Il 19 novembre si verificherà un’eclissi quasi totale di Luna, che però per metà del nostro paese risulterà visibile solo come eclissi parziale in penombra e per giunta poco prima dell’alba, con la Luna bassissima sull’orizzonte.
Per l’altra metà dell’Italia invece niente da osservare, se non la splendida Luna Piena che tramonta.
Il termine che ho utilizzato, quasi totale, deriva dal fatto che tecnicamente la magnitudine dell’eclissi in ombra è pari al 97.9%, come dire che anche durante la fase massima la Luna non risulterà oscurata e arrossata all’interno dell’ombra proiettata della Terra nello spazio, ma le mancherà un piccolo pezzettino che rimarrà luminosissimo.
Peccato che questo particolarissimo evento nell’evento si verificherà solamente da tutt’altra parte del mondo, come vedremo tra breve.
I tempi e i modi dell’eclissi novembrina
Come sempre in occasioni di un’eclissi, ho utilizzato un mio programma che fornisce le caratteristiche dell’evento, con la consueta regola lapalissiana che l’eclissi sarà visibile solamente nelle località in cui, a quell’ora, la Luna si trova sopra l’orizzonte.
Il percorso della Luna attraverso la penombra e l’ombra della Terra sarà il seguente

dove gli orari sono espressi in TU (il tempo di Greenwich) a cui va sommata un’ora (il nostro fuso) per avere gli istanti per i nostri orologi (ora locale).
Gli orari, espressi in ora locale sono perciò i seguenti
P1 = 07h 01m : primo contatto penombra
U1 = 08h 19m : primo contatto ombra
G = 10h 03m : fase massima dell’eclissi
U4 = 11h 48m : ultimo contatto ombra
P4 = 13h 06m : ultimo contatto penombra
e già da una rapida occhiata si capisce che un’eclissi di Luna che si svolga prevalentemente di giorno non lascia molte possibilità di errere osservata.
In corrispondenza dell’istante di fase massima (G) ritroviamo il fatto che la Luna non sarà completamente oscurata.
Sempre dal mio programma ho tratto la zona di visibilità dell’eclissi in una mappa di Mercatore della Terra

e qui possiamo intravvedere l’Italia divisa in due tra la parte blu scura ed una blu meno scura a cavallo della linea “P1”.
La visibilità (si fa per dire) in Italia
Dal simpaticissimo sito timeanddate.com ho tratto una parte della mappa della Terra, che hanno realizzato con mappe alternative a quelle di Google (della Leaflet), di cui ho già parlato in altre occasioni, ad esempio in questo thread del Forum.
Queste mappe, adattissime agli sviluppatori di siti web, hanno caratteristiche assolutamente competitive con le più blasonate mappe di Google e risultano vincitrici grazie al particolare che sono completamente gratuite, non richiedendo canoni per poter essere utilizzate nei propri siti.

In questa mappa possiamo perciò vedere la linea di confine che taglia a metà l’Italia: una zona decisamente più chiara (il centro sud) in cui l’eclissi non è visibile ed un’altra in cui l’eclissi è visibile solamente come parziale in penombra.
Ad occhio e croce per l’Italia la fase massima dell’eclissi in penombra si verificherà in Val d’Aosta, nei pressi del Monte Bianco, dove arriverà a poco più del 65%.
Conclusioni
Come ho sempre detto in altri articoli sulle eclissi di Luna, un’eclissi in penombra è quasi completamente invisibile ad occhio nudo e già qualcosa si ottiene fotografando la Luna e confrontando la foto con una scattata con le stesse caratteristiche di ripresa, magari al termine dell’evento.
In questo caso l’evento inizia quando la Luna sta per tramontare, ma soprattutto con il Sole che sta per sorgere e dunque con il cielo molto luminoso: è già tanto se si riuscirà a fotografare la Luna, dal momento che è necessario un orizzonte sgombro.
Consideriamo infine la stagione meteorologica che non è particolarmente generosa con noi appassionati: proviamoci comunque e postiamo le foto nel forum.
Aspettiamo fiduciosi la prossima eclissi totale di Luna di metà maggio dell’anno prossimo!
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