JWST, il telescopio delle meraviglie

Ecco un sito dove è possibile confrontare le immagini del JWST con quelle dell’HST (Hubble Space Telescope)

Le primissime foto pubblicate a tutta la comunità scientifica da parte della NASA ci hanno davvero lasciato con la bocca aperta se non con le lacrime agli occhi come diceva il responsabile della NASA al momento della presentazione.

Non ci abitueremo mai a quanto il JWST ci mostrerà e già da subito si capisce che è semplicemente la punta dell’iceberg delle sue potenzialità!

Contemplando (è proprio questo il termine: osservando non basta!) le primissime immagini ad esempio nell’articolo di Antonio Piras, mi ero da subito posto la domanda: “le foto sono stupende, ma rispetto quelle fornite dall’Hubble Space Telescope (HST) di quali e quante differenze  stiamo parlando? Sarebbe bello poterle confrontare”.

Ovviamente dobbiamo tener presente che l’HST realizza foto in tutte le lunghezze d’onda, mentre il JWST nasce come un grande occhio nell’infrarosso, per cui il paragone tra due foto realizzate dai due mostri della tecnologia potrebbe non avere nemmeno senso.

Questo è il primo esempio che mi viene in mente e non so nemmeno se il paragone calza: ma ci provo.
È come se volessimo paragonare la foto scattata con il cellulare al nostro televisore (anche da 8k!!) sintonizzato sul canale 555 del digitale terrestre (con il piazzale di San Pietro visibile in qualsiasi ora del giorno e della notte, anche quando piove) rispetto alla stessa foto scattata di persona sulla celeberrima piazza.

Tutto questo lungo preambolo per sottolineare che la mia domanda in realtà era più specifica: “è possibile verificare due immagini, una dell’HST ed una del JWST, affiancate, per avere la sensazione di quanto entrambi i telescopi ci stanno fornendo?”

La risposta è positiva!

Girando quotidianamente tra i vari siti preferiti di scienza ed astronomia, mi sono imbattuto in questo sito, (webbcompare.com) in cui è possibile confrontare coppie di foto dei due telescopi spaziali con una semplicità disarmante:

cliccando la foto, si apre il sito webbcompare, dove si sposta il cursore creando un effetto di tendina mobile

qui vediamo ad esempio la “Cartwheel Galaxy” ripresa dall’HST e dal JWST con un cursore a doppia freccia, che possiamo spostare a destra e a sinistra per poter osservare le differenze tra le coppie di immagini!

Confesso che già questa foto mi ha costretto a giocherellare per ore, spostando il cursore, scoprendo e nascondendo parti delle immagini!

Attualmente nel sito ci sono 5 coppie di foto da analizzare e contemplare:

  • Cartwheel Galaxy
  • Southern Ring Nebula
  • Carina Nebula
  • Galaxy Cluster SMACS 0723
  • Stephan’s Quintet

e per ognuna di queste appare in alto a destra una lente di ingrandimento con un “+“.

Cliccandola apriamo una nuova pagina a tutto schermo con possibilità di ulteriore zoom in avanti ed indietro, il tutto in modo assolutamente semplice ed intuitivo!

In cima alla pagina troneggia un bellissimo simbolo che rappresenta l’occhio multiplo del JWST

il simbolo del JWST

mentre (com’è lecito aspettarsi, è il minimo!) cliccando sul titolo di ognuna delle coppie di foto, si viene catapultati sulla corrispondente pagina di wikipedia (in inglese, ovviamente) …

Ma non basta!

Se ci fate caso, in basso a sinistra appare un’iconetta rotonda bianca con un micetto stilizzato che ci saluta (o forse è solo la sua coda?)…

Cliccando questa icona, si apre una specie di vaso di pandora informatico: si apre infatti una delle milioni di pagine del sito github in cui sono fornite alla comunità scientifica altrettante applicazioni per qualsiasi tipo di piattaforma, il tutto gratuitamente, con la possibilità di partecipare in prima persona allo sviluppo dell’applicazione ed anche di segnalare eventuali problemi riscontrati e proporre migliorie.

Tutto questo per il JWST ed il suo predecessore HST, ma basti pensare che ad esempio in questo fantastico repository mondiale di programmi e applicazioni possiamo trovare i sempiterni Stellarium e Celestia!

Nel caso del JWST e di webbcompare, scopriamo che anche in questo caso, avendo a disposizione tanto tempo e tante conoscenze informatiche, si può scaricare il codice sorgente e modificarlo, secondo le nostre esigenze: “not for fainthearted ” come dicono gli anglofoni, che tradotto significa roba vietata ai deboli di cuore !

Ed il famoso sito webbcompare si basa proprio su questa app (o meglio su questo programma ) nata grazie alla bravura del programmatore John Christensen, che continua a sfornare quotidianamente migliorie o modifiche al suo progetto.

E immagino che continuerà con le prossime foto del JWST. Dobbiamo assolutamente rimanere sintonizzati!

Ho provato il sito sul mio tablet Android e visto che si parte da una pagina html il tutto funziona spettacolarmente, ma mai quanto sul nostro PC: immagino la qualità che si ottiene con un monitor da 4k o magari su una smart TV da 8k (ne ho vista una l’altro giorno da 96″)!

Viceversa su un cellulare cosa ci possiamo aspettare? Beh, non male… Tutto sommato mi credevo peggio!

Le immagini sono grandicelle per cui bisogna aspettarne il caricamento, anche sul PC, ma una volta caricate, grazie alla cache, l’apertura successiva della pagina risulta immediata…

Una nota divertente

A metà luglio, quando sono state fornite al mondo le immagini riprese dal JWST, girava un simpatico post su WhatsApp in cui si paragonava la Carina Nebula, nientemeno che con la Costa Algerina

beh, nulla da dire se non…

dalle stelle alle stalle !

Informazioni su Pierluigi Panunzi 459 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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