Saturno e i suoi anelli – parte 7

In questa puntata mostrerò alcune immagini di Saturno e dintorni, realizzate dalla sonda Cassini: alcune di queste, relativamente al pianeta inanellato sono alquanto strane (e inquietanti!) e non riscontrabili (almeno finora) in altri pianeti del Sistema Solare

Iniziamo proprio da Saturno: il fatto che la sonda Cassini percorre la sua orbita intorno al pianeta e dunque ad una distanza relativamente vicina, ha permesso di vedere e scoprire particolari inediti della superficie dello strato di nubi che circondano Saturno.

Una caratteristica che era stata scoperta anni fa dalla sonda Voyager (addirittura nel 1980!) e difficilmente riscontrabile da osservatori terrestri o orbitali (HST), è il cosiddetto “Esagono”: fin dalle prime foto del Polo Nord di Saturno, si era scoperta una strana formazione esagonale delle nuvole, che si mantiene stabile negli anni.

ripresa notturna del Polo Nord

Nel filmato a fianco, vediamo una ripresa notturna (realizzata nel 2006) del Polo Nord da parte dello spettrometro ad infrarosso: si vede perfettamente la strana caratteristica esagonale che circonda il Polo di Saturno. Come dicevo è la prima immagine (in realtà una sequenza di immagini raccolte in un filmato) ripresa da un’orbita ad elevata inclinazione, molto vicina ad un’orbita polare. La luminosità delle varie tonalità di grigio indica la quantità di radiazione a 5 micron, generata dal calore ad elevata temperatura proveniente dall’interno di Saturno e che abbandona il pianeta. Alcune nuvole bloccano la luce che irradia da sotto e quindi è possibile vederne la silhouette scura in contrasto con il chiarore del pianeta.

Il filmato è stato realizzato da immagini acquisite nel giro di un’ora, da una distanza di circa 1 milione di km! Un particolare di questa caratteristica inconsueta la vediamo nella foto in basso, dove riconosciamo pure piccoli vortici che sembrano i ribollimenti di un calderone…

particolare dei vortici

Quest’altro filmato è invece uno dei più incredibili e inquietanti tra quelli realizzati a partire dai dati della sonda Cassini: una volta tanto non si può certo dire che si sta svelando un’ennesima meraviglia del signore degli anelli. In questo caso vediamo il primo piano dell’occhio di un ciclone che vortica proprio nel Polo Sud, dove si può notare la struttura verticale e stratiforme delle nuvole, grazie ad un gioco di ombre. L’ampiezza dell’occhio è di circa 8000km, molto di più di un uragano terrestre e il filmato si riferisce ad un intervallo di tempo di tre ore, durante il quale il pianeta ha ruotato su se stesso. Ma il filmato è realizzato mantenendo fermo Saturno e così sembra che sia il sole a muoversi, con il che le ombre delle nuvole si muovono di conserva.

Transito di Rea su Titano

transito di Rea su Titano

ingrandisci

Ma rifacciamoci gli occhi allontanandoci da Saturno: grazie ad un complicato ma casuale gioco di luci e moti satellitari ecco qui una foto spettacolare. Si vede Rea (in realtà la sua silhouette) passare proprio davanti al satellite più grande di Saturno, Titano, che vediamo illumitato da dietro dal Sole, con un effetto di alone circolare dovuto alla spessa coltre di nuvole del satellite.

Nel filmato successivo vediamo lo spugnoso Iperione (una roccia di circa 280km di diametro), ripreso durante un incontro ravvicinato (40 immagini prese nel lasso di tempo di un’ora) da parte della sonda Cassini nel dicembre del 2005, da una distanza di poco più di 200000 km dalla superficie (metà della distanza terra-luna).

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In primo piano Rea, dietro al quale passano Mimas ed Encelado

Altro filmato divertente (sopra), dove si vede in primo piano il satellite Rea dietro al quale passano altri due satelliti (Mimas in alto e Encelado in basso): particolarmente evidente, nel caso di Encelado è la “luce cinerea” causata da Saturno, che illumina la faccia scura dei due satelliti più piccoli. Per avere un’idea delle grandezze dei tre satelliti, Mimas ha un diametro di 1500km, Mimas di 400km mentre Encelado di 500km, mentre come paragone la Luna ha un diametro di poco meno di 3500km. In occasione della ripresa di 59 immagini in circa 40 minuti, la sonda si trovava a circa 3 milioni di km dal satellite in primo piano, mentre gli altri due stavano rispettivamente 500000 e 700000 km al di là di Rea, con un complicato meccanismo orbitale.

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Iperione

Nell’immagine animata a fianco vediamo ancora una volta Iperione, ma ad una distanza maggiore rispetto al filmato precedente: si tratta di 14 immagini che coprono stavolta circa 12 ore ed il cambiamento di prospettiva è dato dal movimento della sonda, durante uno dei tanti sorvoli del 2006. Ma i colori che vedete sono ovviamente falsi, dato che ogni singolo frame del film è realizzato come sovrapposizione di immagini prese nell’ultravioletto, con un filtro blu e nell’infrarosso, con un complicato meccanismo di postelaborazione di immagini.

anello F

Come ultima foto (a fianco) ritorniamo agli splendidi anelli: qui vediamo ancora una volta il fragile Anello F, che mostra il suo aspetto leggiadramente devastato da un recente passaggio del satellite pastore Prometeo. Sulla destra vediamo il sontuso anello A con la Keeler Gap. L’anello F presenta una parte più chiara, che ha subìto gli influssi del passaggio di Prometeo, mentre si possono notare parti leggermente più scure ad andamento spiralifome: è in occasione di queste immagini che si riscopre la dinamica e plastica bellezza del sistema di anelli di Saturno, che stavolta è stata lievemente offuscata da immagini ben al di sotto della soglia dello stupore!

Informazioni su Pierluigi Panunzi 459 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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28 Commenti

  1. Ma che spettacolo il profilo esagonale delle nuvole al polo nord…ma come è possibile un esagono così quasi perfetto?!?! Mah…

    Pierluigi, perchè non ti piace il ciclione del polo sud? A me sembra una meraviglia pure quello…un ciclone con un occhio di 8000 Km!!! Come del resto è una meraviglia anche la grande macchia di Giove…

  2. @Lampo
    io preferisco di gran lunga l’aspetto degli anelli e il gioco di ombre che si ha in questo periodo (ne vedremo altri aspetti nella prossima puntata!).
    A proposito di Giove, mi dai lo spunto ottimo per dire che proprio oggi un astrofilo dalle Filippine ha immortalato il pianeta con il suo telescopio da 11″ (chissà che fra un po’ non me lo compro pure io…)
    http://www.spaceweather.com/swpod2009/18jun09/Christopher-Go2.jpg
    qui, più in basso rispetto alla macchia rossa, ne appare un’altra un po’ più piccola ma già enorme che promette bene per diventare la “seconda macchia rossa”!!

  3. Uff…con il mio 150mm non riuscirò mai a vederlo così bene… 🙁
    Ci ho pensato anch’io a dire il vero a investire un pò di risparmi per comprarmi qualcosa di + potente, ma finchè non mi compro una casa AL BUIO PESTO, lontanto da qualsiasi sorgente di luce, mi sembra sprecato… 😥

    Che fastidio ste luci! 👿

  4. riguardo all’aspetto esagonale della conformazione, magari non c’entra niente (ma non è un OT!!), o forse invece è proprio così… è solo un mio pensiero a voce alta…
    stavo pensando ad un altro magnifico esemplare in natura dall’aspetto esagonale: le cellette delle api in un favo.
    In questo caso la forma esagonale nasce da oggetti cilindrici che schiacciandosi l’un contro l’altro creano questa conformazione naturale a sei lati…
    Chissà che la stessa cosa non accada pure per questa configurazione di nubi su Saturno: forse ci sono altri cicloni che pressano da altre direzioni e se ne vede solamente il punto di contatto con il vortice polare, mentre la parte restante è… blowing in the wind… (è proprio il caso di dirlo!)
    Mah, aspettiamo che torni il mitico enzo, che potrà dare una spiegazione senz’altro più sensata di questa meraviglia della natura!
    sorrisoesagonale :mrgreen:

  5. Complimenti Pierluigi per la tua teoria, è interessante, visto anche che, a mio modesto parere però, la natura in qualche modo si ripete ed il paragone che hai fatto, con il dovuto rapporto e le dovute diverse derivazioni, potrebbe calzare bene.
    Con ciò non vorrei illudere il nostro Jackob che ci siano dei misteri …misteriosi… da scoprire, misteri tanti ma …naturali.

  6. WoooW, ho trovato un sito dove ci sono un’infinità di immagini e filmati spettacolari! Come questo bellissimo filmato di Daphnis e delle sue perturbazioni sugli anelli, come avevamo visto tempo fa! Sicuramente Pierluigi lo conosci il sito, ma per chi fosse interessato, su http://ciclops.org/ ci sono davvero un sacco di cose interessanti…

  7. @Lampo
    sì, è uno dei siti che conosco molto bene e da cui traggo spunto! Molte di quelle immagini e filmati poi le ritroverai raccolte (a mio giudizio insindacabile!) nelle puntate successive di “Saturno e i suoi anelli”!

  8. @ pierluigi
    mi piace l’ipotesi avanzata come spiegazione dell’esagono…. immagini veramente affascinanti… concordo con lampo nell’apprezzare anche il maxivortice….
    @ lampo
    la casa deve essere sì al buio assoluto, ma anche in un luogo aperto senza alberi e possibilmente in montagna liddove l’aria è tersa perchè l’umidità fa una differenza pazzesca!!!!
    piccole, umili notazioni di una neoosservatrice!!!
    e tu pierlu cosa ne pensi?

    sorrisoamoiventidanord 😀

  9. penso che un osservatore innanzitutto dovrebbe cercare di adattarsi alle condizioni ambientali (naturali o artificiali), comunque provando a tutti i costi a trarre il maggiore profitto dalla serata (o giornata che sia)… 😉 🙁
    Non a caso i latini (maestri in questo campo ed in particolare Seneca) dicevano “per aspera ad astra“: nel nostro caso, quante volte un’osservazione (“astra“) è saltata perché il tempo era orrendo (“aspera“) oppure un’osservazione sembra impossibile perchè ci sono luci non spegnibili nelle vicinanze oppure ancora ci si deve scontrare con temperature polari (ti ricorda niente, silvia? 😉 ) oppure con il caldo torrido!
    Ma il buon osservatore non si lascia abbattere da queste situazioni, continua imperterrito per la sua strada a costo di raffreddori o abbronzature precoci!
    A parte scherzi, mi ricorderò sempre di quella volta, negli anni ’70 in cui a notte fonda si sarebbe verificata un’eclissi parziale di luna: già dalla sera una coltre impressionante di nuvole non faceva presagire in nulla di buono.
    Messa la sveglia alle 3.30 ecco che un quarto d’ora dopo ho potuto osservare il fenomeno in tutta la sua magnificenza e splendore, grazie ad un insperato varco tra due strati di nuvole, uno che correva in una direzione e l’altro da un’altra! Se avessi capitolato a Morfeo, mi sarei perso uno dei tantissimi spettacoli che l’Astronomia ci offre!
    sorrisoosservativo :mrgreen:

  10. pienamente d’accordo sul non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, nè dalle previsioni del tempo, infatti pur avendo a disposizione un pezzo di cielo lillipuziano, anche con la foschia, appena fa buio il “bimbo” viene posizionato sul balcone …. poi si fa quel che si può…. Capitolare? GIAMMAI!…. Osservare il cielo è un’esperienza così speciale che la capitolazione non è prevista!

    sorrisononmiarrendo 😀

  11. @ tutti
    bimbo= telescopio!!! chiedo scusa 😳 😳 😳 inavvertitamente ho usato il suo nome anzichè la sua definizione….. 😉

  12. @pierluigi

    una domanda un pò così…devo cambiare il cellulare che mi sta quasi abbandonando…che tu sappia esiste qualche telefono sul quale sia possibile istallare Stellarium??? O sto fantasticando?!? Non mi dispiacerebbe averlo a portata di mano sempre e ovunque…soprattutto considerando che quest’estate andrò per la prima volta sotto l’equatore e la metà del cielo sarà quasi comlpetamente sconosciuto ai miei occhi…!

    O altrimenti, da buon programmatore, non riesci ad inventarti tu qualcosa per poterlo inserire in un cellulare??? :mrgreen: Dai dai daiii…

  13. @ lampo
    si esiste so solo la marca (nokia) ma non il modello… lo possiede un mio amico che ha su scaricato stellarium! ma se ti interessa mi posso informare…

  14. @stefano e paola

    MA SPETTACOLO!!! Pensavo di aver chiesto una cosa quasi insensata!! E invece si può!!! Scusa Stefano, ma che requisiti deve avere un cellulare per poter supportare questo Astromist?
    Paola, se Stefano è in grado di dirmi tutto lascia pure stare…grazie comunque per l’interesse e la disponibilità!

  15. beh io preferisco il cellulare per fare le telefonate ed il mio netbook per questioni astronomiche… Il contrario non mi soddisferebbe ..
    Calcola che con i 10″ del monitorino del mio “PC-ino”, Stellarium si riesce ad utilizzare ancora molto bene…
    Ma è solo questione di gusti!!
    sorrisonkiaanchio :mrgreen:

  16. Vero, anch’io preferisco il portatile chiaramente! Ma il cellulare ce l’hai sempre dietro, e potrebbe tornare utile anche in situazioni non previste! E soprattutto…il portatile in Polinesia proprio nn me lo voglio portà… :mrgreen:

    Comunque come dici tu, questione di gusti! 😉

  17. beh io intendo un netbook, non un portatile
    leggerissimo, grande quanto un’agenda, dell’acer, costa poco… 😉
    Dopo stellarium e celestia ecco che anche acer dovrebbe pagarmi per la pubblicità! 🙄 😉

  18. Grazie Stefano, vedo che i best devices consigliati sono comunque tutti palmari…andrà bene l’iphone…?

  19. WooooooW!!! Sorry non avevo mica visto che me l’avevi già scritto! Grazie mille, mò ci penso…mi son sempre imposto di non comprare mai un cellulare del genere ma mò…la tentazione è davvero forte..

    Grazie ancora per le info!

  20. @elisabetta
    immagino che i colori siano tenui e sfumati: a differenza di giove che è molto colorato a causa delle bande equatoriali dove corrono cicloni tra i quali la Grande Macchia Rossa, saturno si è da sempre mostrato di un tenue colore giallino al massimo tendente al beige. Per questo non penso che i vortici si discostino molto da questa colorazione soft…
    Però spero di essere smentito da prossime foto!
    Saturno ha sempre in serbo molte sorprese! 😉
    sorrisosoft :mrgreen:

  21. @Pier et al.,
    penso che il famoso esagono sia qualcosa di simile a certe onde che si creano ai poli magnetici anche sulla Terra. Vengono chiamate onde di Rossby e subiscono l’effetto della forza di Coriolis che varia con la latitudine. generalmente danno luogo a forme strane e variabili e non stabili come queste (viste già dai Voyager), ma siamo su un pianeta enorme ed ogni cosa dura a lungo (vedi macchia rossa di giove). io direi che a volte la natura si diverte veramente …. 🙄

  22. @enzo

    vorrei chiederti un favore per quando avrai un attimo tempo. Tempo fa in un articolo avevi detto che se tutto l’antartide si sciogliesse anzichè un innalzamento del livello medio dei mari, si verificherebbe un abbassamento, di ben 112 metri! Continua a non convincermi sta cosa, anche perchè ho visto che l’altitudine media dei ghiacci è circa 3000 metri s.l.m.! Mentre il livello medio della terra è sotto il livello del mare ma non così tanto… Ho provato a cercare su internet e ho trovato SOLO articoli che sostengono l’innalzamento dei mari!

    Dato che in alcune discussioni con amici ho sostenuto la tesi dell’abbassamento del livello marino, sai per caso se in rete sia disponibile qualche studio scientifico a riguardo?

    Quando hai tempo ovviamente…grazie mille!

  23. Lampo,
    io avevo riportato l’articolo di Luca, di cui mi fido abbastanza. farò una ricerca anch’io…Penso intendesse dire che trasformandosi in ghiaccio un enorme massa d’acqua dovrebbe per forza scendere il livello marino. Se ghiacciassero tutti i mari, l’ultima “pozza” sarebbe nella fossa delle Marianne? Devo cercare di capire meglio anch’io il significato….Ci sentiamo e ci aggiorniamo…

  24. Ok grazie, ci aggiorniamo + avanti allora! Tanto per rinfrescarti, l’articolo diceva così:

    La scorsa settimana abbiamo letto un articolo sul crollo di un ponte di ghiaccio sul lato occidentale della Penisola Antartica, e che, se si dovesse sciogliere tutto il ghiaccio antartico, potrebbe aumentare il livello del mare di 47 metri.
    L’articolo non si è dato però la pena di ricordare che tutto il resto del mare glaciale Antartico è in espansione, e che, se tale trend dovesse continuare (cosa molto più probabile), ci sarebbe invece una autentica “caduta” di livello marino – diminuzione, per meglio dire – di ben 112 metri
    ù

    e poi in un tuo commento riguardo al mar glaciale antartico avevi scritto così:

    si intende la parte di mare che circonda la parte solida perenne. Non ha confini precisi direi … Intendiamolo come la superficie marina intorno al continente. E questa si sta ampliando (come si vede in figura)

    Grazie e buona giornata!