La sonda Juno osserva un lago gigante di lava su Io

sottotitolo… come ti smonto una bella animazione…

La sonda Juno in orbita intorno a Giove, sta effettuando incontri ravvicinati col satellite Io, mostrandone i dettagli della superficie.

In questa occasione non vedremo però immagini ravvicinatissime di Io, ma un paio di filmati realizzati da una società americana: partendo da un articolo, apparso su UniverseToday, effettuerò una traduzione parziale e come sempre ragionata , ottenuta per mezzo della mia IU (Intelligenza Umana) non certo Artificiale o googlata.

In corso d’opera mi sono accorto di alcune incongruenze ed allora, da pignolone quale sono, ho pure indossato il cappello di San Tommaso, aggiungendo molte considerazioni personali.

Infatti ho voluto verificare e toccare con mano un paio di situazioni che (ovviamente!) nessuno ha mai notato in giro nella rete, in articoli analoghi pubblicati da un paio di giorni a questa parte, dove praticamente c’è solo la traduzione di un articolo originario.

Lascio intanto la parola a Nancy Atkinson, per poi aggiungere le mie considerazioni.

Incontri ravvicinati

La sonda Juno della NASA nel corso dei due più recenti flyby è arrivata a circa 1500km dalla superficie di Io, ad una distanza tale da permettere la visione di dettagli superficiali di questa luna, l’oggetto più vulcanico del Sistema Solare.

Juno non solo ha catturato immagini dell’attività vulcanica di Io, ma ha permesso agli scienziati di creare un’animazione artistica che mostra quello che si potrebbe vedere da distanza ancor più ravvicinata del lago di lava Loki Patera lungo 200km (ndr: tanto per paragone, il Lago di Garda è lungo appena 52km! ) : in questa situazione ci sono isole al centro di un lago di magma, bordato da lava incandescente con una superficie liscia liscia.

animazione artistica del Loki Patera da immagini della JunoCam – credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS

(ndr: spettacolare questa animazione, ma ci sono varie incongruenze , una delle quali non mi stancherò mai di segnalare: Giove è decisamente troppo grande. Ma ne parlerò fra breve! )

Il P.I. della sonda Juno, Scott Bolton, durante una conferenza tenutasi a Vienna, ha affermato che “Io è semplicemente disseminato di vulcani, molti dei quali abbiamo osservati in azione e c’è una ricchezza di dettagli riguardo queste isole pazzesche poste al centro di un lago potenzialmente pieno di magma bordato di lava fusa. La riflessione speculare del lago ottenuta dai nostri strumenti suggerisce che parti della superficie di Io sono lisce come il vetro, che ricordano l’ossidiana creata vulcanicamente sulla Terra.”

Una superficie molto sofferta

Immaginate l’effetto di stare in piedi lungo le rive di questo lago e godervi questa vista sbalorditiva: ma in più potreste volgere lo sguardo in cielo e vedere il gigante Giove, incombente nel cielo sovrastante. (ndr: sapendo che Io è legato gravitazionalmente a Giove e presenta sempre la stessa faccia verso il pianeta, analogamente alla Luna nei confronti della Terra, mi sono subito domandato se da quel punto di Io si veda effettivamente Giove. A breve la risposta e i dettagli di come l’ho ottenuta )

La sonda Juno ha effettuato due flyby ravvicinati di Io a dicembre 2023 e nel successivo febbraio, mostrando per la prima volta immagini ravvicinate delle latitudini settentrionali del satellite (ndr: e non “della Luna” come è invece scritto in uno degli altri articoli apparsi sull’argomento. Il nostro satellite naturale non c’entra niente! ).

La superficie chiazzata e multicolore di Io deriva dall’attività vulcanica con centinaia di aperture e caldere sulla superficie che creano queste caratteristiche. Pennacchi vulcanici e flussi di lava si mostrano in tantissimi colori, dal rosso e giallo all’arancione e nero con alcuni di questi fiumi di lava che arrivano a centinaia di km di lunghezza.

Immagini ravvicinate

immagine dell’emisfero di Io rivolto sempre verso Giove – credit : NASA/SwRI/JPL/MSSS/Jason Perry.

In questa immagine vediamo l’emisfero rivolto sempre verso Giove in dettagli mai visti dal marzo 1979 quando la Voyager 1 sfrecciò nel mini sistema Gioviano: tecnicamente è stato il 58° perigiovio (ndr: passaggio alla minima distanza dalla superficie di Giove ) del 3 febbraio 2024. Questa immagine in particolare mostra il lato notturno di Io illuminato dai raggi solari riflessi dal sistema nuvoloso di Giove.

Altra creazione artistica

Gli stessi scienziati hanno poi creato quest’altra animazione artistica davvero impressionante che mostra una caratteristica superficiale molto strana,

animazione artistica creata da immagini della JunoCam – credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS

che è stata ribattezzata “Steeple Mountain”, “il campanile” (ndr: ma sti benedetti americani hanno mai visto un campanile? ), una struttura alta tra 5 e 7 km: è davvero difficile comprendere quali processi vulcanici ci siano alla base delle creazione di una tale struttura.

(ndr : il filmato dovrebbe essere stato tratto da queste due immagini rielaborate, la prima magnifica

il satellite Io da distanza ravvicinata – credit : Adam Hurcewicz

e la seconda più in dettaglio

in questa foto si vede molto bene l’ombra del “campanile” – credit : Adam Hurcewicz

dove si vedono bene i monti e loro ombre).

Io e le risonanze orbitali

Tutta l’attività vulcanica su Io è generata dal calore mareale, dal momento che il satellite si trova in risonanza con le altre due lune Europa e Ganimede.

“Ogni volta che Ganimede orbita intorno a Giove, Europa lo fa due volte ed Io quattro volte, in modo del tutto sincronizzato” così ha spiegato Ery Huges del GNS Science, Nuova Zelanda, “e questa situazione provoca effetti mareali su Io con conseguente vulcanesimo, così come la nostra Luna crea le maree oceaniche sulla Terra”.

Juno continua con i suoi flyby di Io e durante il più recente del 9 Aprile si è avvicinata a 16500km dalla superficie, mentre il 12 maggio effettuerà il suo 61° perigiovio.

La JunoCam è una fotocamera pubblica, nel senso che chiunque può effettuare analisi e image processing sulle immagini ricevute dalla sonda:  a questo indirizzo potete trovare tutte le immagini grezze da studiare (ndr: chissà perché ma il browser Firefox tenta di bloccare l’apertura di questa pagina, per lui dannosa, ma fortunatamente lascia la possibilità di insistere…) mentre tutte le immagini processate da chiunque lo desideri, si trovano a questo indirizzo (ndr: sul quale Firefox stavolta non ha nulla da eccepire… in effetti è praticamente lo stesso indirizzo. )

Qualche considerazione personale…

Fin qui l’articolo: quando l’ho letto la prima volta mi sono fermato nel punto in cui si dice che “dalle rive del lago di lava si potrebbe osservare un Giove incombente”. Da pignolone – San Tommaso ma soprattutto per puro divertimento, ho voluto verificare con Stellarium l’esattezza di questa affermazione, ben sapendo, visto che l’ho scritto già altre volte nei miei articoli, (ad esempio qui) che l’aspetto di Giove è sì incombente, ma le sue dimensioni apparenti nel cielo non sono così enormi come si vedono in simili filmati (ma anche in film di fantascienza), a tutto vantaggio della spettacolarità, ma non certo facendo un favore all’Astronomia.

Allora ho cercato “Loki Patera” su Wikipedia da cui ho tratto le coordinate, fidandomi…

Le ho inserite in Stellarium

la pagina di Stellarium per posizionarsi in un qualsiasi oggetto del Sistema Solare, inserendo la propria posizione

Non ho settato l’ora legale, perché su Io ancora non l’hanno inventata… Né mai lo faranno…

A questo punto ho dato un’occhiata in cielo ed ecco quello che ho visto…

Giove gibboso calante circondato dalle stelle

Ancora una volta Giove non è così enorme come vogliono far credere, ma ovviamente si trova in una posizione fissa del cielo, con tutte le stelle che si muovono intorno: basta far scorrere in avanti il tempo a velocità elevata per vedere che Giove non si sposterà nel cielo di Io.

Dopo qualche ora infatti questo è quanto si potrebbe osservare: un Giove Pieno.

Giove in un mare di stelle e costellazioni note, nonché di satelliti vari

Nel filmato invece alla fine si vede invece questo

la solita rappresentazione esagerata di Giove

ma il diametro apparente del pianeta, visto da Io, è di poco meno che 20° e non è tale da occupare una porzione così grande del cielo.

Riguardando poi l’animazione di Io per l’ennesima volta mi sono accorto di un altro errore di grafica proprio nelle prime immagini del filmato

fotogramma dell’animazione dove appare evidente un errore di image processing…

se guardate bene sulla sinistra c’è una caratteristica superficiale rossastra con un pattern che stranamente si ripete in modo non certo naturale ed evidenziata nel rettangolo bianco: copia-incolla venuto decisamente male!

… e altre ricerche

Cercando le immagini di Io catturate dalle varie sonde (Voyager, Galileo e Juno) ho trovato questo meraviglioso primo piano da parte della Voyager 1 della zona della Loki Patera, foto rilasciata, aggiunta (in questa pagina) in data 16 novembre 1996, ma non certo scattata in quella data, visto che il sorvolo di Giove è avvenuto parecchi anni prima, a marzo del 1979.

immagine ripresa dallo strumento VG ISS – Narrow Angle della sonda Voyager 1 – credit : NASA/JPL

Questa è la descrizione che accompagna l’immagine e che volentieri traduco…

“La struttura in dettaglio vicina al Vulcano Loki è un qualcosa di non riscontrabile altrove su Io. Quando questa immagine è stata scattata, l’attività eruttiva proveniva dalla parte bassa della struttura lineare al centro della foto (probabilmente una spaccatura, rift). Il lago di lava è un’area scura a forma di “U” larga circa 200km. Si possono vedere dettagli all’interno di questa superficie scura, dovuti possibilmente a iceberg di zolfo solido in un lago di zolfo liquido. Lo strumento IRIS della Voyager 1 ha trovato che questo lago di lava è la regione più calda di Io, con una temperatura che supera di 150° quella delle zone circostanti.”

Quindi già da questa immagine vecchia si poteva vedere bene il lago, mentre viceversa non ho trovato analoghe immagini della Juno, dove poter vedere magari gli ombrelloni dei bagnanti locali… Sembra dunque che gli scienziati che hanno realizzato il filmato non si siano basati su immagini nuove della Juno…

C’è da dire però che le immagini della sonda Juno, sia quelle processate che non, occupano almeno un migliaio di pagine e dunque è come cercare un ago in un pagliaio…

Quest’altra immagine invece è il dettaglio della zona del Loki Patera tratto dalla mappa di Io realizzata con le foto delle varie sonde ed utilizzata da Stellarium e da tutti gli altri programmi analoghi e che su Wikipedia si trova addirittura nel formato gigantesco di 11445 x 3643 pixel (da cui ho ritagliato questa immagine)

dettaglio della zona del Loki Patera : la freccia blu indica l’asse della “U” che forma il lago

Le linee bianche sono tracciate nelle direzioni dei meridiani e paralleli di Io e dunque l’asse di simmetria della “U” , indicato con la freccia blu, punta in direzione Sudest.

Dopo aver verificato che da Loki Patera effettivamente si vedrebbe Giove, ho molto da ridire sulla posizione di Giove nel cielo di Io : Stellarium lo pone correttamente in direzione Ovest, mentre nel filmato viene posto lungo l’asse di simmetria della “U”, quindi verso sudest. Altro errore…

Tornando invece all’errore sul pattern copia-incollato male, ecco parte dell’immagine ruotata della zona interessata, sempre tratta dalla grande mappa di Io: nessun pattern ripetitivo, ovviamente!

parte della superficie di Io utilizzata per l’animazione

Ma perché quest’analisi non l’hanno fatta pure gli scienziati della Malin Space Science Systems, autori dei due filmati? Fatto trenta, potevano fare pure trentuno, magari ridimensionando pure Giove… Peccato.

Concludo dicendo che l’immagine in evidenza che appare nella home page del sito (quella da cliccare per aprire l’articolo) è opera dell’amico Roberto (robortu nel Forum) che ha postato questa sua immagine

bella immagine di Giove con i satelliti Io ed Europa, da Cabras in Sardegna

il 26 gennaio di quest’anno, in questo post del nostro Forum.

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 481 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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2 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Bellissime animazioni.
    Relativamente ai pinnacoli (oggettivamente di campanili non hanno nulla), potrebbero essere eruzioni solidificatesi "in volo", infatti sembrano molto simili alle "pareti" di lava dei vulcani a fessura islandesi.
    Considerata la composizione "particolare" della lava di Io, la sua bassa gravità e i differenziali enormi di temperatura, potrebbero essere veramente delle piccole spaccature della crosta dove è "zampillata" fuori la lava che ha avuto il tempo di solidificarsi durante il tragitto di salità (con la bassa gravità superficiale, ci sarà voluto tempo per arrivare a 5/7 km di quota).
    Alla NASA hanno già azzardato ipotesi per quelle formazioni?

  2. in effetti potrebbe essere come dici tu: sono comunque processi che richiedono tantissimo tempo...
    davvero interessante!

    a quanto mi consta, finora nessuna notizia da parte della NASA...
    bisogna ogni tanto andare a cercare tra gli infiniti siti della NASA

    rimaniamo sintonizzati!