Un film di fantascienza per la TV: Anon

Recentemente in un noto canale televisivo è stato proposto un film di fantascienza di produzione propria, Anon, ricco di buoni spunti, che mi hanno spinto a scrivere questa mia personalissima recensione, ma…


… come suol dirsi, non tutte le ciambelle riescono con il buco : a mio parere la ciambella in questione è uscita un po’ deformata, ovale, ma comunque con il buco al centro!

La TV in questione, Netflix, ha il notevole pregio di produrre e/o distruibuire serie televisive e film che altrimenti sarebbero caduti nel dimenticatoio: si sa che nel caso dei film valgono i gusti personali di una vasta platea di telespettatori ed allora succede che alcuni film o serie TV si rivelano un fiasco tremendo (mi sto riferendo all’incredibile serie “The OA” e ad alcune puntate di  “Stranger Things“, da cancellare), oppure vengono proposte serie bellissime quali “The Expanse” di cui già ho avuto modo di parlare nelle mie personali recensioni.

Il film che sto recensendo dal mio consueto punto di vista astronomico, Anon, si trova a metà strada tra i film bellissimi e quelli da cestinare: senza entrare nei dettagli, per non rovinare la sorpresa di chi volesse guardarlo, dico subito che è il solito film ambientato in un futuro distopico, monocolore (grigie le strade, grigi i palazzi, grigi i vestiti, grigi i volti dei protagonisti maschili), particolarmente lento in tanti passaggi, ma ricco di novità e, ahimé, di spunti tratti da altri film o telefilm:  in alcuni punti il film sembrerebbe il concentrato di uno o più episodi dell’ottima serie Black Mirror.

In breve, in questo futuro imprecisato le persone hanno un impianto oculare che permette di analizzare la scena di vita quotidiana, riconoscendo il 99.99% delle persone che si incontrano per strada con tanto di nome, cognome, età, attività ed in alcuni casi commenti, (praticamente quello che succede in “Person Of Interest“) oppure riconoscendo ad esempio oggetti di uso comune presenti in casa, un cavatappi di stile italiano ed una bottiglia di whisky, come se ci fosse bisogno di un’intelligenza artificiale per riconoscerli!

grazie all’IA sappiamo cosa abbiamo davanti ai nostri occhi

il tutto avendo completamente dimenticato cosa significhi la privacy, considerato che Ether, il grande fratello del caso, registra costantemente tutto quello che le persone vedono.

Fin dalle prime scene

riconoscitore automatico di persone

si ha davvero l’impressione di assistere ad una puntata di “POI” …
Altra interessante possibilità di questa evoluzione tecnologica è quella di poter inviare messaggi, filmati relativi ai ricordi propri o altrui oppure effettuare banali videotelefonate, letteralmente con un battito di ciglia

Senza entrare ulteriormente nei dettagli e nelle vicende poliziesche alquanto intricate e condite di termini tecnicissimi, nel film si seguono le indagini del detective, un incrocio tra Humphrey Bogart (per l’espressività del volto grigio) e Philip Marlowe (il detective indolente, piatto e consumato da anni di esperienza): ad un certo punto di una serata senza nuvole, il nostro eroe attende una persona osservando distrattamente il cielo notturno.

E qui appare una sorta di magia: alzando lo sguardo al cielo, l’impianto oculo-digitale gli permette di riconoscere le costellazioni, le stelle e le nebulose, (qui la versione del filmato in HD)

il tutto senza dover utilizzare app astronomiche sui cellulari, che oramai sono diventati perfettamente inutili.

Quando ho visto questa scena, sono piacevolmente sobbalzato, pensando “che carino, una cosa bellissima!”: pian piano nel cielo, già solcato da linee di azimuth ed $altezza$ tutte etichettate come siamo abituati da app e programmi per PC, appaiono tantissime stelle, un satellite artificiale (“Heavenly Palace, Chinese Space Station”, la Tiangong 2 o eventuali successive, visto che la 1 è andata distrutta) e poi, sempre per magia, vediamo apparire le costellazioni e alcune nebulose etichettate con la propria sigla “NGC” o “M“.

È stata proprio questa piccola parte del film che mi ha spinto a scrivere la mia recensione e stavo già  concludendo l’articolo, con i titoli di coda, tessendo le lodi di quest’idea simpaticissima, quando quasi per scrupolo ho cercato e scaricato il film in formato HD, avendo così la possibilità di una risoluzione migliore per il filmato.
Per pura curiosità volevo analizzare meglio questa mappa stellare.

Non l’avessi mai fatto! Si è scoperchiato il classico vaso di Pandora dal momento che mi sono accorto di tante cose che non andavano! E così ho praticamente scritto in corso d’opera questa nuova parte dell’articolo…

Non ci siamo davvero…

Credo che solo un pazzoide come il vostro pignolone si sarebbe soffermato ad analizzare le stupidaggini concentrate in questa zona di cielo particolarmente conosciuta e viceversa povera di stelle visibili ad occhio nudo anche in montagna… Come ho scritto altre volte, mi domando come mai non abbiano interpellato un qualunque appassionato di Astronomia per realizzare questa viceversa divertente caratteristica dei nostri occhi futuri: alzare lo sguardo al cielo e capire immediatamente cosa stiamo osservando. Ma scusate, questo già lo faccio con i miei occhi umani, senza alcun ausilio informatico!

Come potete vedere nel filmato (meglio se in HD), nelle intenzioni originali degli sceneggiatori, si tratta della zona settentrionale della $sfera celeste$, dove troneggia la Polare all’interno della costellazione dell’Orsa Minore, accompagnata pochi secondi dopo dall’apparizione dell’eterna compagna stellare, l’Orsa Maggiore. Ma già la posizione della Polare, guardando meglio, è sbagliata: il meridiano centrale che si vede dovrebbe essere quello del Nord e perciò la Polare dovrebbe trovarsi nelle immediate vicinanze, ma ancora peggio va con l’$altezza$ della stella sull’orizzonte, ad occhio calcolabile intorno ai 47°.
Le vicende si svolgono a New York e , Wikipedia alla mano, leggiamo che le coordinate della megalopoli sono 40°42′46″N, 74°00′21″W : perciò la Polare si deve trovare ad un’$altezza$ sull’orizzonte di 40° (la latitudine del luogo), quasi all’incrocio della griglia verticale relativa all’azimut (0°, verso Nord).

E se invece di un errore, fosse una cosa voluta? E se c’entrasse la ben nota precessione degli equinozi? In effetti (o mi è sfuggito, oppure non viene proprio detto) nel film e nelle altre recensioni non si parla dell’anno in cui si svolge la vicenda: dati i “progressi tecnologici” (li metto tra virgolette per pietà) verrebbe pure da pensare ad un futuro molto ma molto lontano. Sta a vedere che in questo futuro la posizione della Polare è cambiata?

Perciò armato del mio fidato Stellarium, mi sono posizionato alle coordinate di New York City intanto per mostrare quello che si vede ai giorni nostri: per essere più fedele al film mi sono spinto a mostrare le stelle fino alla magnitudine 7, non certo visibili ad occhio nudo, considerato che siamo anche in città. Ho variato la scala assoluta per le stelle dal valore 1.00 di default fino ad un esageratissimo valore pari a 5.00, appiattendo di fatto la luminosità delle stelle (come nel filmato), ottenendo una visione irrealistica e caotica… L’Orsa Maggiore si distingue ancora sulla sinistra, ma forse perché so che sta proprio lì…

il cielo notturno di New York

Qualche volenteroso vuole confrontare intanto le due mappe stellari? Mission Impossible, tanto per citare un altro film…

Mi sono spostato perciò di 1000 e 2000 anni nel futuro per vedere dove apparirà la Polare nel cielo, ma decisamente non ci siamo: ecco il cielo nel 3018

il cielo di New York fra 1000 anni

e nel 4018

il cielo di New York fra 2000 anni

Vediamo in entrambi i casi che la polare si allontana dalla sua posizione attuale, però verso sinistra (verso Ovest), mentre per trovarla alla posizione del film dovremmo addirittura tornare indietro nel tempo, ad esempio al 1018, oppure dopo un giro completo della precessione , intorno al 25000-26000 !!
Voi ci credete che le vicende del film si svolgano tra 25000 anni? Io no!

il cielo di New York 1000 anni fa, oppure tra 25000 anni!!

Ma passiamo oltre… Pur essendoci tantissime stelle, nel cielo del filmato le due Orse presentano parecchie stelle mancanti rispetto ai segmenti che ne compongono le figure stilizzate: non sono stati attenti nemmeno a questo. E che dire dei due puntatori che non puntano alla stella polare? Un caos totale…
Poi viene mostrata la costellazione di Andromeda, mentre si sono dimenticati completamente della più bella ed appariscente Cassiopea! Non avranno trovato le stelle che la compongono!

E le nebulose? Un disastro totale!

Altro discorso riguarda le nebulose, comunque invisibili ad occhio nudo in città: aver indicato parecchie di esse con la propria sigla poteva far pensare che gli sceneggiatori sapessero di cosa si stesse parlando. Evidentemente no.
Se seguite passo passo il frammento del film, all’inizio, in alto si vedono addirittura due nebulose indicate con la stessa sigla (NGC 6939) in due punti lontani del cielo, cosa questa assurda ed allucinante: in realtà l’unica e vera NGC 6939 si trova al confine tra Cefeo ed il Cigno, lontanissima verso lo zenit e oltre…
Analizzando tutte le nebulose mostrate, c’è da dire che sono tutte regolarmente errate, quasi buttale lì a caso…
Mi limiterò (per pietà) solo a quelle che appaiono all’interno dell’Orsa Maggiore. Le varie NGC 6888, 6834 e 6832  si trovano tutte nel Cigno, mentre NGC 6940 e 6830 stanno all’interno della Volpe… In tutt’altra zona del cielo…

Un’altra bella chicca è quella M92 , indicata vicinissima alla stella Polare, mentre sappiamo tutti (noi almeno, loro no di certo! ma bastava cercarla su google…) che si trova nella costellazione di Ercole!!

E poi dalle parti di Andromeda vengono mostrate due fantomatiche NGC 6820 e 6207, che invece si trovano rispettivamente nella Volpe e in Ercole, mentre si sono assolutamente dimenticati di M31, la famosissima galassia di Andromeda… Ma come si fa??

Non ci siamo assolutamente: hanno raffazzonato una mappa stellare alla bell’e meglio, sicuramente di un’altra zona di cielo se non addirittura creando un gran numero di stelle random, nella quale mappa hanno fatto una gran fatica a disegnare tre costellazioni, azzeccando solo poche stelle. Poi hanno inserito a caso sigle di Nebulose e come ciliegina sulla torta si sono dimenticati della $galassia$ più famosa.
Avranno pensato che tanto nessuno ci avrebbe fatto caso!!

Che peccato! Sono rimasto davvero deluso: evidentemente agli sceneggiatori non interessava assolutamente l’Astronomia…

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 537 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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