Come ho detto nella puntata introduttiva, ho l’intenzione di recensire un certo numero di app astronomiche, secondo criteri esclusivamente personali: si tratta di app che possiedo da parecchio tempo nei miei dispositivi android (smartphone e tablet) e che senz’altro devono trovare posto nella dotazione di ogni appassionato. È ovvio che io non ricevo nessun tipo di compenso da parte degli sviluppatori di tutte queste app, così come non ne ho con quelli di Stellarium o Celestia: sono solo un utente appassionato che in caso di necessità si fa sentire con email e quant’altro.
Nel caso di LunarMap HD, della Omega Centauri Software, si tratta di uno dei primi programmi di Astronomia scaricati dal sottoscritto: dopo aver affrontato l’irrisoria spesa di 1.59 € , posso affermare che si tratta di soldi ben spesi, avendo la possibilità di portarsi sempre con sè un atlante lunare ad altissima risoluzione. Evidentemente questa app si apprezza maggiormente nei tablet, che consentono una visione davvero spettacolare del nostro satellite naturale.
Acquistando l’app, LunarMap HD permette di poter scaricare 12 tipi di mappe lunari differenti, che poi rimangono nella memoria del dispositivo, senza la necessità di ricaricarle, se non in situazioni eccezionali: una di queste mappe, se non ricordo male quella indicata con il segno di spunta, viene caricata automaticamente all’atto dell’installazione dell’app

successivamente, cliccando sull’iconetta a forma di cartellina, si ha la possibilità di passare da una mappa all’altra, eventualmente scaricandola: saggiamente il programma suggerisce l’utilizzazione della Wi-Fi dal momento che le mappe sono abbastanza grandi e sta all’utente decidere come comportarsi.
Dall’elenco si vede che 5 di queste sono tratte dall’opera infaticabile della famosa sonda LRO (qui un articolo in cui ne parlo), rappresentando le migliori mappe messe a disposizione degli utenti. Altre 5 sono tratte dall’USGS (United States Geological Survey) ed infine altre due sono mappe cartacee, create addirittura negli anni ’70 (dello scorso secolo, come suol dirsi).
Caratteristica comune di tutte queste mappe è la possibilità di aumentare o diminuire lo zoom e sono tutte cliccabili: a seconda di dove si tocca lo schermo, viene presentato un elenco di tutte le caratteristiche lunari (mari, crateri, monti, ecc) presenti nell’intorno. Scegliendo poi ad esempio uno dei crateri, ne vengono indicate le caratteristiche principali:
- il tipo della caratteristica prescelta (cratere, mare, ecc)
- le coordinate lunari (longitudine e latitudine selenografica)
- il diametro (in km e miglia)
- l’origine del nome
- qualche informazione sul tipo di caratteristica selezionata
A mano a mano che si sale con lo zoom, evidentemente gli oggetti superficiali tra cui si può scegliere diventeranno sempre di meno.
La funzione di ricerca permette invece di selezionare un oggetto lunare a partire da un database che contiene più di 7000 voci: basta iniziare a digitare il nome e nell’elenco vengono riportate tutte le voci contenenti le lettere digitate. Cliccando su una di queste si viene subito catapultati sul suolo lunare in corrispondenza dell’oggetto ricercato.
Le mappe ad alta risoluzione della sonda LRO
Si tratta della sonda lanciata dalla NASA nel 2009: da quell’anno la sonda ha incessantemente fotografato in alta risoluzione il suolo lunare con la WAC (Wide Angle Camera) realizzando una completa mappatura della superficie, sia per quanto riguarda la faccia ben nota, sia per quanto concerne il lato sempre nascosto della Luna (il famoso Dark side of the Moon). Tutte queste mappe sono a disposizione di chiunque ed in particolare le mappe “LRO mission WAC hi-res“, la versione “Farside” nonché la “Farside LRO mission WAC grayscale mosaic” sono state ottenute sfruttando quelle processate da una vecchia conoscenza del programma Celestia, quel John Van Vliet che nel corso degli anni ha contribuito in maniera massiccia ed affidabile con una serie di add-on per questo notissimo programma e sempre disponibili nel repository di Celestia (ad esempio a questo link).
I tre screenshot vogliono essere solo un assaggio di quello che si può ottenere: dalla mappa hi-res vediamo il cratere Copernicus ad un livello intermedio di risoluzione

dalla mappa “farside” ho puntato alle coordinate del punto centrale (0°N, 180°E) della faccia nascosta, vicino al cratere Lipskiy

come pure dalla mappa “farside grayscale” si ottiene un risultato simile

Molto interessanti sono le mappe a falsi colori delle due facce (visibile e farside) ottenute a partire da quelle in hi-res ed associando un colore differente a seconda dell’elevazione di metri della caratteristica superficiale.

Questo è un esempio del lato visibile, centrato sempre sul cratere Copernicus del quale abbiamo un assaggio delle caratteristiche: quota del bordo del cratere superiore ai 2000 m e fondo del cratere a circa -3000 m: sarebbe stato bello vedere per il centro della mappa (in basso a destra) oltre all’indicazione delle coordinate anche l’elevazione sul livello medio, ma ciò in effetti non è possibile dato che l’app è dedicata a dispositivi dotati di tocco. Trovo molto interessante il fatto che grazie a questo tipo di mappe si possa avere una prima impressione della tridimensionalità della scena, della quale difficilmente si percepiscono solo visivamente le quote. In un’altra puntata vedremo in’altra app molto utile da questo punto di vista.

Analoga situazione la troviamo per la faccia nascosta della Luna: ben difficilmente si potrebbe immaginare che tutte le zone colorate di rosso si trovano quasi a 5000 m di quota, costituendo un altopiano costellato di crateri.
Le altre mappe dell’USGS sono tutte a risoluzione minore ma ottime per avere un costante paragone con quelle migliori, con il semplice tocco sullo schermo: anche di queste è disponibile la versione in falsi colori

Interessanti sono poi le rappresentazioni cartacee della Luna: la prima è la Lunar Chart LPC-1

pubblicata nel 1979 dal Defense Mapping Agency Aerospace Center, mentre l’altra è la NASA Lunar Chart LMP

pubblicata nel 1976 dall’Aeronautical Chart Information Center, dell’USAF.
Soddisfattissimi delle scelte, aspettiamo che magari un domani facciano un aggiornamento con mappe ancora più dettagliate! Chissà…
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