietici usano questo termine, come vedremo.
Altro pugno nello stomaco per gli amici d’oltreoceano.
Acqua sulla Luna
Mentre le candidate astronaute americane stanno seguendo un duro corso di addestramento, vengono analizzate le foto scattate dalle sonde Lunar Orbiter, principalmente dedicate alla mappatura in alta risoluzione (per l’epoca!) della superficie lunare. Davvero una tecnologia che ora ci fa sorridere…
Ho aggiunto alla fine un fermo immagine per mostrare quello che aveva fotografato l’orbiter, la presenza di ghiaccio in due crateri lunari.
E proprio analizzando grandi quantità di foto (e immagino che all’epoca quest’analisi si facesse proprio con apparecchiature tipo quelle viste nel filmato) i tecnici trovano che all’interno di crateri sono visibili delle macchie luminose imputabili alla presenza di ghiaccio di acqua : ma per averne la certezza bisognerà attendere il viaggio di Apollo 15 che verrà attrezzato con strumenti necessari all’individuazione e riconoscimento di tali macchie luminose.
L’acqua e la Luna nel tempo presente
Ecco un altro momento in cui conoscenze attuali vengono riportate agli anni delle missioni Apollo, quasi senza accorgersene : la presenza di acqua all’interno dei crateri in ombra del Polo Sud Lunare è una scoperta recente, ottenuta grazie all’alta tecnologia presente nelle sonde attuali. Sarà proprio questa presenza di ghiaccio che nei prossimi anni spingerà le varie missioni americane ed internazionali a raggiungere le zone del Polo Lunare, dove costruire stazioni permanenti.
Tornando ai Lunar Orbiter, chi fosse interessato ad una pagina importante della topografia lunare, può scaricare uno dei primi atlanti lunari in formato pdf, chiamato LOPAM (Lunar Orbiter Photographic Atlas of the Moon) creato nel 1971 dai due tecnici della NASA David E. Bowker and J. Kenrick Hughes, sulla base delle immagini ottenute appunto dai 5 Lunar Orbiter inseriti in orbita lunare nel 1966 e 1967 : se non altro è una notevole testimonianza dei tempi pionieristici in cui erano state concepite le missioni Apollo.
Torniamo alla fiction
… con un altro errore di doppiaggio! Qui l’Astronomia non c’entra, ma ad un certo punto il tecnico spiega che l’acqua (H2O) può essere scissa nelle sue componenti (H, idrogeno e O, ossigeno) per ottenere dal primo il combustibile per i razzi e dal secondo la possibilità di respirare. Fin qui nulla da eccepire: corretto.
La formula H2O (come sappiamo dalla scuola) contiene due atomi di idrogeno e uno di ossigeno e si legge “accadueo“, ma scrivendola con font non scientifici e dedicati al doppiaggio, fatalmente diventa “H2O” che, letto da chi non sappia cosa sia l’acqua, può essere letta “accaventi“.
Ed è così che nel doppiaggio il tecnico afferma che “l’accaventi può essere scisso in idrogeno e ossigeno“… aiuto! La prima volta che ho sentito questa frase non ci volevo credere…
Altra brutta figura… La serie è salva, stavolta! Però un migliore controllo dei doppiaggi sarebbe stato più opportuno.
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