Il 12 luglio 2022 venivano presentate al mondo le prime immagini del telescopio James Webb, la NASA festeggia la ricorrenza con una nuova splendida foto.
Esattamente un anno fa, 12 luglio 2022, sono state presentate al mondo le prime incredibili immagini di questo prodigio tecnologico.
La NASA festeggia con il rilascio di una nuova immagine di Rho Ophiuchi, la regione di formazione stellare più vicina a noi a soli 390 anni luce di distanza.
L’acquisizione è avvenuta tra marzo e aprile per mezzo della NIRCam e cinque dei suoi filtri a banda stretta.
Circa 50 nuovi soli si stanno accendendo in questo momento e la loro radiazione sagoma le immense nubi di gas e polveri.
Queste stesse nubi di gas che bloccano la luce visibile sono invece penetrate facilmente dagli infrarossi, la lunghezza d’onda a cui JWST ha osservato questa regione, svelando i processi in atto in un piccolo angolo della nostra galassia.
La responsabile della cavità nella parte bassa dell’immagine, con un diametro di circa un quarto di anno luce, è la stella più massiva del gruppo chiamata S1. Le sue tonalità giallo-arance testimoniano la presenza di quelli che gli astronomi chiamano idrocarburi aromatici policiclici, delle molecole a base di carbonio abbastanza comuni nello spazio.
L’idrogeno molecolare viene eccitato dalle intense emissioni ultraviolette e com’è tipico delle nebulose a emissione irradia a sua volta illuminandosi delle tonalità qui rappresentate con il colore rosso.
Alcune stelle, quando osservate ad alta risoluzione, mostrano le caratteristiche ombre dei dischi protoplanetari: le polveri in orbita a quei soli si stanno aggregando a formare dei sistemi planetari. Questo è evidente per esempio in un ritaglio della porzione superiore dell’immagine.
Da questo ritaglio potete avere un’idea della bellezza della foto nella quale, tra i tanti dettagli, si distinguono con incredibile chiarezza le stratificazioni delle nubi che caratterizzano Rho Ophiuchi.
Fatevi un regalo e aprite il link all’immagine a risoluzione originale per navigarla, troverete anche altri interessanti dettagli tecnici sull’acquisizione.
Ingegnere elettronico per lavoro, da sempre appassionato di scienza.
Scopro l'osservazione astronomica grazie al telescopio della LIDL (ebbene sì) che mi svela le lune medicee un giorno prima di Galileo...ma 405 anni dopo. Da allora la passione cresce a dismisura e attualmente la coniugo alla fotografia, altro grande hobby.
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Sono contento per il successo James e dei nostri sensori e filtri vari, ma leggere "a soli 390al di distanza" mi deprime parecchio...
Già, sono stato in dubbio se virgolettarlo...
Anche solo relativamente alle distanze galattiche, 390 AL è praticamente dietro l'angolo.
Se la Via Lattea fosse grande come Milano, 390 AL sarebbero poco più di 100 m.
@snow rider 3d
In fisica, l'antimateria è uno stato della materia,quando la materia e' costituita da antiparticelle, che corrispondono per massa alle particelle della materia ordinaria, ma con alcuni numeri quantici, come ad esempio la carica elettrica, con segno opposto.
Sono contento per il successo James e dei nostri sensori e filtri vari, ma leggere "a soli 390al di distanza" mi deprime parecchio...
Già, sono stato in dubbio se virgolettarlo...
Anche solo relativamente alle distanze galattiche, 390 AL è praticamente dietro l'angolo.
Se la Via Lattea fosse grande come Milano, 390 AL sarebbero poco più di 100 m.
@snow rider 3d
In fisica, l'antimateria è uno stato della materia,quando la materia e' costituita da antiparticelle, che corrispondono per massa alle particelle della materia ordinaria, ma con alcuni numeri quantici, come ad esempio la carica elettrica, con segno opposto.