Star Trek rivisitato
Se vi sembra che le mie considerazioni ed analisi siano abbastanza confuse, è solo perché la confusione l’hanno creata gli sceneggiatori: è difficile far convivere due traiettorie completamente differenti, fatalmente mischiate in un frittatone fantozziano.
Voi sapete che al sottoscritto piace molto ricreare le vicende, sfruttando il più possibile quel potente programma, Celestia, oramai vecchiotto, ma ancora capace di dare risposte assolutamente astronomiche e non inventate: in questo caso ho sfruttato comandi che finora non avevo mai utilizzato, e che in un certo senso snaturano la scientificità voluta e mostrata dai progettisti per Celestia.
Sto parlando dei comandi che simulano la possibilità di viaggiare con la nostra astronave virtuale (quella che ho da sempre utilizzato, ferma ed immobile e dalla quale possiamo scattare foto), accelerandola in una certa direzione. I comandi in questione consentono ad esempio di settare la velocità a quella della luce (F4), o a 10 volte tanto (F5) o addirittura 1 Unità Astronomica al secondo (F6) per arrivare a 1 $anno luce$ al secondo (F7) … Il tutto con l’ovvio scopo di effettuare viaggi senza rischio di addormentarsi davanti allo schermo: tanto sappiamo che comunque possiamo collocarci istantaneamente in una qualsiasi parte dell’universo, cosa che tra l’altro ho sempre fatto!
Vediamo ora gli step che ho effettuato per realizzare i prossimi due filmati: mi sono ovviamente posizionato dalle parti di Giove, fra 200 anni, spostandomi leggermente sulla sinistra (comando yaw left, 4 del tastierino numerico), proprio per non andare a sbattere contro Giove e passare dall’altra parte, non appena accelerata l’astronave! Questa è l’immagine di partenza ed il rettangolo rosso mostra l’area che viene utilizzata per la creazione del filmato

Ho lanciato poi la registrazione ed impartito il comando di accensione dei motori, seguito poco dopo dallo spegnimento degli stessi, per non perdermi negli spazi vuoti del Sistema Solare: ho creato perciò un filmato in formato avi da cui ho estratto la parte di movimento dell’astronave per poi creare il seguente filmato mp4, riducendo come sempre le dimensioni del filmato stesso
Guardatelo magari più volte visto che dura nemmeno 20 secondi: stiamo viaggiando alla velocità della luce seguendo la traiettoria dritta per dritta del mio primo diagramma e la fase di Giove è ovviamente molto vicina a Giove Pieno. Come detto più volte fino alla noia i satelliti sono sempre e comunque dei puntini lontani, riconoscibili solamente per l’etichetta che almeno ne mostra la posizione nel filmato: di particolari superficiali nemmeno parlarne. Invece Giove appare con una fase completamente differente rispetto a quella del film, in un istante del sorvolo

e subito dopo

Veniamo ora alla parte del filmato del film in cui il punto di vista è da prua rispetto all’Enterprise: in questo caso, pur essendo presente il modello dell’astronave in Celestia, sarebbe stato complicatissimo posizionarla vicino a Giove e farla viaggiare secondo una nostra traiettoria… Non ci ho nemmeno provato per non impazzire: d’altronde non è lo scopo per cui è nato Celestia, mentre magari potrebbe essere di più facile realizzazione con il più moderno SpaceEngine, che nasce come un simulatore di volo spaziale con la scientificità ereditata da Celestia…
Mi sono perciò riposizionato dalle parti di Giove ed ho utilizzato il comando che visualizza la scena alle nostre spalle (*, Look back), impartendo di nuovo il comando F4, per portare la velocità a quella della luce, dopo aver iniziato a registrare il filmato: dopo la consueta elaborazione del filmato avi e la trasformazione in mp4, ho perciò ricreato la situazione (oserei dire più realistica, vera) della vista dall’interno dell’astronave che sfreccia a fianco a Giove, con il Sole nello sfondo e i satelliti ben lontani
Avete visto niente del pianeta gassoso? Data l’alta velocità si è appena intravvista una sottilissima falce di Giove , com’è giusto che sia e che vi mostro avendola catturata come singolo fotogramma dal mini-filmato

Giove mostra giustamente una fase davvero sottile, quasi invisibile, ben lontana da quella mostrata dal film.
Concludo questa lunga recensione astronomica del filmato, constatando che anche stavolta l’Astronomia è uscita con le ossa rotte a tutto vantaggio della spettacolarità, però almeno mi ha dato l’ennesima possibilità di proporvi i miei diagrammi e i miei filmati, che non mi sembra nessuno mai abbia creato e mostrato prima d’ora…
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