Il telescopio spaziale JWST immortala un altro pianeta con gli anelli

Il telescopio JWST continua la sua opera fotografando non solo oggetti celesti lontanissimi, ma anche relativamente più vicini…


Il telescopio spaziale James Webb Space Telescope (JWST) ha catturato l’immagine del pianeta gigante Urano e dei suoi anelli, ora che l’emisfero settentrionale sta vivendo giorni molto caldi.

Nel sito di SkyAndTelescope è apparso un articolo in cui si parla di una delle ultime foto scattate dallo stupendo JWST, che stavolta si è rivolto ben all’interno del Sistema Solare.

A quelli di voi poco amanti della lingua inglese, propongo la mia traduzione ragionata : buona lettura!

Un pianeta con gli anelli, Urano

Il JWST sta continuando la sua raccolta di immagini del Sistema Solare esterno, questa volta immortalando il pianeta Urano inanellato.

Il ben noto pianeta gigante, grazie alla sua grande inclinazione rispetto al piano della sua orbita, sta ora mostrando il suo emisfero settentrionale diretto verso il Sole: fotografato molti anni fa dalla sonda Voyager 2 da una distanza di 81500km e dal telescopio ad ottica adattiva dell’Osservatorio Keck, nelle isole Hawaii, il pianeta ha mostrato nuovi dettagli agli strumenti del JWST con un’immagine il cui tempo di esposizione è stato di appena 12 minuti.

il pianeta Urano in primo piano – credit : NASA / ESA / CSA / STScI / J. DePasquale (STScI)

Questa immagine è stata catturata nell’infrarosso dalla NEAR-Infrared Camera (NIRCam) alle due lunghezze d’onda di 1.4 e 3.0 micron e rivela notevolissimi aspetti del pianeta: i suoi anelli, alcune nuvole e la calotta polare settentrionale.

Come sempre, i colori delle due bande dell’infrarosso sono stati tradotti nelle colorazioni blu ed arancione, per renderli visibili ai nostri occhi.

Questa immagine mostra la calotta polare, che appare durante la primavera uraniana e che scompare nel successivo autunno: presenta delle gradazioni di colore, con la parte centrale decisamente più luminosa.

Si vedono pure due nuvole bianche, probabilmente associate a perturbazioni temporalesche.

Un anno del pianeta Urano dura 84 anni terrestri, perciò l’estate per l’emisfero settentrionale dura 42 anni. Dato che il pianeta ruota coricato su di un lato, all’arrivo dell’inverno la calotta polare settentrionale sarà diretta verso cieli bui e freddi.

La differenza tra le condizioni nei due emisferi comporta una meteorologia estremamente differente, con venti la cui velocità è stata misurata con valori fino a 900 km/ora. In alcuni punti di Urano il pianeta ha una temperatura ancora più fredda del pianeta Nettuno, decisamente più lontano: il motivo di questo fatto rimanga ancora un mistero.

In questo filmato della NASA, su YouTube in lingua inglese, si può vedere bene il fatto che Urano rotoli lungo la sua orbita con un’inclinazione molto alta (98°).

Alcuni dei satelliti di Urano

Questa immagine è quella originale, che abbiamo visto zoomata: in essa il JWST ha immortalato, oltre al pianeta e i suoi anelli, anche 6 dei suoi 27 satelliti, molti dei quali sono troppo piccoli e deboli per essere visti con questo breve tempo di esposizione.

alcuni dei satelliti di Urano, nella foto del 6 febbraio 2023 – credit : NASA / ESA / CSA / STScI / J. DePasquale (STScI)

Si vedono pure un bel po’ di oggetti celesti sullo sfondo, molti dei quali sono galassie.

Questa è l’ultima immagine ripresa dal JWST e relativa ad oggetti del Sistema Solare, dei quali sono stati già immortalati Marte, Giove e Nettuno: già queste immagini sono stupende in se stesse, ma la scienza che c’è dietro è ancora agli inizi, per cui bisogna rimanere sintonizzati per i prossimi sviluppi!

Il pignolone alla riscossa

Come puro esercizio ed in questo caso non per pignoleria, ho voluto verificare la configurazione satellitare di Urano e la sua corte (ripresa dal JWST) con quanto ottenibile con l’immancabile Stellarium.

Immagine scattata con Stellarium per il giorno indicato dalla NASA

Dato che nell’articolo era indicato solo il giorno della ripresa fotografica, ma non l’ora, credo di poter affermare che l’ora indicata sia un’ottima approssimazione: i satelliti ora dopo ora si spostano di parecchio lungo la loro orbita ed in particolare il satellitino Puck è parecchio veloce.

Ciò dimostra ancora una volta la bontà dell’ottimo programma e l’abilità dei programmatori francesi.

Rimaniamo tutti sintonizzati in attesa delle prossime scoperte da parte del meraviglioso JWST!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 537 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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