La costellazione dello Scorpione

La costellazione dello Scorpione è senza dubbio quella che meglio rappresenta il proprio nome, con una sequenza di stelle che formano la temibile coda. Scopriamone insieme i segreti!

Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Introduzione

Lo Scorpione: una costellazione veramente bella da osservare nelle serate estive, senza sforzo, senza dover temere il torcicollo, dato che ce l’abbiamo davanti a noi, bassa sull’orizzonte, maestosa ed insieme temibile. Anche se non sappiamo dove cercarla basta guardare il cielo e prima o poi la si incontra, con quella sua inconfondibile coda. Questo fatto mi fa sempre ricordare quando in TV si decidono a parlare di eclissi, apparizioni di comete, di pianeti ecc, insomma di qualunque cosa riguardi il cielo: immancabilmente tutte le volte viene ripetuta la solita frase “tutti col naso all’insu”, anche quando in realtà bisogna guardare dritto davanti a noi. Chissà com’è, per alcuni il cielo è solo lassù, non davanti o più semplicemente intorno a noi.

Lo Scorpione - thumb

La costellazione dello Scorpione

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Partendo da questa immagine tratta da Stellarium, oppure osservando direttamente la costellazione in cielo, seguendo le stelle, dal basso verso verso l’alto, dal pungiglione fin verso le chele, arriveremo ad una stella luminosissima, Antares, rossa, splendente, con un nome che da sempre l’ha associata al pianeta Marte, con il quale condivide il colore e contro il quale sembra combattere allorché il pianeta rosso capita da quelle parti del cielo: e se questo succede in occasione di un’opposizione, allora si potrà seguire per parecchio tempo il luminosissimo Marte vicino alla stella gigante. I prossimi due esempi saranno a fine settembre del 2014, con una stretta congiunzione, mentre nel periodo aprile-maggio-giugno del 2016 in occasione dell’$opposizione$ di Marte, il pianeta rosso si avvicinerà ad Antares, ma ritornerà sui suoi passi (moto retrogrado) per poi ritornare verso la stella, che poi sorpasserà per andare oltre. Appuntatevelo da qualche parte!

Lo Scorpione dal Sudafrica - thumb

Lo Scorpione da Città del Capo

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Chi conosce bene l’Astronomia oppure chi ha la fortuna di viaggiare per il mondo, sa che al di sotto dell’equatore il cielo subisce una specie di metamorfosi, con l’apparizione di costellazioni mai viste oppure con quelle che conosciamo bene che si presentano, come dire, storte. Se con l’immaginazione, o con un bel volo in aereo oppure ancora con Stellarium ci rechiamo a Cape Town, in Sudafrica, sapete come si vede lo Scorpione, quando sta per tramontare? Eccolo quasi irriconoscibile nella foto in alto: e a ferragosto, pensate, ce l’avreste addirittura allo zenit!

Come tutte le costellazioni anche lo Scorpione ci appare piatto, disegnato nella volta celeste, con le sue stelle, dalla più luminosa alle più deboli, che sembrano attaccate ad un fondale nero, tutte alla stessa distanza. No! Ora possiamo constatare con i nostri occhi che la verità è ben diversa. Sul nostro PC.

L'Applet della costellazione dello Scorpione in 3D - thumb

Grazie al nostro programma possiamo infatti farci un’idea di quanto ancora una volta le stelle che compongono una costellazione siano lì, nel cielo, solo in virtù di un gioco prospettico, formando solo in alcuni casi un vero gruppo fisico. Non mi stancherò mai di sottolinearlo: le stelle di una qualunque costellazione sono lontanissime da noi ma anche tra loro! Il fatto di vedere due stelle vicine è una pia illusione ottica: prendete ad esempio ι1 e κ Sco, in basso sulla sinistra, nel tornante che porta diretto a Shaula, il temibile pungiglione. Vedete? La prima sta ad una distanza allucinante da noi (1929 anni luce) e l’altra ad appena 483… Inimmaginabile e assolutamente ingannevole per l’occhio umano: hanno quasi la stessa magnitudine e sembrano vicinissime, ma non lo sono! Anche Antares non scherza con i suoi 554 anni luce: tra le stelle che ho utilizzato in questa rappresentazione la più vicina (o meglio la meno lontana) è ξ Sco, lassù in alto a destra, a 59 anni luce da noi. Proprio per la sua vicinanza, vedremo dal cielo di questa stellina dove si trovano il Sole ed altri astri noti: ho detto “stellina” dato che è appena poco più grande della nostra nana gialla, compagna delle nostre giornate. Antares no! Scopriremo invece che si tratta davvero di un mostro cosmico, ancor più di Betelgeuse.

Immagini antiche e moderne

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Nell’antichità lo Scorpione era raffigurato così

Lo Scorpione nell’Uranometria (big)

In questo disegno vediamo la costellazione dello Scorpione secondo quanto raffigurato da Bayer nella sua Uranometria

Lo Scorpione nell’Uranometria (big)

In questo disegno vediamo la costellazione dello Scorpione secondo Hevelius

Come sempre Hevelius ha rappresentato lo Scorpione in modo speculare rispetto a come appare nella sfera celeste: per vederlo correttamente bisogna dunque girare la foto.

Modernamente parlando, lo Scorpione ha un altro aspetto, ma comunque assolutamente simile, com’è ovvio:

Lo Scorpione secondo Stellarium

La costellazione dello Scorpione rappresentata modernamente da Stellarium

Il francobollo dello Scorpione

Questo è invece il francobollo commemorativo da 20 lire emesso dalla Repubblica di S.Marino nel 1970. Simpatica l’immagine, anche se molto essenziale e pure molto simpatica l’iniziativa di San Marino: francobolli in tema astronomico ne sono apparsi parecchi e di parecchi stati. Quando capiterà l’occasione, aggiungeremo la relativa immagine come curiosità.

Voliamo tra le stelle dello Scorpione

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Antares da 100ua - thumb

Antares da 100ua

Salpiamo a bordo dell’astronave Celestia per andare a vedere da vicino le stelle di questa bella costellazione: la prima tappa è ovviamente Antares. Quando il nostro navigatore spaziale ci porta a 100 unità astronomiche dalla stella, questa ci appare già sfolgorante come il Sole (la stessa luminosità, -26), ma c’è da rimanere a bocca spalancata. Da 100 UA, dieci volte la distanza di Saturno dal Sole, Antares ci appare come un disco di quasi 4° di diametro! Siamo evidentemente in presenza di un mostro, di una stella enorme ed infatti già sappiamo che essendoci posti a 100 UA dalla superficie della stella, il raggio di Antares è di 3.38 UA, ben 730 volte il raggio del Sole. Enormemente più grande di Betelgeuse…

La dimensione di Antares - thumb

Le dimensioni di Antares rispetto

alle orbite dei nostri pianeti

Ma quanto più grande? Invece di fare troppi conti, ho realizzato un disegno dove ho riportato in scala le orbite dei pianeti del Sistema Solare fino a Saturno e i due mostri del cielo Betelgeuse e Antares. E se già Betelgeuse era sembrata un $gigante$ che arrivava a metà dell’orbita di Giove, ora Antares si è ancor più avvicinata al $gigante$ gassoso: ma ci sono stelle ancora più grandi, che conosceremo sia viaggiando tra le costellazioni sia nei viaggi virtuali. In tutto questo sfoggio di grandezza, il Sole nel diagramma è molto meno che un puntino.

Possiamo immaginarci che da Antares il nostro piccolo Sole sia una stellina insignificante ed infatti è nientemeno che di $magnitudine$ 11 in una zona di cielo dove l’unica stella nota è Betelgeuse: davvero una delusione, alla quale però pian piano ci stiamo abituando. E da una stella mostruosa come Antares, quella più luminosa è π Sco che brilla più di Sirio nel nostro cielo: in questa foto la vediamo mentre siamo in orbita ravvicinata intorno ad Antares, che appare assolutamente minacciosa sulla sinistra. Fortunatamente la nostra astronave ha un buon impianto di condizionamento!

Shaula - thumb

Shaula, il pungiglione, da 1 UA

Nonostante tutti gli accorgimenti, fa decisamente troppo caldo da queste parti, anche dopo aver acceso tutti i ventilatori di bordo: conviene spostarci verso la coda dello Scorpione, andando dalle parti di Shaula (λ Sco), una stella umanamente più grande del Sole (appena 13 volte) che ci accoglie con la sua intensa luce azzurrina. Da una distanza di 1 unità astronomica ci appare con un disco di quasi 6 gradi e mezzo di diametro. Il Sole, visto da Shaula, è debole come prima e vi risparmio la foto desolante di una zona del cielo dove ancora una volta l’unica stella nota è Betelgeuse.

In buona compagnia

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Sole da csi Sco - thumb

Il sole visto da ξ Sco

Avevamo visto prima che delle stelle prese in considerazione per raffigurare la costellazione dello Scorpione, la più vicina è ξ Sco: essendo nettamente più vicina al Sole, quest’ultimo apparirà agli occhi degli Csiscorpiani come una stellina di quarta $magnitudine$ stavolta in una zona di cielo in buona compagnia di stelle ben note quali Aldebaran, le Iadi, le Pleiadi (che sappiamo far parte del Toro) e Bellatrix (Orione) e che conosceremo in seguito Sirio (nel Cane Maggiore) e Capella (nell’Auriga). Tutto sommato un condominio stellare con vicini degni e simpatici.

Manie di grandezza

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Confronto tra le stelle - thumb

Dimensioni delle stelle

Ricordate il diagramma di comparazione delle grandezze delle stelle? Finché ci stanno, aggiungo ogni volta le stelle di cui parlo negli articoli: stavolta è impossibile non notare Antares, che ho disegnato concentrica rispetto a Betelgeuse. In basso ho aggiunto la stella ι Sco solo per il fatto notevole che ha un raggio pari a 20 volte quello del Sole e perciò risulta la seconda della costellazione in ordine di grandezza: ancora una volta, semplicemente guardando le stelle su una mappa o direttamente in cielo non ci si può nemmeno immaginare quanto possano essere grandi le stelle oppure quanto possano essere distanti. Infine ho aggiunto una coppia di stelle (β1 e β2 Sco) per un motivo astronomico legato a ricordi di gioventù, che ora vi spiego.

Le mie prime osservazioni astronomiche

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Occultazione da Giove - thumb

Rarissima occultazione di una

stella doppia da parte di Giove

Correva l’anno 1971 e a metà maggio si sarebbe verificato un evento particolarmente raro in $campo$ astronomico: il pianeta gassoso Giove avrebbe occultato una stella di $magnitudine$ 2.6 (Acrab, β1 Sco), perciò molto luminosa e visibile comodamente ad occhio nudo. La peculiarità aggiuntiva dell’evento, che lo rendeva ancor più raro ed importante, era che la stella in questione è una doppia ottica: la compagna (β2 Sco) anch’essa molto luminosa ($magnitudine$ 4.8) non è però distinguibile ad occhio nudo, ma basta un binocolo per poterla vedere. All’epoca avevo a disposizione proprio un bel binocolo russo e così ho potuto osservare la parte finale (l’emersione della stella) di questo splendido evento, che conoscevamo solo noi appassionati di Astronomia e che i media avevano ignorato del tutto. Da allora e per un bel periodo di tempo che va fino al 2050, di occultazioni di stelle così luminose da parte di Giove non ce ne sono state e nemmeno ce ne saranno.

I nomi delle stelle

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In questa puntata abbiamo incontrato e visto nel disegno parecchie stelle che possiedono un nome proprio: vediamone il significato.

  • Antares (α Sco): significa simile ad Ares o contro Ares (Marte)
  • Acrab (β Sco): parola araba che significa lo scorpione
  • Dschubba (γ Sco): dall’arabo la fronte dello scorpione
  • Girtab (θ Sco): dal sumerico lo scorpione
  • Shaula (λ Sco): dall’arabo pungiglione dello scorpione
  • Al Niyat (σ Sco): dall’arabo le arterie
  • Lesath (υ Sco): dall’arabo la macchia nebbiosa (riferito alla nebulosa M7 che si trova nelle vicinanze)
  • Jabbah (ν Sco): dall’arabo la fronte (dello scorpione)
  • Wei (ε Sco): dal cinese la coda (dello scorpione)

Quando possiamo osservarla?

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La costellazione dello Scorpione è tipicamente visibile l’estate: alle 21, un orario comodo per chi non vuole fare alzatacce oppure vuole mostrarla ad amici di solito interessati ad altro, è visibile nei mesi che vanno da maggio (quando si vedrà bassa sull’orizzonte a SE) fino a settembre (quando stavolta starà per tramontare a SW). Il culmine, con lo Scorpione ancora basso sull’orizzonte Sud, si ha invece ad agosto di ogni anno.

Con questo salutiamo la bellissima costellazione dello Scorpione e vi do l’appuntamento alla prossima puntata. Rimanete sintonizzati!

Informazioni su Pierluigi Panunzi 456 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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9 Commenti

  1. Bell’articolo! Non e’ banale trovare “storie” riguardanti le costellazioni. Mi e’ piaciuta molto l’osservazione sul luogo comune del naso all’insu’: se avete mai avuto la fortuna di passare una notte in cima a una montagna (e intendo proprio sul cucuzzolo, non in rifugio) vi sarete sicuramente sentiti immersi nel cielo perche’ l’avrete avuto anche sotto!
    Buona giornata a tutti!

  2. una domanda tecnica:
    le immagini di stellarium sono coperte di copyright o bisogna chiedere autorizzazione per l’uso…

  3. Pier, come al solito…. Baciamo le medaglie, comandante!! :mrgreen:
    Mi stavo chiedendo se ci fossero delle informazioni relativamente alla superficie di Antares.
    Visto che è più o meno alla stessa distanza di Betelgeuse, e visto che di α Ori abbiamo ricostruzioni della fotosfera, mi sembra strano che non ci sia nulla in merito… ❓
    Se posso permettermi, aggiungo che Antares ha una compagna azzurra, 7 volte più massiva del Sole (meno della metà di Antares).
    Sarebbe al limite della visibilità ad occhio nudo, se non avesse una compagna così ingombrante… 😎

  4. @Red
    francamente non mi risulta niente riguardo eventuali studi sulla superficie di Antares: ne sarei molto contento… sarebbe affascinante! 😉
    Sì la compagna di Antares sarebbe una bella stella se l’altra non ci fosse: è una situazione abbastanza comune… ad esempio la ritroveremo parlando di Sirio.
    Come avevo già detto, se Celestia avesse implementato le stelle doppie, ne parlerei più diffusamente e ne fotograferei i dintorni… ma purtroppo così non è, almeno per ora… 😥
    Peccato! perché una percentuale veramente grande di tutte le stelle è multipla… 😕

  5. Come sempre un GRAZIE ! Poi una richiesta che mi sembra doverosa per completare il significato dei nomi, molto più affascinanti di sigle senz’anima.
    La pronuncia ? (o almeno le accentazioni …che noi in italiano diamo sempre per scontate). Ho cercato sul web, ma solo con Betelgeuse è venuto fuori di tutto…

  6. non è molto facile trovare l’accento di nomi di stelle…
    e magari quello che si trova è contrario a quanto uno era abituato da sempre: un esempio, la stella del Cigno, Albireo, io da 40 anni l’ho sempre chiamata Albirèo, per scoprire che invece si dice Albìreo … 😯
    per fare prima d’ora in poi la chiamerò “beta cigni” … 😉