La nascita del Sole

Se possedessimo una macchina del tempo avremmo molti desideri da esaudire. Qualcuno vorrebbe tornare indietro di poche centinaia di milioni di anni e vedere in azione (a distanza di sicurezza) i celeberrimi T-rex. Altri preferirebbero fare un salto più lungo e assistere alla nascita della nostra stella. Niente di più facile per il secondo caso, anche senza macchina del tempo: basta osservare attentamente TW Hydrae.


Per studiare il Sole neonato è sufficiente cercare le stelle giuste della nostra galassia, dato che molte di loro sono proprio negli istanti della prima infanzia. TW Hydrae è una di queste ed è nata da soli dieci milioni di anni.

Essa ci mostra il suo polo ed è relativamente facile osservare il sistema di alimentazione di un bimbo ancora irrequieto e affamato. La stella si trova a 190 anni luce da noi, è di tipo K e pesa circa l’80% del Sole. Un esempio quasi perfetto. Osservazioni X e nel visibile ci mostrano chiaramente che è circondata da un disco di accrescimento, dove probabilmente si stanno formando o si sono già formati i primi proto pianeti. Tuttavia, la stella continua a ingoiare materia dello stesso disco. Non lo fa, però, in modo diretto. Utilizza una specie di cannuccia da bibite (in fondo è un bambino!). La cannuccia non è altro che il suo campo magnetico e in particolare le linee magnetiche che cadono verso i poli. Fortunatamente noi vediamo proprio uno dei poli del neonato ed è quindi facile seguire le “poppate” stellari. Esse sono molto violente anche se non costanti. Possono aumentare o diminuire nel giro di pochi giorni e quindi l’osservazione permette veramente di seguire istante per istante il metodo di alimentazione. Le poppate possono variare anche di un fattore cinque.

Il Sole appena nato
Una visione artistica del sistema di TW Hydrae. Si sta guardando direttamente verso uno dei poli della stella neonata e si vedono chiaramente i fasci di gas e polvere che cadono verso la stella lungo le linee magnetiche. Le “poppate” avvengono, però, in modo saltuario e non prevedibile. Insomma, mangia solo quando ha fame. Lo stesso doveva succedere nel nostro Sole quando aveva soltanto dieci milioni di anni d’età. (Fonte: David A. Aguilar (CfA))

Il materiale che piomba sulla stella crea delle onde di shock e fa salire la temperatura fino a tre milioni di gradi e anche oltre. L’emissione, perciò, oltre che nel visibile avviene anche negli X e Chandra ha dato -ovviamente- il suo contributo nell’assistere al pasto del giovanissimo Sole.

Per la prima volta, questa fase importantissima di una stella è stata seguita in diverse lunghezze d’onda e in tempo reale. Sembra proprio di essere tornati indietro di 4.5 miliardi di anni. Si nota che parte del materiale viene ricacciato all’esterno come vento stellare impetuoso, altri getti formano degli anelli e delle prominenze. Insomma, un’infanzia veramente turbolenta e vivace, come quella di tutti i bambini. Nel frattempo si è scoperto che le giovani stelle sono molto più attive magneticamente di quelle di mezz’età e molti processi di interazione tra campo magnetico e disco proto planetario si stanno chiarendo.

L’Universo ci regala le visioni del passato e del futuro senza macchine speciali e fantascientifiche. Basta osservarlo con attenzione.

 

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5 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Bellissimo caro Enzo, seguiamo l'infanzia turbolenta, vivace e anche un po' dolce di una stella. Cosa accadrà nella sua adolescenza? Sarà una turbolenza dissennata ed apparentemente distruttiva come quella dei nostri adolescenti (figlia docet) o sarà un crescendo di calma costruttiva ?

  2. meno male che abbiamo la scienza e la tecnologia..... ti immagini (parlando di macchina del tempo) se Galileo, Newton, Copernico ma anche Einstein o Hubble e tutti li altri grandi potessero vedere queste cose ? chi li potrebbe più tenere ? e, considerato il cervello che avevano, con queste esperienze a disposizione chissà cosa sarebbero capaci di elaborare..

  3. Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    Fortunatamente noi vediamo proprio uno dei poli del neonato ed è quindi facile seguire le “poppate” stellari. Esse sono molto violente anche se non costanti. Possono aumentare o diminuire nel giro di pochi giorni e quindi l’osservazione permette veramente di seguire istante per istante il metodo di alimentazione. Le poppate possono variare anche di un fattore cinque.
    Ciao Enzo,
    una domanda: per "fattore cinque" intendi fino a cinque volte più grande della "poppata" minima, oppure cinque ordini di grandezza?
    Mi sa che nel secondo caso parliamo di roba veramente grande!

    Un caro saluto,
    Alex.

  4. Citazione Originariamente Scritto da AlexanderG Visualizza Messaggio
    Ciao Enzo,
    una domanda: per "fattore cinque" intendi fino a cinque volte più grande della "poppata" minima, oppure cinque ordini di grandezza?
    Mi sa che nel secondo caso parliamo di roba veramente grande!

    Un caro saluto,
    Alex.
    ciao carissimo,
    no, intendo proprio un fattore cinque, ossia 5 volte... Non esageriamo!!!!!