Nuove astronavi per viaggiare nell’Universo

Non siamo ancora in grado di viaggiare alla velocità della luce e nemmeno a una sua piccola frazione. L’effetto PLP è di dubbia attuazione. Perché allora non usare un astronave planetaria? La spesa sarebbe minima, ma i risultati eccezionali.

Alcuni anni fa gli astronomi hanno scoperto una stella che stava uscendo dalla nostra galassia ad una velocità spaventosa, pari a circa 2 milioni e mezzo di chilometri all’ora, ossia a circa 700 km/sec. Questo risultato ha stimolato l’interesse di molti ricercatori teorici che hanno iniziato a fare un po’ di conti. I risultati sono stati a dir poco sorprendenti.

Già si sa che esistono pianeti “vagabondi”, che viaggiano isolati attraverso la galassia. Ebbene, alcuni di essi potrebbero raggiungere velocità di 46 milioni di chilometri all’ora, ossia 12800 km/sec. Una frazione non trascurabile della velocità della luce, ben il 4%. Solo le particelle subatomiche possono lasciare la nostra galassia a velocità del genere. Questi pianeti iperveloci si formano allo stesso modo delle stelle iperveloci: un sistema doppio si avvicina troppo al buco nero centrale della galassia. La forza gravitazionale strappa le due stelle dalla loro orbita e ne lancia una verso la spazio mentre l’altra viene immessa in orbita attorno al buco nero.

I ricercatori hanno simulato ciò che potrebbe capitare se le due stelle avessero un paio di pianeti ciascuna. Quella espulsa potrebbe portare con sé i suoi figlioli, se fossero molto vicini, mentre all’altra verrebbero strappati e poi sparati a velocità spaventose verso lo spazio circostante.

La velocità tipica sarebbe intorno ai 10-15 milioni di chilometri all’ora, ma una piccola frazione di loro potrebbero raggiungere velocità nettamente maggiori, come detto precedentemente.

Gli strumenti attuali non permettono di scoprirli direttamente. Tuttavia, si potrebbero scoprire i pianeti sopravvissuti attorno a stelle iperveloci, attraverso i loro transiti davanti all’astro. L’eventualità sarebbe abbastanza probabile, dato che per sopravvivere questi pianeti devono essere molto vicini alla stella. Ci sarebbero circa 50% di probabilità di rilevarli. Con questa probabilità avrebbe senso iniziare una campagna osservativa. La loro scoperta confermerebbe anche l’esistenza dei “cugini” iperveloci

Attenzione: Si sono già aperte le prenotazioni per i primi viaggi al di fuori della nostra galassia. Lo spettacolo è assicurato!!! Pierluigi ha già il biglietto in tasca…

La prima astronave in attesa della partenza

La prima astronave in attesa della partenza

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16 Commenti

  1. Caro Enzo se ho ben capito alcuni di questi pianeti si sono accodati alla loro stella e stanno viaggiando con lei ,vagabondando ad alta velocità. Altri, iperveloci, potrebbero vagabondare da soli essendo stati abbandonati anche dalla propria madre che “non riesce letteralmente a stargli dietro”…che monellacci!
    Meraviglioso, mi prenoto subito per un tour.

  2. A quella velocità, il vero problema è salire a bordo dell’astronave senza sbatterci contro….. :mrgreen:
    E se è già passata, addio al passaggio!! :mrgreen:

  3. Caro enzo un argomento a dir poco eccezionale e sopratutto molto interessante visto che attualmente il sistema economico non e stato corretto e le misure prese le austerities stanno affamando i popoli se anche i giganti rallentano (Cina e India) e il collasso generale il default e la terza guerra mondiale che calcoli alla mano e sentendo le varie ipotesi (ricerche sull’ambiente,le risorse ecc ecc) ho stimato nel 2050 salvo altro.
    Cmq tornando all’argomento l’idea non e male sfruttare la velocità di un pianeta il suo colpo di fionda gravitazionale per viaggiare nell’universo,ma dovremmo cmq costruire astronavi che ci permettano di sopravvivere al viaggio degli habitat protetti,mà se vivremo sapremo o sapranno i nostri discendenti.
    Ma sinceramente dovremmo cambiare anche atteggiamenti non credi? siamo una delle razze predatorie più distruttive dell’universo meno male che non siamo in grado di lasciare questo pianeta altrimenti povere terre,quello che ci serve per prima e cambiare il nostro istinto da distruttivo a costruttivo e poi potremo pensare a lasciare la terra non la galassia che a me pare molto accogliente vi sono almeno altre 100 miliardi di pianeti terra e almeno 10 milioni di esse secondo stime sono del tutte identiche alla nostra ce di che sopravvivere nella nostra Via lattea per 100 mila miliardi di anni senza contare che essa si fonderà tra 2 miliardi di anni con Andromeda dando vita a una super galassia irregolare.
    La mia via lattea mi basta e basterà anche ai nostri figli se sapremo arrivarci.
    Ciao a tutti!

  4. caro raffaele,
    ovviamente ho scherzato un po’ sopra all’argomento…
    caro Mario,
    hai perfettamente ragione.
    Caro red,
    la prossima volta potresti utilizzaee il tunnel di gelminiana memoria… forse ce la faresti a prenderlo al volo!!! e poi usare le ciofetone per rallentare al momento giusto…. :mrgreen:

  5. Molto interessante, ma a queste velocità i pianeti non perdono l’atmosfera???
    quindi un trasporto di organismi viventi (se non sotto la superificie) sarebbe impossibile

  6. certo Marcello,
    io facevo solo un po’ d’ironia su una notizia davvero interessante. Però…con un bel casco… 🙄

  7. Scusa Enzo, stasera forse sono un po’ stanco e il mio unico neurone non lavora bene 🙂 , ma perchè i pianeti perdono l’atmosfera a quelle velocità?

  8. caro Mario,
    intendevo che prima di essere scagliati a grandi velocità potrebbero facilmente perdere la loro atmosfera. L’incontro ravvicinato con un buco nero è facile che strappi tutto ciò che di leggero li circondi… E’ una mia supposizione, ovviamente, ma che credo sensata. Tranquillizza il tuo neurone: lavora benissimo! :mrgreen:

  9. Grazie Enzo, però un po’ fa cilecca perchè ho sbagliato la frase nell’altro commento, sono proprio stanco 🙂 . Se uno di questi pianeti viaggiasse verso il sistema solare potrebbe collidere con un pianeta o verrebbe catturato dal Sole ed entrerebbe in orbita attorno ad esso? E a quelle velocità avremmo poco preavviso del suo avvicinarsi, coprirebbe le 30 UA che ci separano da Nettuno in 120 ore, cinque giorni!

  10. Ciao, Enzo! Bentornato dal Vinitaly! Te la sei goduta? :mrgreen:
    Più che il tunnel della Germini 😀 preferirei usare un wormhole o la velocità warp.
    Se se li avessi a disposizione, però, non avrei più bisogno del passaggio!
    Le ciofetone, lasciamole perdere. Preferisco le belle fotone!! 😛

    @ Mario B.: Credo che se un tale pianeta facesse rotta verso il sistema solare, creerebbe un bello scompiglio, ma non resterebbe a farci compagnia, a meno di orbite molto particolari.
    Lo stesso vale per eventuali collisioni con pianeti od il Sole. Dipende molto dall’orbita e dalle zone del sistema solare attraversate.
    Tieni conto, però, che lo spazio è decisamente vuoto.
    E’ perfino difficile la collisione tra stelle in caso di fusione di galassie (non così per le nuvole di gas)……
    Lascio a Enzo i dotti commenti e le correzioni. 😆

  11. Chissà se qualcuno di loro ha mai fatto una visita nel sistema solare 🙂

    Sicuramente anche il buco nero al centro della nostra galassia avrà lasciato orfani molti pianeti ,penso, magari qualcuno è schizzato dalle nostre parti!!

    Se esiste un Dio , adesso sappiamo come passa il tempo , gioca a biliardo! 😀

  12. ciao Red & co.
    A verona tutto bene… ma niente vino causa ulcera… Comunque tanti amici e basta e avanza.
    Per il passaggio del pianeta vagabondo dici bene. Entrare in orbita a quelle velocità è pazzesco.
    Caro Nicolò,
    è proprio il nostro che sicuramente lo ha già fatto…