Ricordo che finora ho pubblicato quattro articoli in cui ho presentato modelli MOC (My Own Creations) scientifici:
- La sonda Psyche è stata lanciata verso un asteroide ricco di metalli : la sonda Psyche
- Modelli 3D con i mattoncini LEGO – Introduzione : un telescopio newtoniano con montatura
- Modelli 3D con i mattoncini LEGO – Gaia, HST e JWST : la sonda Gaia, l’Hubble Space Telescope e il James Webb Space Telescope
- Modelli 3D con i mattoncini LEGO – Fantascienza I : il Millennium Falcon, un Viper e la stazione spaziale Deep Space 9
Come sapete per questa serie di articoli faccio riferimento allo sterminato sito che raccoglie appunto i MOC e cioè i modelli fatti con i pezzi della LEGO, ma creati da utenti appassionati.
In particolare tra le migliaia di creazioni, ho trovato svariati modelli relativi a sonde spaziali, ad argomenti scientifici e alla vasta filmografia fantascientifica: stavolta parlerò di tre sonde eccezionali.
L’importante missione della Lucy
Ne abbiamo parlato più volte di questa sonda e dei suoi problemi, fortunatamente risolti, che ne avevano ritardato il lancio: basta cercare “LUCY” nel motore di ricerca del sito e troverete pane per i vostri denti.
In breve, la sonda Lucy della NASA ha una missione molto particolare e che la impegnerà per parecchi anni.
Parafrasando Star Trek, “l’astronave Lucy è partita per la sua missione quinquennale (e più!) , diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi (…) fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima…” e non ci arriverà mai se non tra mille anni.
Questa missione la porterà a sorvolare da vicino un gran numero di asteroidi Troiani di Giove (sia quelli Greci che quelli Troiani veri e propri) percorrendo una lunga serie di orbite intorno al Sole e ricevendo un certo numero di Gravity Assist che ne modificheranno e velocizzeranno l’orbita.
Lungo il viaggio, la Lucy ha incontrato ed incontrerà altri asteroidi della Fascia Principale, immortalandone l’aspetto quasi sempre bitorzoluto e a forma di patata, a meno di sorprese che “scopriremo solo vivendo” (altra parafrasi…).
La sonda Lucy
La Lucy effettuerà parecchie orbite a distanze molto grandi dal Sole (5 UA è la distanza di Giove e dei suoi asteroidi che l’accompagnano) , perciò i suoi progettisti l’hanno dotata di una coppia di enormi pannelli solari rotondi che raccolgono i raggi solari e forniscono l’energia per alimentare la ricca serie di strumenti a bordo.

Proprio uno di questi pannelloni (o forse è meglio ombrelloni? ) solari aveva dato non pochi grattacapi subito dopo il lancio, ma bene o male tutto si è risolto grazie all’intervento dei bravissimi ed esperti tecnici di missione.
Nel sito dei MOC ho trovato questa pagina in cui vengono forniti il pdf con le istruzioni di montaggio ed il file io con i pezzi LEGO utilizzati: con appena 78 parti componenti, il modello finale

è una specie di bignami della sonda vera e propria.

Cliccando l’immagine, si potrà vedere il modello tridimensionale della Lucy, di cui l’autore ha pure creato una versione ancora più piccola ed essenziale in quest’altra pagina del sito MOC…

della quale possiamo poi vedere la versione interattiva.

La sonda Juno
In questo caso la sonda Juno, lanciata nell’ormai lontano 2011 dalla NASA, è arrivata dopo un ennesimo viaggio quinquennale dalle parti del pianeta Giove che ha studiato e studierà (almeno per un altro paio di anni) insieme ai suoi satelliti principali.

Anche in questo caso la sonda è dotata di tre grandi pannelli solari per ricavare l’energia solare da una distanza di 5 UA.
Il modello MOC, che si trova in questa pagina, rappresenta la parte centrale (un prisma esagonale) della sonda Juno con una particolare dovizia di dettagli, nonché i tre grandi pannelli solari

A partire dal file io fornito, ho effettuato le dovute trasformazioni verso il file di tipo glb, che possiamo vedere nella visualizzazione interattiva 3D

La sonda DART
La terza sonda di cui vi mostro il modello MOC è la mitica DART (Double Asteroid Redirection Test) lanciata nel 2021 con lo scopo di andare ad impattare il satellite Dimorphos dell’asteroide 65803 Didymos, per modificarne le caratteristiche orbitali: ne abbiamo parlato più volte in vari articoli e basta cercare DART nel motore di ricerca.
La sonda conteneva anche il microsatellite LICIACube (Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids), progettato dalla Argotec di Torino, con il compito di riprendere le immagini dell’impatto da vicino, da un posto in prima fila, come diceva una vecchia pubblicità…
L’aspetto della sonda è dato da questa immagine

mentre questo è il LICIACube, grande (o meglio piccolo ) come una scatola di scarpe

Uno dei tanti modelli MOC che ho trovato (e che comprende sonda e microsatellite) è il seguente

Il modello della sonda lo possiamo vedere nel programma di visualizzazione

Questo invece è il modellino del LICIACube

Altri modelli
Cercando in rete ho trovato pure il sito della DART, dove all’inizio vengono spiegate le funzionalità di un’app che permette di visualizzare la sonda in realtà aumentata (AR).
Proseguendo nella pagina vengono presentati alcuni modelli della sonda (e poi degli asteroidi, principale e satellite) da realizzare con le stampanti 3D.
Scendendo ancora più giù nella pagina si parla di “Toy Bricks Model”, come dire “modello LEGO”.
In particolare parlano di un concorso che era stato lanciato tra le scuole per la costruzione di un modello giocattolo di cui successivamente ne forniscono uno (non ho capito se è stato il vincitore) particolarmente dettagliato.
Ho l’impressione che il redattore della pagina non sia molto edotto in fatto di modelli LEGO, dato che si sarebbe altrimenti accorto che il file pdf pubblicato contenente le istruzioni è incompleto. Quasi per caso poi fornisce il file lxf dal quale, dopo vari passaggi, ho potuto ricavare un pdf più decente con cui poter eventualmente costruire il modello ed il file da visualizzare nel mio programma.
Purtroppo però il file finale ottenuto è troppo grande e occuperebbe molto spazio nel server del sito: per questo motivo vi mostro l’immagine tratta da uno dei file intermedi

nel quale possiamo intuire la dovizia di dettagli del modello proposto, ma purtroppo con occhio attento possiamo notare qualche errore di montaggio con pezzi staccati, che risultano così volanti… Altra tiratina d’orecchie per il redattore del sito…
Potete pure notare che il modello è relativo solamente al corpo centrale della sonda e non vi è traccia dei grandi pannelli solari: in realtà viene fornito il pdf contenente i pannelli da stampare su cartoncino e da aggiungere infine al modello stesso, senza però uno straccio di suggerimenti ed istruzioni…
Curiosità dal WEB
Aprite Google nel vostro browser preferito e cercate “sonda DART“…
Assisterete ad un divertente doodle realizzato dai programmatori di Google, oramai abilissimi a creare animazioni davvero simpatiche e che inevitabilmente vanno a modificare (se non distruggere!) la pagina in cui vengono attivati.
Arrivederci alla prossima puntata : vi anticipo che parlerò di archeoastronomia, ritrovando argomenti a me molto cari e ben noti a voi appassionati di Astronomia e Scienze.
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