Il telescopio spaziale James Webb completa i test

Anche l’ultima fase è conclusa: dopo anni di ritardi e miliardi di dollari investiti si inizia a intravedere la data di lancio per questo incredibile progetto.

Un altro passo importante è stato messo a punto nella preparazione del James Webb Space Telescope, che ha finalmente passato anche gli ultimi test meccanici. Dopo aver verificato nei mesi scorsi il funzionamento di ogni singolo componente elettronico, l’apertura in microgravità simulata degli specchi e della grande vela multistrato in kapton (la quale lo schermerà dai raggi solari permettendogli di operare a temperature criogeniche), l’ultima parte dei test riguardava la severissima simulazione delle condizioni del lancio.

In un comunicato diffuso nella serata italiana di ieri la NASA ha informato che, avendo passato anche queste verifiche, JWST ha iniziato la preparazione per il trasporto via nave verso Kourou, in Guyana Francese, verso cui è previsto parta intorno alla fine di settembre. Una volta giunto a destinazione, il più costoso e complesso telescopio spaziale della storia verrà quindi integrato nel razzo scelto per il suo lancio, un Ariane 5 fornito dall’Agenzia Spaziale Europea. La data del lancio non è ancora fissata con precisione in quanto non è necessario rispettare delle cosiddette “finestre” come avviene per le sonde planetarie, che per minimizzare il consumo di carburante devono essere lanciate quando le posizioni reciproche tra i pianeti sono favorevoli. Per il JWST è previsto il lancio tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, e dovrebbe poi impiegare 106 giorni per collocarsi in orbita attorno al punto di Lagrange L2.

Il James Webb Space Telescope sarà l’osservatorio astronomico più avanzato a nostra disposizione. Specializzato nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso, non andrà a sostituire il celeberrimo Hubble (che opera su un’altra parte dello spettro elettromagnetico) ma gli si affiancherà. Grazie alle sue immagini gli astronomi contano di trovare risposte alle domande sulla nascita delle prime galassie, per cercare di comprendere meglio i primi milioni di anni di vita dell’Universo.

Il JWST chiuso nella configurazione di lancio al termine dei test. Crediti: NASA/Chris Gunn

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Informazioni su Antonio Piras 67 Articoli
Ingegnere elettronico per lavoro, da sempre appassionato di scienza. Scopro l'osservazione astronomica grazie al telescopio della LIDL (ebbene sì) che mi svela le lune medicee un giorno prima di Galileo...ma 405 anni dopo. Da allora la passione cresce a dismisura e attualmente la coniugo alla fotografia, altro grande hobby.

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2 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. In realtà la questione è nata svariati mesi fa, sebbene la notizia sia diventata più popolare solo nelle ultime settimane. Giunti a questo punto e così vicini al lancio dubito che procederanno davvero con un cambio di nome...