Il JWST ha scoperto un nuovo satellite di Urano

E’ di questi giorni la scoperta di un nuovo satellite di Urano da parte del James Webb Space Telescope


Nella gara tra i vari pianeti a chi possiede più satelliti, Saturno è lontanissimo in testa, con 274 lune, seguito da Giove con 97 satelliti ed al terzo posto si conferma Urano con 29 satelliti, l’ultimo dei quali scoperto analizzando immagini del JWST. Poi abbiamo Nettuno con 16 satelliti, Marte con 2 ed infine la Terra con un solo satellite, la Luna.

Il nuovo satellite appena scoperto si trova molto vicino al pianeta, essendo il terzo in ordine di distanza.

Lascio la parola a David Dickinson ed al suo articolo appena apparso su Skyandtelescope, traducendolo come di consueto in modo ragionato e non automatico: alla fine, con il mio programma di visualizzazione 3D interattiva (aggiornato per questa nuova scoperta), vedremo meglio dove si colloca il nuovo satellite.

Il JWST scopre una nuova luna di Urano

Il pianeta gigante Urano ha un nuovo satellite, chiamato provvisoriamente S/2025 U1 e menzionato in un annuncio del 19 agosto da parte degli scopritori, seguito poi dalla notifica da parte del Central Bureau for Astronomical Telegrams.

I ricercatori del SwRI (Southwest Research Institute), guidati da Maryame El Moutamid, hanno effettuato una ricerca per mezzo del JWST grazie ad un programma di osservazione ospite: hanno così individuato questo nuovo satellite combinando 10 immagini di 40 minuti l’una, riprese il 2 febbraio per mezzo della NIRCAM (la NEAR-Infrared Camera).

La potenza del telescopio spaziale JWST è dimostrata ancora una volta dal fatto che il satellite appare in questa sequenza di immagini come un oggetto di appena 25ª magnitudine.

Ipotizzando che l’albedo del satellite (la sua riflettività della luce del Sole) sia simile a quello degli altri satelliti, si stima che S/2025 U1 abbia un diametro tra 8 e 10 km, quasi come quello del piccolo satellite Phobos di Marte: in questa ipotesi, il nuovo satellite sarebbe uno tra i più piccoli della sua famiglia.

Maryame El Moutamid orgogliosamente sottolinea che “si tratta di una luna molto piccola, ma la sua scoperta è importante, dato che nemmeno la sonda Voyager 2 della NASA era riuscita a vederla da vicino nel corso del sorvolo avvenuto ben 40 anni fa”.

Il satellite si colloca tra i satelliti interni, tra Bianca ed Ofelia in questo diagramma statico

la posizione di S/2025 U1 relativa alle altre lune ed agli anelli di Urano – credit : SwRI

La bellissima immagine catturata dal JWST

Urano ripreso dal JWST – credit : NASA / STScI / ESA / M. El Moutamid (SWRI) / M. Hedman (Università dell’Idaho)

per mezzo della NIRCAM dotata di filtro F150W2 nella banda infrarossa tra 1.0 e 2.4 micron, mostra il nuovo satellite appena fuori degli anelli, insieme ad altre 13 lune già note: si tratta della prima scoperta da parte del JWST di un satellite del Sistema Solare.

Matthew Hedman, dell’Università dell’Idaho aggiunge che “queste osservazioni erano impostate per riprendere immagini con lunghe esposizioni, alla ricerca di segnali deboli di satelliti finora sconosciuti”.

Un po’ di storia di Urano

Sei anni dopo la scoperta del pianeta nel 1781 da parte di William Herschel, l’Astronomo tedesco scoprì le sue prime due lune, (Oberon e Titania). William Lassel scoprì Ariel e Umbriel nel 1851, mentre Gerard Kuiper nel 1948 portò a 5 il numero totale con Miranda: per parecchio tempo il computo dei satelliti rimase fermo a 5.

Gli anelli furono scoperti solo nel 1977 grazie ad un’occultazione di una stella da parte del Kuiper Airborne Observatory, mentre ci volle lo storico volo del Voyager 2 nel gennaio 1986 per aggiungere altre 10 lune ed infine l’Hubble Space Telescope e altri osservatori terrestri chiusero il conto a 28.

In nessun caso era stato possibile individuare S/2025 U1 perché molto debole.

I nomi dei satelliti sono da sempre tratti da personaggi di opere di Shakespeare e di Alexander Pope e la IAU non avrà difficoltà a dare un nome a questo nuovo satellite.

La visualizzazione interattiva in 3D

Come già avevo fatto in occasione della scoperta degli ultimi satelliti di Urano e Nettuno (qui e qui), ho aggiornato i dati del programma che mostra interattivamente tutta la corte di lune dei due giganti gassosi.

Cliccando questa immagine

cliccare per lanciare il programma

si aprirà un’altra pagina del browser contenente il diagramma in cui Urano troneggia al centro, circondato dalle orbite delle sue 29 lune, laddove l’ultima scoperta è indicata con un colore rosso ed è la terza orbita a partire da Urano.

In questo caso possiamo pure dare un’occhiata alle 16 lune di Nettuno, semplicemente cliccando il nome “Nettuno” in alto a sinistra.

In ogni caso la rappresentazione che ho scelto è già abbastanza complessa di per sé, piena di orbite che si intersecano, ma essenziale: ho scelto di non inserire i puntini lungo le orbite a rappresentare la posizione dei singoli satelliti e tantomeno i loro nomi, per non complicare ulteriormente la visualizzazione.

Come sempre possiamo cambiare il nostro punto di vista semplicemente spostando il mouse e zoomare azionando la rotella, mentre sui dispositivi tipo tablet, le mosse con le dita sono ovviamente quelle ben note.

A risentirci alle prossime scoperte da parte dei meravigliosi telescopi spaziali.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 577 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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