Inaspettatamente alcuni radio telescopi hanno rilevato intensi “flash” nelle onde radio che sono durati brevissimi istanti e poi sono spariti altrettanto inspiegabilmente e rapidamente. Nessun segnale si è ripetuto. La prima ipotesi riguarda ovviamente un fenomeno relativo alle sorgenti più violente dell’Universo. Tuttavia, nessuno sa ancora spiegare come il collasso di una stella massiccia possa produrre onde radio così intense. L’unica possibilità di un certo senso logico potrebbe riferirsi a una fase molto critica e poco conosciuta: il passaggio da stella di neutroni supermassiccia a buco nero. Una specie di saluto finale all’Universo di una stella, prima di dirigersi verso la zona di non-ritorno
Le stelle di neutroni sono stelle ultradense, tutto ciò che rimane dopo l’esplosione di una supernova. Le loro dimensioni non superano pochi chilometri ma hanno una massa anche due volte superiore a quella del Sole. Teoricamente, non dovrebbero superare 1.4 masse solari, ma in una fase preliminare questo limite può anche essere superato. Prima o poi, comunque, queste masse comportano un più o meno rapido collasso verso lo stadio finale degli astri troppo massicci: i buchi neri. A cosa è dovuto questo periodo di attesa prima dell’ultimo salto verso i limiti della fisica? Probabilmente la grande velocità di rotazione del nucleo collassante. Per le “trottole” più rapide la trasformazione in buco nero potrebbe anche aspettare per qualche milione di anni.
Come una ballerina che gira velocemente sulle punte dei piedi, le forze centrifughe servirebbero a stabilizzare la stella di neutroni evitandole un immediato collasso. Tuttavia, così come le ballerine, anche queste stelle che cercano di allungare la propria vita ruotando al massimo delle loro forze, prima o poi devono cedere e rallentare. Le stelle di neutroni posseggono, infatti, anche un forte campo magnetico che agisce come un elica rispetto allo spazio che le circonda. La materia presente viene spazzata via, lontano dal nucleo centrale. La conseguenza di questa “pulizia” comporta una perdita di momento angolare e quindi un rallentamento della rotazione. La gravità aumenta e il destino è segnato: niente può più fermare il collasso. I segnali radio si produrrebbero proprio in quel momento, come un ultimo saluto all’Universo visibile.
Gli astrofici si sono sempre aspettati esplosioni ad alta energia nelle fasi di collasso, soprattutto nelle lunghezze d’onda gamma. Queste manifestazioni non si vedono invece durante i brevi flash radio. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che la stella di neutroni ha già pulito perfettamente i suoi dintorni e la superficie della stella supera immediatamente l’orizzonte degli eventi. In altre parole: non vi è più materia che viene eccitata durante la caduta né materia della stella che può scappare dalla sua superficie collassante. Un gioco estremamente ben organizzato e che deve avere tempi di esecuzione brevissimi.
Tutto ciò che resta della stella di neutroni è il campo magnetico, ma il buco nero non riesce a mantenerlo. In qualche modo deve sbarazzarsene. Quando il buco nero si è formato il campo magnetico viene separato dalla stella e si comporta come un elastico che si rompe. Questo processo può teoricamente produrre onde radio di grande intensità. Così almeno dimostrano i modelli preliminari. Tutti gli altri segnali, ben più potenti, come raggi gamma e X, vengono ingoiati dall’orizzonte degli eventi e non riescono a uscire allo scoperto.
A causa di questo segnale radio, ultra rapido e irripetibile, gli scopritori hanno chiamato questi oggetti peculiari blitzar, dal tedesco “blitz” che significa lampo o flash. Essi rappresentano proprio l’opposto delle pulsar, dove la rotazione continua a inviare onde radio in modo continuativo e periodico, al pari di un faro che illumina la notte e guida i naviganti.
I blitzar potrebbero essere la prima diretta evidenza della nascita di un buco nero, la cui formazione è accompagnata da un segnale netto e chiaro, anche se brevissimo. Nello stesso momento, indicano, però, anche la fine di una stella di neutroni. Il flash radio è un urlo di trasformazione e non certo di morte o di vita. Trasformazione, l’unica cosa che l’Universo può accettare. In ogni modo, a parte gli straordinari risvolti astrofisici legati a questo nuovo stato di vita stellare, I blitzar permetterebbero di “contare” i buchi neri che sono nati durante i miliardi di anni di vita del Cosmo. Vi sembra poco?
Poco tempo fa avevo scritto un articolo che in qualche modo apriva la porta a questo, ben più risolutivo. Vi invito ad andare a rileggerlo QUI.
Articolo decisamente interessante, dovrebbe riguardare solo un certo numero di stelle massiccie che lasciano una stella di neutroni appena superiore a 1,4 masse solari. Il delicato equilibrio tra campo magnetico e momento angolare da una parte e gravità dall'altra, alla fine di questo tiro alla fine la gravità e destinata a prevalere. Quello che non ho compreso è perchè il fenomeno deve essere così rapido. Vista la rapidità del fenomeno dovrebbe essere anche abbastanza elusivo non essendoci segnali premonitori non si sa neanche dove cercare! Oppure sono collegabili alle Magnetar?
E' stato possibile analizzare lo spettro?
Che meraviglie ci rserva il cosmo!! Per ogni risposta trovata dieci nuove domande!!
Grazie Enzo! Speravo proprio di leggere una tua opinione su questa scoperta.
Per quanto mi riguarda, la cosa che mi ha incuriosito di più é il fatto (confermato?) che abbiano rilevato questi "lampi radio" in tutte le direzioni in cui hanno puntato gli strumenti. Anche il fatto che fin'ora non li avessimo ancora rilevati mi lascia un po perplesso(mi viene da pensare che siano tutti più o meno alla stessa distanza e che quindi si riferiscano a una determinata età dell'universo), ma forse é solo colpa della mia ingenuità scientifica
Giusto appunto mi sembrava ci fosse un riferimento alle magnetar di cui ci avevi parlato.
Per ET aspettiamo ben altro, ma speculeranno, speculeranno...
Enzo, bellissimo articolo
Ma i B.H. anche se girano non hanno campo magnetico?
Le equazioni di Maxwell non potrebbero suggerire la soluzione? La variazione fino all'azzeramento del campo magnetico è responsabile di questi lampi superenergetici.
Per il momento sembra che siano stati scoperti 4 eventi...
Qui di seguito un'intervista INAF a questo proposito:
https://www.youtube.com/watch?v=18TrEhdhDbs